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Il sorteggio è un momento magico, sospeso nel tempo. Imprevedibile, spaventoso, ma anche affascinante. Per i tifosi della Lazio, che una partita di Champions League allo stadio non la vedono dal 2007 – l’ultima qualificazione, due anni fa, coincise con la chiusura degli impianti causa Covid19 –, l’attesa era diventata quasi spasmodica, il 31 di agosto. Ma l’esito dei sorteggi è stato sorprendentemente favorevole ai biancocelesti, nonostante la Lazio partisse in terza fascia. Feyenoord, Atletico Madrid e Celtic: praticamente un girone di alto livello in Europa League. Ma andiamo più nello specifico per non lasciarci fuorviare dalle impressioni.

Il calendario del girone

  • 19 settembre 2023: Lazio-Atletico Madrid (1ª giornata), ore 21:00
  • 4 ottobre 2023: Celtic-Lazio (2ª giornata), ore 21:00
  • 25 ottobre 2023: Feyenoord-Lazio (3ª giornata), ore 18:45
  • 7 novembre 2023: Lazio-Feyenoord (4ª giornata), ore 21:00
  • 28 novembre 2023: Lazio-Celtic (5ª giornata), ore 18:45
  • 13 dicembre 2023: Atletico Madrid-Lazio (6ª giornata), ore 21:00

Feyenoord

Che tipo di squadra è?

È ormai qualche anno che i destini di Rotterdam e Roma si incontrano in ambito calcistico. Dopo la finale di Conference League persa contro la Roma di Mourinho, il Feyenoord lo scorso anno ha incontrato sul proprio cammino la Lazio ai gironi di Europa League – eliminandola – e nella stessa competizione nuovamente la Roma, ai quarti di finale – perdendo nuovamente coi giallorossi.

Una storia che si ripeterà quest’anno nel girone di Champions, dove il Feyenoord, in prima fascia, ha pescato Atletico Madrid, Celtic e Lazio appunto. Che squadra è quella di Arne Slot? Una squadra tecnica, efficace in fase offensiva – l’arma decisiva per la vittoria dell’ultima Eredivisie lo scorso anno – e tosta in fase difensiva, dove comunque tende a concedere qualcosa. Slot infatti predilige un calcio qualitativo e all’attacco, in pieno stile olandese. Dal mercato è arrivata una sola cessione illustre: quella di Kocku al Benfica.

L’allenatore

Arne Slot, come detto, è un allenatore postmoderno. Vuole una squadra sempre corta, aggressiva e capace di verticalizzare alla prima occasione utile. Ma questo allenatore si distingue anche per personalità, come dimostrato in occasione dell’ultimo faccia a faccia con Mourinho in Europa League.

La stella della squadra

Con l’addio di Kocku, 10 e capitano (carismatico) di questo Feyenoord, è diventata Gimenez la stella della squadra. L’attaccante italo-messicano, classe 2001 e finito tra le altre anche in orbita Lazio in estate, lo scorso anno è stato tra i migliori nelle fila dei biancorossi, e in totale col Feyenoord ha segnato 28 gol in 50 presenze – 5 in 9 partite nella scorsa Europa League. Il suo valore di mercato è cresciuto di 20 milioni (oggi è a 25) dal novembre del 2022 ad oggi. Qualcosa ci dice che farà penare le difese avversarie anche in questo girone.

La formazione tipo

4-2-1-3: Wellenreut; Geertruida, Reuner, Hancko, Hartman; Timber, Wieffer; Minteh, Stengs, Paixao; Gimenez.

Atletico Madrid

Che tipo di squadra è?

Siamo entrati nel 13esimo anno di Simeone sulla panchina dell’Atletico Madrid. Nel frattempo la famiglia si è allargata, e Simeone è arrivato a cinque figli con la seconda e attuale moglie Carla Pereyra. Ma lui non è cambiato, nonostante qualcosa sul piano tattico abbia provato a modificare nel tempo. È rimasto il principio di fondo, esprimibile con un neologismo che si identifica col suo pensatore: cholismo, come modo di vivere la partita più che come modo di stare in campo. Simeone in estate ha perso Carrasco e ha ricevuto dalla proprietà Omorodion dal Granada, oltre ad alcuni calciatori esperti come Soyuncu, Azpilicueta e Galan.

