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Salutato Vincenzo Italiano, il nuovo corso viola si chiama Raffaele Palladino.

Il neo tecnico ha lasciato Monza, dopo 73 partite sulla panchina brianzola e adesso guarda a Firenze come secondo capitolo della sua carriera da allenatore. Per il classe 1984 il compito di rialzare il morale di una piazza che ha patito la terza sconfitta in una finale negli ultimi 12 mesi.

Non solo, ma serve un taglio con il passato anche sotto il profilo del modulo: e lo stesso Palladino ha una concezione molto offensiva del calcio.

Vediamo nel dettaglio.

Fiorentina: dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1

Tre stagioni di 4-2-3-1 hanno fatto fare il salto di qualità alla Fiorentina: con Italiano un gioco frizzante, tre qualificazioni di fila alle Coppe Europee, un finale di Coppa Italia che mancava da 22 anni e due finali europee consecutive a 33 anni di distanza dall’ultima volta. Insomma, diamo a Italiano quello che è di Italiano, il quale senza grandi campioni ha lasciato il segno, con l’unica pecca di non aver alzato trofei.

La base su cui riparte Raffaele Palladino è buona quindi, al netto di quello che sarà il mercato estivo, ma c’è un telaio importante che deve essere indirizzato verso le idee del nuovo allenatore. Dunque, il primo step è proprio il cambio di modulo, con il 3-4-2-1 che appare come il marchio di fabbrica dell’ex Monza.

Una difesa che poggia su tre centrali e dando maggiore libertà agli esterni, o i quinti se preferite. A loro verrà richiesto un lavoro più impegnativo, visto che dovranno arare le fasce, ma con licenze offensive maggiori rispetto al passato. Cambia poco dal punto di vista del doppio mediano.

O meglio, due era e due rimangono. Sicuramente alzeranno il raggio d’azione e il baricentro, pur dando copertura alla difesa. Molte novità si affacciano per il reparto offensivo. Fino a pochi giorni fa alle spalle dell’unico terminale offensivo hanno agito tre giocatori. Da oggi in poi, la punta sarà sostenuta da due giocatori di qualità.

Doppio fantasista e un centravanti capace sia nell’attaccare la profondità, sia di giocare con i due compagni a sostegno e infine, bravo nel gestire palla per favorire gli inserimenti di quest’ultimi, o di altri compagni. Un allenatore moderno Palladino e che traduce il suo pensiero in questo modulo.

Modulo che a volte, a gara in corso, può trasformarsi in un 3-4-3, per fare densità a livello offensivo e obbligare le difese rivali ad allargare le maglie. Nel suo Monza tutto questo è successo svariate volte a testimonianza della capacità trasformative del giovane tecnico che spera a Firenze di fare il successivo salto di qualità.

Tra prestiti e conferme, la Fiorentina di Palladino

In attesa dello start del mercato estivo, cerchiamo di fare il punto su chi saluterà sicuramente la Fiorentina. Sono quattro i prestiti che si concluderanno al tramonto del prossimo 30 giugno: Belotti, Lopez, Faraoni e Arthur che ha già espresso il suo messaggio d’addio al popolo viola, con il ritorno alla Juventus.

Molti i prestiti che invece torneranno alla base, ma solo in pochi potrebbero restare allo start del campionato. I nomi a cui guarda Palladino sono i giovani difensori Dalle Mura e i due Pierozzi, Edoardo e Niccolò. A centrocampo, è molto probabile il ritorno di Sofyan Amrabat, dopo l’esperienza poco edificante al Manchester United. Il giocatore ha già fatto capire che vorrebbe andare via da Firenze e il Milan sornione attende alla finestra.

Sempre a centrocampo, spicca la fine del prestito di Brekalo a Spalato, come quello di un altro prodotto del vivaio viola: Bianco che ha conquistato la salvezza in Serie B con la Reggiana. Per quanto concerne l’attacco la società ha promesso il nome pesante, dopo una stagione in cui le punte gigliate hanno faticato e nemmeno poco a trovare la via del gol.

