Vai al contenuto

C’è sempre stato un fascino particolare nel vedere un calciatore vestire le maglie di tre dei più grandi club d’Italia: Juventus, Inter e Milan.

Ci immergiamo allora nelle storie di alcuni di questi giocatori che, nel corso della loro carriera, hanno avuto l’onore e il privilegio di giocare per questi giganti del calcio italiano.

Roberto Baggio

Cominciamo dal più forte di tutti probabilmente.

Il talentuoso trequartista, soprannominato il “Divin Codino”, ha iniziato la sua avventura tra i grandi club italiani proprio con la Juventus, dove ha militato dal 1990 al 1995. Dopo un’esperienza al Milan, durata due stagioni, Baggio ha poi vestito la maglia dell’Inter nel 1998. Conquistando titoli e riconoscimenti individuali nelle prime due esperienze, con meno soddisfazioni in quella nerazzurra, Baggio è comunque diventato un simbolo del calcio italiano e internazionale.

Zlatan Ibrahimovic

Lo svedese, famoso per il suo carattere e le sue straordinarie giocate, ha militato in tutti e tre i club durante la sua carriera. Dopo aver conquistato due scudetti con la Juventus pre-2006, Ibrahimovic ha proseguito la sua avventura italiana all’Inter, dove ha vinto tre titoli consecutivi. Nel 2010, ha firmato per il Milan, aggiudicandosi un altro scudetto nella sua prima stagione. Un lungo esilio dorato prima al PSG poi al Manchester e infine a Los Angeles, prima di fare ritorno all’ovile rossonero dove Ibra vince da capo popolo assoluto lo scudetto del 2022.

Edgar Davids

Il centrocampista olandese, noto per la sua grinta e determinazione, ha vestito la maglia della Juventus per sei stagioni, contribuendo a vincere tre scudetti. Inizia la sua esperienza italiana però al Milan, nella stagione 96/97: poche presenze e un rapporto non idilliaco con lo spogliatoio che lo spingono per l’appunto verso Torino.

Nel 2004, Davids ha fatto il grande passo all’Inter, un’esperienza però non a livello di quella juventina.

Andrea Pirlo

Il regista italiano ha iniziato la sua carriera all’Inter, senza però essere compreso appieno nel suo immenso talento.

Passa allora al Milan in un sanguinoso scambio (per i nerazzurri) con tale Brncic e qui sotto la guida di Ancelotti esplode tutto il suo talento nella nuova posizione cucita su di lui dal mister rossonero: con la maglia del Milan saranno 10 stagione ricche di soddisfazioni con 2 scudetti e 2 Champions.

Dato per finito dalla dirigenza rossonera Pirlo passa a parametro zero nella prima Juve di Conte: si ritaglia una nuova giovinezza, con altre stagioni ad altissimo livello impreziosite da quattro scudetti consecutivi e una finale di Champions nel 2015.

Leonardo Bonucci

L’esordio in Serie A avviene con la maglia dell’Inter e sotto la guida di Roberto Mancini.

I nerazzurri lo danno in giro in prestito e non credono a fondo a questo centrale dai piedi buoni ma che appare un po’svagato nelle chiusure. Dopo una buona stagione a Bari ci crede la Juve di Del Neri ma è sotto la guida di Conte con la difesa a 3 che Bonucci esplode diventando uno dei difensori più ambiti del pianeta.

Passa poi per una stagione al Milan del duo Fassone-Mirabelli nell’estate “delle cose formali”: sarà un’esperienza fallimentare con l’immediato ritorno in casacca bianconera.

Patrick Vieira

Arriva giovanissimo al Milan nel 1995 e Capello gli concede solo scampoli di partita.

Allora lo chiama il suo maestro Wenger all’Arsenal e li Vieira mostra tutto il suo potenziale diventando uno dei centrocampisti più forti del mondo. Capello allora lo rivuole alla Juve nel 2004 e in due stagioni Vieira si conferma un top player. Passa quindi all’Inter prima di Mancini e poi di Mourinho prima di chiudere la carriera ancora in Inghilterra al City degli sceicchi.

Christian Vieri

Scoperto da Mondonico nella primavera del Torino, Bobo vieri viene poi preso dalla Juve nell’estate del 1996, quella post vittoria in Champions, per sostituire il partente Ravanelli. Basta una stagione per attirare le attenzioni dell’Atletico Madrid che mette sul piatto una cifra monstre, e Bobo vola in Spagna diventare Pichici della Liga con 24 gol in 24 presenze.

Immediato ritorno in Italia alla Lazio e poi il passaggio per una cifra Record all’Inter, dove si fermerà e segnerà valanghe di gol diventando anche capocannoniere nel 2003. Con l’Inter il rapporto si deteriora però e nell’estate del 2005 Bobo cambia sponda cittadina passando al Milan: sarà un’esperienza meno ricca di soddisfazioni con un solo gol all’attivo prima di salutare Milanello.