L’allenatore

Come detto, qualcosa Simeone ha provato a cambiare del suo Atletico. I 7 gol al Rayo di inizio stagione dimostrano che un passo in direzione offensiva è stata fatta. Ma a quale costo? Oggi l’Atletico non sembra più la squadra che si sacrifica come una provinciale e che sa pungere, al contempo, come un top team di livello internazionale. È una squadra ancora in fase di studio, ma il suo allenatore non ha abbandonato la propria ossessione: vincere la Champions, sfumata due volte (2014 e 2017). Resta da capire se questa ossessione vada a favore o contro l’allenatore argentino, che tornerà a Roma accolto come un Re.

La stella della squadra

Antoine Griezmann ha voluto fortemente l’Atletico, rischiando persino di rimanere fuori rosa al Barcellona per un anno. È tornato da Figliol Prodigo ed è, se possibile, persino migliorato come calciatore. Ora viene in mezzo al campo a prendersi il pallone, dialoga coi compagni come un trequartista e non ha smesso di sacrificarsi per la causa cholista. Questo lo porta a perdere qualche gol davanti, ma per l’Atletico questo e altro.

La formazione tipo

3-5-2: Oblak; Witsel, Hermoso, Savic; Molina, Barrios, De Paul, Saul, Carrasco; Depay, Griezmann.

Celtic Glasgow

Che tipo di squadra è?

Con sei giocatori giapponesi in rosa, il Celtic è la squadra più nipponica d’Europa. Kamada troverà dunque tanti compagni di nazionale e qualche giovane sorpresa volenterosa di mettersi in mostra in campo internazionale. In estate i biancoverdi hanno perso Jota, volato in Saudi Pro League per 29 mln di euro, e non l’hanno sostituito con un colpo pronto all’uso. La squadra è giovane e intrigante, ma rimane la più debole del girone.

L’allenatore

L’allenatore è Brendan Rodgers, esploso col Liverpool qualche anno fa. È arrivato a Glasgow dopo l’addio di Ange Postecoglou, passato al Tottenham. Si tratta di un ritorno, per Rodgers, che viene dall’esperienza al Leicester conclusa con l’esonero e la retrocessione in Championship lo scorso anno. Con gli scozzesi il tecnico irlandese vanta 169 panchine (con una media punti altissima: 2.24) e ben 7 titoli in quasi tre stagioni complete.

La stella della squadra

Occhio, davanti, al giovane Yang, che ha nel nome l’opposto dello Yin: parliamo di un giocatore luminoso, caldo, con un piede raffinato e puro. È un classe 2002 ed è pronto ad esplodere. La Lazio è avvertita.

La formazione tipo

4-3-3: Hart; Johnston, Lagerbielke, Scales, Taylor; O’Riley, McGregor, Turnbull; Maeda, Furuhashi, Yang.

Cosa aspettarci dal girone?

Il girone E è forse il più equilibrato di tutta la Champions. Parliamo infatti di quattro squadre che potrebbero finire ciascuna nella posizione dell’altra – l’Atletico Madrid, al momento, rimane però davanti alle altre. La vera differenza potrà farla l’esperienza europea: la Lazio non partecipa ad un grande appuntamento dal 2018, quando mancò la semifinale di Europa League (dopo aver vinto l’andata 4-2) di un soffio perdendo a Salisburgo 4-1. Il Feyenoord è già più abituato a certi palcoscenici, mentre il Celtic che ha dalla sua la forza di un pubblico ineguagliabile non spaventa in Europa dai tempi di Nakamura.

Se vuole passare il girone, la Lazio dovrà dunque iniziare almeno con un pareggio la sfida d’esordio con l’Atletico Madrid a Roma il 19 settembre prossimo. Non tanto per un discorso di classifica, ma di testa e autostima. Siamo convinti che, sbloccato sotto questo aspetto, l’undici di Sarri abbia tutte le carte in regola per disputare un’ottima Champions League.