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Inghilterra e calci di rigore sono un connubio che suona sinistro per la nazionale dei “Tre Leoni”.

Gli ultimi decenni hanno regalato quasi sempre amarezze ai giocatori inglesi dagli 11 metri: un tabù che nel tempo si è trasformato in una maledizione.

L’ultimo incubo lo ricordiamo bene anche noi italiani: finale di Euro 2020 a Wembley contro gli azzurri e successo dei ragazzi di Mancini ai calci di rigore.

L’ennesimo “dramma” sportivo di una selezione che ha un pessimo rapporto con i penalty.

Vediamo nel dettaglio.

Italia 90, l’inizio dell’incubo dagli 11 metri

Il rapporto disastroso, tra l’Inghilterra e i calci di rigore, inizia ufficialmente ad Italia ’90, il mondiale ospitato dal Bel Paese e poi vinto dalla Germania Ovest sull’Argentina.

Gli inglesi, alla pari delle altre tre semifinaliste sono fra i favoriti per mettere le mani sulla Coppa del Mondo: l’unico acuto britannico risale al 1966 e dunque, dopo 24 anni sembra essere arrivato il momento giusto per timbrare il bis.

Non sono di questo parere i tedeschi e la semifinale termina sull’1-1 dopo 120 minuti. I primi tre rigori inglesi vanno tutti a segno e lo stesso fanno i futuri Campioni del Mondo.

I problemi iniziano nella quarta serie per la Nazionale dei Tre Leoni: Pearce sbaglia e la Germania segna. A questo punto diventa di vitale importante il penalty di Waddle.

Il giocatore che più di tutti ha messo in difficoltà un difensore come Maldini, per ammissione dello stesso capitano rossonero, deve segnare e poi tutta l’Inghilterra pregherà per un eventuale parata di Shilton.

Waddle però sbaglia, con la Germania che vola verso il terzo titolo mondiale e con gli inglesi costretti a giocare la finalina per il terzo e quarto posto contro gli azzurri.

Euro 96: gioie e dolori

Passano sei anni e nel frattempo molto è cambiato nel mondo del pallone inglese. Sia a livello nazionale, con la Premier League nata 4 anni prima e sia a livello internazionale, con la Sentenza Bosman che sta stravolgendo completamente il calcio.

Nel frattempo la Nazionale dei “Tre Leoni” ha clamorosamente mancato la qualificazione a USA ’94, ma il riscatto è dietro l’angolo, visto che in terra di Albione si giocheranno gli Europei del 1996.

Inghilterra qualificata come padrona di casa e Paul Gascoigne in campo a regalare magie. Girone superato e ai quarti di finale, la nazionale inglese affronta la Spagna. Servono i calci di rigore per stabilire chi vola in semifinale: Hierro e Nadal falliscono rispettivamente il primo e il quarto rigore per gli iberici.

I padroni di casa invece insaccano tutti e quattro i penalty, con Shearer, Platt, Pearce (che vendica l’errore di 6 anni prima) e Gascoigne. Ma la beffa è dietro l’angolo per la nazionale dei Reali.

In semifinale è ancora la Germania (questa volta unita) l’avversaria da sfidare. Shearer illude i britannici, prima del gol tedesco, con il pareggio per 1-1 che si ripete come a Italia ’90. Ancora decisivi i calci di rigore, con entrambe le nazionali che trasformano 5 rigori a testa.

Si va ad oltranza e l’attuale tecnico degli inglese, Southgate fallisce il suo tiro dagli 11 metri. Sulla sponda opposta Moller non perdona e il risultato sarà lo stesso del mondiale: inglesi fuori, tedeschi in finale e poi Campioni d’Europa sulla Repubblica Ceca.

Da Francia ’98 a Euro 2004: una seconda generazione tradita dai rigori

Non c’è due senza tre e l’Inghilterra paga dazio ai calci di rigore nel mondiale francese del 1998.

La nazionale dei Tre Leoni è opposta all’Argentina, 12 anni dopo la famosa Mano de Dios di Maradona. Ottavo di finale in terra transalpina, con il 2-2 che obbliga le due formazioni a giocarsi la qualificazione dagli 11 metri e gli inglesi in dieci per la famosa espulsione di Beckham.

Shaerer segna, sbaglia poi Ince, mentre dall’altra parte Berti segna e fallisce Crespo. Veron e Merson segnano, così come Gallardo e Owen. Il quinto rigore britannico è affidato a Batty che si fa respingere la conclusione. Ci pensa Ayala a mettere la parola fine, con i Sudamericani che volano ai quarti e la nazionale inglese ancora eliminata.

Passano sei anni e la maledizione torna a colpire. Inglesi in prima fascia, fra le favorite, per la vittoria del titolo europeo in Portogallo nel 2004. Nei quarti di finale è battaglia con i lusitani padroni di casa: 2-2 nei 120 minuti e spazio alla lotteria dei calci di rigore.