Sempre Commisso ha garantito a Palladino la permanenza di Nico Gonzalez, il giocatore con il maggior tasso tecnico che deve farsi perdonare una notte molto buia in quel di Atene nella finale di Conference persa contro l’Olympiakos. Attenzione poi alla possibilità di vedere Colpani all’ombra del Duomo di Firenze.

Giocatore decisivo con la maglia del Monza è colui a cui Palladino non rinuncerebbe mai. Molto alta la possibilità che il fantasista dei brianzoli possa seguire la strada tracciata dal suo ex allenatore e raggiungerlo in Toscana, per formare una coppia di numeri 10 alle spalle della punta che poche squadre possono vantare.

Molti i nomi segnati sul taccuino di Palladino e consegnati alla dirigenza viola, alla luce dei tanti impegni che obbligheranno la Fiorentina a giocare ogni tre giorni: tra Serie A, Conference League e Coppa Italia. Soprattutto a centrocampo urge una sorta di rivoluzione e Palladino guarda con fiducia ad un altro giocatore del Monza: Matteo Pessina che a detta di molti attende solo la chiamata del tecnico.

Ma per il momento sono solo ipotesi.

La Fiorentina di Palladino in campo

Specificato che il mercato inizierà solo a luglio, proviamo a schierare la formazione viola sul terreno di gioco. Pietro Terracciano, salvo grosse sorprese, sarà il titolare anche nella prossima stagione tra i pali della Fiorentina. Attenzione però al giovanissimo Tommaso Martinelli che ha debuttato nell’ultima giornata a Bergamo contro l’Atalanta e viene indicato come uno dei 50 più forti giocatori al mondo, tra coloro nati nel 2006.

una possibile formazione della Fiorentina allenata da Palladino
Probabile formazione Fiorentina (3-4-2-1): Terracciano: Martinez Quarta, Milenkovic, Ranieri; Dodò (Kayode), Bonaventura (Pessina), Mandragora (Duncan), Biraghi (Parisi); Nico Gonzalez (Beltran), Colpani (Barak); Beltran (Nzola-Kouame). All. Palladino.

La difesa da 4 passa a 3, nel 3-4-2-1, con Quarta, Milenkovic e Ranieri a comporre la linea: l’argentino ha appena rinnovato fino al 2028, con il serbo e l’Italiano che provano a dare continuità a quanto mostrato con Italiano. I due esterni che agiranno a centrocampo in fase di possesso palla e in difesa quando la sfera sarà gestita dagli avversari sono Dodò a destra e capitan Biraghi a sinistra, con due giovani e ottime alternative.

Il brasiliano duellerà con Kayode, mentre sul binario mancino Parisi è l’alternativa a Biraghi. In mezzo al campo, Mandragora sembra l’unico sicuro di un posto appare Mandrogora, con Duncan alternativa. Nel caso in cui dovesse arrivare Colpani, Bonaventura potrebbe scalare a fianco di Mandragora.

La parte più nevralgica del gioco di Palladino, passa tra i due giocatori alle spalle della punta e l’attaccante. Sé davvero dovesse arrivare Colpani, lui e Nico Gonzalez saranno i due numeri 10, con Barak che potrebbe tornare utilissimo. La punta resta una sorta di mistero, fino a quando non verrà svelato il nome dell’obiettivo viola.

Attualmente, Beltran, Nzolà e Kouame sono i tre attaccanti in rosa. A Monza Palladino non dava molti riferimenti ai rivali, alternando la punta. Dal giocatore più guizzante come Danny Mota al più fisico Petagna. Un aspetto non da poco e che potrebbe essere ripetuto con Beltran e Nzolà soprattutto, senza dimenticare che l’argentino può anche agire alle spalle della punta.

Ci sono dei punti interrogativi, almeno su alcuni nomi in entrata, ma nella testa di Palladino lo scacchiera viola ha già preso forma. Ad immagine e somiglianza del credo calcistico del suo nuovo allenatore.

Probabile formazione Fiorentina (3-4-2-1): Terracciano: Martinez Quarta, Milenkovic, Ranieri; Dodò (Kayode), Bonaventura (Pessina), Mandragora (Duncan), Biraghi (Parisi); Nico Gonzalez (Beltran), Colpani (Barak); Beltran (Nzola-Kouame). All. Palladino.