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Il Benfica arriva a San Siro con la speranza di ribaltare lo 0-2 del da Luz, ma per l’Inter le prospettive di accedere alla semifinale sono concrete: in tutta la stagione ha perso una sola volta con due gol di scarto in casa (contro il Bayern Monaco alla prima di Champions).

Entrambe le squadre sono in un momento di crisi, con il Benfica che ha bruciato 6 dei 10 punti di vantaggio che aveva sul Porto in campionato nelle ultime due giornate e l’Inter che non c’entra il successo in campionato da ormai cinque partite ed è al momento fuori dalle prime quattro posizioni.

Inter-Benfica: le info utili

Quando e dove si gioca

Il ritorno dei quarti di finale di Champions League tra Inter e Benfica si gioca allo stadio Meazza in San Siro, Milano, mercoledì 19 aprile alle ore 21:00.

Dove vedere la partita

Il match sarà trasmesso in esclusiva streaming da Amazon Prime Video.

L’arbitro del match

L’arbitro designato per la partita tra Inter e Benfica è lo spagnolo Carlos Del Cerro Grande, che guida una squadra arbitrale totalmente iberica composta anche dagli assistenti Barbero e Porras Ayuso, dal quarto ufficiale Soto Grado e dai due addetti alla sala Var Martinez Munuera ed Hernandez.

Le probabili formazioni

Simone Inzaghi non può certo permettersi errori: nonostante il vantaggio dovuto alla vittoria di Lisbona, troppo del suo futuro passa attraverso la qualificazione alla semifinale. Anzi, proprio perché si parte con due gol di vantaggio un’eliminazione adesso sarebbe ancor più grave.

Contro il Monza negli ultimi minuti si è rivisto Hakan Calhanoglu: il turco dovrebbe però partire dalla panchina, con titolare sulla mediana Marcelo Brozovic e i soliti Nicolò Barella e Henrick Mkhitaryan ai suoi fianchi.

In porta ovviamente André Onana, mentre in difesa è ancora fuori causa Milan Skriniar (che pare ormai affidarsi più al parere dei medici del PSG che di quelli dell’Inter), cosi come il giovane Alessandro Fontanarosa, ed è in dubbio Stefan de Vrij (potrebbe andare in panchina, al massimo).

Matteo Darmian quindi nel terzetto arretrato con Francesco Acerbi e Alessandro Bastoni, mentre sulle fasce opereranno Denzel Dumfries e Federico Dimarco.

In attacco il ballottaggio tra Edin Dzeko e Romelu Lukaku dovrebbe risolversi a favore del bosniaco, con l’altra maglia da titolare appannaggio di Lautaro Martinez.

  • Inter (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Dzeko. All. Inzaghi

Rispetto alla gara di andata Roger Schmidt recupera Nicolas Otamendi, il leader difensivo che però è stato protagonista in negativo della sconfitta contro il Chaves in campionato: probabilmente la mente del capitano era già proiettata alla sfida di San Siro.

Al suo fianco il giovane Antonio Silva, mendre sulla fascia destra, ancora fuori causa il danese Alexander Bah, toccherà nuovamente al brasiliano ex-Fiorentina e Verona Gilberto. Sulla sinistra lo spagnolo Alejandro Grimaldo, in porta il greco Odysseas Vlachodimos.

Coppia di centrocampo composta da Chiquinho e Florentino, mentre Frederik Aursned e Joao Mario saranno gli atipici esterni alti. In attacco il fondamentale Rafa Silva (5 reti e 1 assist in Champions) a supporto del centravanti Gonçalo Ramos: all’andata è stato ben controllato da Acerbi, ma nelle 3 partite precedenti aveva messo la firma in 4 reti (3 gol e 1 assist). Indisponibile l’ex PSG Julian Draxler.

  • Benfica (4-2-3-1): Vlachodimos; Gilberto, Otamendi, Antonio Silva, Grimaldo; Chiquinho, Florentino; Joao Mario, Rafa Silva, Aursned; Gonçalo Ramos. All. Schmidt

I precedenti tra Inter e Benfica

  • Partite: 4
  • Vittorie Inter: 3
  • Pareggi: 1
  • Vittorie Benfica: 0
  • Gol Inter: 7
  • Gol Benfica: 3

Con la vittoria dell’andata firmata da Nicolò Barella e Romelu Lukaku su rigore l’Inter ha mantenuto l’imbattibilità contro il Benfica, striscia positiva che è iniziata nel migliore dei modi con la finale di Coppa dei Campioni del 27 maggio 1965 decisa dal gol di Jair

Gli altri confronti risalgono agli ottavi di finale di Coppa UEFA nel marzo 2004: 0-0 a Lisbona e un pirotecnico 4-3 a San Siro: doppiette di Nuno Gomes per il Benfica e Obafemi Martins per l’Inter, con Alvaro Recoba e Christian Vieri a segno per i nerazzurri  e Tiago Mendes autore dell’inutile terza rete portoghese.

La curiosità è che all’epoca c’era in panchina un giovanissimo Alex Cordaz, che oggi, 19 anni più tardi, sarà nuovamente portiere di riserva dell’Inter.

Inter e Benfica: statistiche a confronto

Squadre che affrontano entrambe un momento difficile in campionato, dicevamo, anche se il Benfica viene da nove mesi incredibili che l’hanno proiettato in testa alla classifica di Liga Portugal.

In Champions i portoghesi non perdono da sette trasferte consecutive (4 vittorie e 3 pareggi), la miglior striscia della loro storia.

Ma l’Inter non è mai stata eliminata nella sua storia di Coppa dei Campioni/Champions League partendo da un vantaggio di 2 gol nella partita di andata.

Viceversa, il Benfica solo una volta ha superato il turno partendo da una tale situazione di svantaggio, ovvero dopo aver perso 1-3 l’andata dei quarti di finale nel 1961.192 contro il Nurnberg, per poi ribaltare la situazione con la vittoria per 6-0 al ritorno.

Che partita attendersi

Il Benfica dovrà per forza attaccare, ma l’Inter ha dimostrato che gioca al suo meglio quando l’avversario lascia spazi per costruire la manovra in ripartenza. Il rientro di Calahnoglu può aiutare a sviluppare meglio la manovra nelle zone avanzate di campo, magari in concerto con Dzeko che si trova maggiormente a suo agio nel rientrare sulla trequarti e dialogare con il turco. 

Per Inzaghi è però meglio partire con Brozovic, più bravo nel fare da schermo davanti alla difesa e più portato ad aiutare nell’uscita di palla, per gestire meglio la pressione del Benfica sarà verosimilmente più intensa nei primi minuti. Se con il passare dei minuti la stanchezza può contribuire a dilatare le maglie dello schieramento portoghese, ecco che l’eventuale ingresso di Calhanoglu può risultare una variabile tattica molto importante per i nerazzurri.

Il nervosismo può giocare brutti scherzi ad entrambe le squadre, ma l’Inter può contare sul supporto di uno stadio colmo dei propri sostenitori e sulla voglia di riscatto rispetto ad un campionato che continua a deludere e a punire i nerazzurri anche al di là dei propri demeriti.

La proverbiale “pazzia” dell’Inter insegna a non dare nulla per scontato, ma anche l’esperienza di Inzaghi nelle gare ad eliminazione diretta (ne ha vinte circa 3 su 4 in carriera) rendono i nerazzurri i favoriti per il passaggio del turno.