Già il primo penalty dei britannici è un netto campanello d’allarme, con Beckham che scivola al momento di calciare e spedisce la palla alle stelle. Tra i lusitani, sbaglia però Rui Costa e così al termine della serie da cinque (a segno anche Cristiano Ronaldo), il risultato è ancora in parità.

Ad oltranza segna Cole e lo stesso fa Postiga. Poi si erge ad eroe in Patria il portiere lusitano Patricio: quest’ultimo decide di parare senza guanti e respinge il rigore di Vassel, per poi presentarsi a sua volta dal dischetto e segnare il gol qualificazione. La nazionale dei Tre Leoni mastica ancora amaro, mentre il Portogallo arriverà fino all’atto conclusivo, perso contro la Grecia dei miracoli.

Altro giro e altre delusioni

Il 2006 è l’anno di grazia per la nazionale italiana che vince il mondiale in Germania e ovviamente, ai nastri di partenza in molti indicano l’Inghilterra come una delle favorite.

Come al solito ci penseranno i calci di rigore a far saltare il banco. Il Portogallo è l’avversario nei quarti di finale e per Gerrard e compagni c’è la possibilità della rivincita, 24 mesi dopo la notte amara di Lisbona.

0-0 dopo 120 minuti e dunque spazio ai rigori. L’Inghilterra, nei primi tre, segna con Hargreaves e sbaglia con la coppia di centrocampo Lampard a Gerrard. Non fanno meglio i lusitani che insaccano con Simao, per poi non sfruttare la situazione con gli errori di Viana e Petit.

La quarta serie è quella della svolta: Postiga segna e Carragher non trasforma il suo penalty. Il match ball è nei piedi di Cristiano Ronaldo che realizza il gol della vittoria.

Dal Mondiale all’Europeo la maledizione prosegue sei anni dopo. Euro 2012 è la cornice del quarto di finale tra Inghilterra e Italia. Parità nei tempi regolamentari, parità ai supplementari e dunque servono i tiri dalle 12 Yards, per dirla all’inglese.

Iniziano male gli azzurri con l’errore di Montolivo. I Britannici ci credono, ma non hanno ancora fatto i conti con Buffon: il capitano respinge le conclusioni di Young e Cole, con Diamanti che segna il rigore decisivo. Inglesi fuori dai giochi e gli azzurri di Prandelli pronti a prendersi lo scalpo tedesco in semifinale, prima di cadere in finale contro la Spagna.

L’illusione russa e la notte buia di Wembley

Russia 2018 ci mostra una nazionale inglese differente dal passato. Meno snob e più operaia, grazie al lavoro certosino di Southgate in panchina.

L’incubo sembra spezzarsi negli ottavi di finale, con Inghilterra – Colombia bloccate sull’1-1. Questa volta dal dischetto sorridono i sudditi di Sua Maestà, grazie ai penalty di Kane, Rashford, Trippier e Dier che annullano l’errore di Henderson. Pickford diventa l’eroe intercettando le conclusioni di Uribe e Bacca.

I tiri dagli 11 metri galvanizzano la nazionale dei Tre Leoni e solo in semifinale si fermerà la corsa degli uomini di Southgate: 2-1 ai supplementari contro la Croazia. Nella finalina, Kane e soci conquisteranno il terzo posto, una sorta di trampolino di lancio verso Euro 2020.

E non a caso i britannici confermano quanto di buono già fatto in Russia e nel campionato europeo sono assoluti protagonisti, insieme all’Italia. La finalissima si gioca a Wembley, con Shaw che porta subito in vantaggio gli inglesi. Nella ripresa Bonucci pareggia e la parità persiste fino al termine dei 120 minuti.

Saranno i tiri dagli 11 metri ad assegnare il titolo europeo, con i padroni di casa che sognano la vendetta, 9 anni dopo la sconfitta contro gli azzurri. I ragazzi di Mancini iniziano male, con l’errore di Belotti, ma ci pensa Donnarumma a mettere una pezza su Rashford e Sancho.

Jorginho manca il matchball e tutto dipende da Saka: se l’esterno dell’Arsenal segna si va ad oltranza, altrimenti il titolo tornerà in Italia 53 anni dopo. Il portiere azzurro para il penalty e il dramma sportivo inglese è completo a Wembley, con la maledizione che torna a colpire la nazionale dei “Tre Leoni”.

Un bilancio negativo

Tirando le somme, dal 1990 al 2021 l’Inghilterra, tra Europei e Mondiali, è arrivata ai calci di rigore 9 volte, di cui 5 nella kermesse continentale e 4 in coppa del Mondo.

Solo in due occasioni ha vinto, contro la Spagna ad Euro 1996 e contro la Colombia nel mondiale russo di quattro anni fa.

Il bilancio migliora leggermente se aggiungiamo il successo britannico contro la Svizzera, nella finalina della prima edizione di Nations League. Gli uomini di Southgate battono gli elvetici dagli 11 metri e così conquistano il gradino più basso del podio.

Lo score si aggiorna così a 10 gare terminate ai penalty, in tre manifestazioni differenti: tre vittorie e sette sconfitte. I rigori restano il più grande incubo dell’Inghilterra calcistica.