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Con ancora viva la delusione nel non vedere gli azzurri partecipare ai Mondiali di calcio del Qatar 2022, l’attenzione degli appassionati può rivolgersi già verso il futuro.

Quello più prossimo, con la scalata verso l’edizione del 2026 che si terrà in tutto il Nord America (tra Stati Uniti, Canada e Messico), ma con uno sguardo anche oltre verso i due Mondiali del 2030 e del 2034 che sono già in attesa di collocazione.

Dove si svolgeranno i Mondiali del 2030

Dal 2010 l’assegnazione dei Mondiali di Calcio ha sempre portato le compagini in giro per il mondo lontane dall’Europa, con l’unica eccezione della Russia nel 2018 (ma i tempi sembrano così lontani…).

Prima si era provata l’ebrezza delle vuvuzela sudafricane e dei balli brasiliani, poi quello in partenza nell’assolato Qatar (tanto da stravolgere il calendario per la prima volta nella storia in un mondiale autunnale) e prossimamente oltreoceano in quello quando mai vasto dei campi di tutto il Nord America.

Motivo per cui tutto porta a pensare che giunti al 2030, la carovana del calcio possa tornare in Continente, soprattutto dopo che Spagna e Portogallo hanno avanzato una candidatura per ospitare la Kermesse, con tanto di partecipazione dell’Ucraina nel lotto.

Un trittico forte che aggiunge un altrettanto importante valore simbolico, con gli ucraini che non solo avrebbero così garantita la loro partecipazione, ma potrebbero persino ospitare un girone del torneo (guerra permettendo).

Per Portogallo e Ucraina si tratterebbe della prima volta assoluta come location dei mondiali, mentre tutti ricordiamo benissimo il precedente spagnolo, che regalò all’Italia la storica vittoria con bomber “Pablito” Rossi.

Questa candidatura sembra per ora aver sparigliato le carte in gioco, con le altre papabili relegate almeno sulla carta al ruolo di comprimarie. Altro gruppo importante era quello composto da Argentina, Cile, Paraguay e Uruguay, che insieme potevano offrire una copertura vasta (forse persino troppo) del panorama Sudamericano.

Dall’altra parte è l’Arabia Saudita che sta provando a bissare la proposta araba del Qatar, coinvolgendo questa volta altre nazioni vicine come l’Egitto e la Grecia.

Inutile dire però che proprio per le più recenti presenze in Qatar e Nord America, la proposta europea potrebbe godere dei favori del pronostico, specialmente in quella che sarà l’edizione del “centenario” dalla prima kermesse mondiale della storia.

I mondiali del 2034

Proiettandoci ancora più lontano nel tempo, si stanno già muovendo anche le prime pedine per aggiudicarsi il Mondiale del 2034. E a giudicare dalle prime proposte, sarà una battaglia durissima.

Quello che appare probabile è che ci si sposterà verso oriente, con due candidature forti che sembrano catalizzare l’attenzione dell’organizzazione al momento.

Da una parte il colosso Cina, da tempo impegnato a far crescere le sue quotazioni calcistiche a livello tecnico, e ora desideroso di portare in patria il primo mondiale della sua storia (utile certamente anche da un punto di vista diplomatico oltre che sportivo).

Dall’altra a mettere i bastoni tra le ruote al Dragone cinese, ci hanno pensato proprio alcuni suoi vicini di casa, con una candidatura congiunta del Sud-Est asiatico che comprende una serie di possibili paesi ospitanti: Thailandia, Brunei, Cambogia, Singapore, Filippine, Indonesia, Malaysia, Vitnam, Mianmar e Laos.

Situazione totalmente divesa quindi sia dal punto di vista logistico, sia per importanza strategica. Difficile dire oggi chi sarà a spuntarla, ma chiaro che la potenza della Cina potrebbe avere qualche vantaggio (oltre a essere sicuramente meta più gestibile dal punto di vista pratico).