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La diciannovesima in classifica contro la quindicesima. 10 punti il Genoa, 15 la Sampdoria.

Sono entrambe in crisi nera, in campo e “ai piani alti”; da una parte il Genoa, che ha cambiato proprietà da un po’ – ufficialmente da qualche settimana – passando da Enrico Preziosi a 777 Partners (che ha scelto Zangrillo come presidente onorario), dall’altra la Sampdoria che pochi giorni fa ha salutato il proprio presidente, inghiottito dalla giustizia italiana – che ora dovrà fare il proprio corso.

È vero che il campo parla sempre la sua lingua, ma l’idioma è lo stesso se interno al club.

Derby pesante per la classifica

Lasciando da parte le questioni extra-campo, è indubbio che il derby della Lanterna quest’anno pesa più degli ultimi.

Dobbiamo forse tornare a quello della stagione 2009/2010, finito 3-0 per i rossoblù, con la Samp che poi raggiungerà la Champions a fine stagione, per avvertire lo stesso peso specifico su un derby come quello che andrà in scena venerdì.

La “cura” Shevchenko non ha finora prodotto i risultati sperati dalla dirigenza. Da quando Ballardini ha lasciato la panchina – un giorno prima che Preziosi lasciasse ufficialmente la carica –, il Genoa ha ottenuto la bellezza di un punto in tre partite (contro l’Udinese, che ha esonerato Gotti poche ore fa) al netto di un calendario quasi proibitivo (oltre ai friulani, Sheva ha dovuto confrontarsi con Roma, Milan e Juventus).

Per la Samp, al di là dei discorsi extracampo, le cose non vanno molto meglio. Nel mese di novembre erano arrivate due belle vittorie con Salernitana ed Hellas, poi altre due sconfitte con Fiorentina e Lazio – come due ne aveva vinte prima di questa serie, troppo poco per stare dormire sogni sereni.

Come giocherà la Samp

Da un punto di vista tattico, la Sampdoria di D’Aversa – salvato dall’esonero solo momentaneamente – si schiera con un 4-4-2 elastico, dove il quarto di centrocampo spesso va ad allinearsi con le due punte, andando a formare quasi un 4-3-1-2 in alcune fasi della partita.

Il vero fuoriclasse di questa squadra è Antonio Candreva, quest’anno semplicemente incontenibile. Sei gol e quattro assist, questi i numeri – clamorosi – dell’ex Inter.

Più in generale, quest’anno Candreva sembra essere, oltre che leader tecnico, il leader morale di una Sampdoria fragile, fragilissima in difesa (32 reti prese, peggio hanno fatto solo Spezia e Salernitana) e che sta trovando in Fabio Quagliarella il grande assente lì davanti (non che Caputo e Gabbiadini stiano incantando).

Il centrocampo blucerchiato, che con Ranieri garantiva un ottimo filtro e una buona pericolosità davanti, quest’anno sta incontrando alcune difficoltà. Thorsby è in calo, ma è comunque il migliore dei suoi, Silva invece pur garantendo buona qualità sembra lontano dalla migliore condizione.

Dietro, sta pesando terribilmente l’assenza di Colley, con Chabot e Ferrari apparsi in evidente difficoltà nell’ultima sfida contro la Lazio.

Come giocherà il Genoa

Il Genoa di Sheva non ha cambiato troppo a livello di modulo, anzi.

Se c’è qualcosa che l’allenatore ucraino ha fatto al Grifone è di averne ulteriormente abbassato il raggio d’azione – sia in fase offensiva che in fase difensiva.

Il risultato? Il Genoa segna meno gol di prima, ma dietro sembra meno frenetica (nonostante i risultati dicano il contrario). Quello che preoccupa davvero è la fase offensiva, dove il Genoa è rimasto a secco in tutte e quattro le partite con Shevchenko allenatore.

L’esplosività degli esterni d’attacco, Cambiaso e Ghiglione, ha lasciato il posto all’attesa, mentre dietro l’assenza di Criscito pesa come un macigno – vuoi per personalità e leadership tecnica, vuoi per costruzione qualitativa dal basso. A centrocampo il Genoa non è mai riuscito a trovare la piena condizione di Hernani, mentre Rovella è continuamente alla rincorsa degli avversari – non aiutato dai compagni di reparto, Badelj soprattutto.

Duello di difese

Non è facile individuare una chiave del match, perché come tutti i derby della Lanterna la partita potrebbe esplodere come i petardi delle due gradinate.

Molto, sembra banale dirlo, ma lo farà l’apporto del pubblico. Quando i valori in campo sono bassi, la voce del tifoso fa tantissimo. Il Genoa in questo senso parte favorito, perché gioca in casa.

Forse, le difficoltà offensive del Grifone troveranno nella terza peggior retroguardia del campionato un porto inatteso. A proposito di (marinari) fasti passati. Il duello che potrebbe decidere il derby, in questo senso, sarà tra i due portieri.

In un match così equilibrato, sarà la miglior difesa ad avere la meglio. E allora dentro Audero contro Sirigu, col portiere genoano – anche alla luce dell’ultima prestazione a Torino – in leggero vantaggio su quello doriano.

In fondo, quando si tratta di difendere il proprio equipaggio, l’attenzione è tutto.