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Il sogno di ogni tifoso è probabilmente quello, un giorno, di prendere le redini della propria squadra del cuore e portarla alla vittoria.

Una speranza che quasi sempre rimane confinata nel mondo dell’immaginazione, a meno di una vincita improvvisa che appunto non è proprio cosa di tutti i giorni.

Ma ci sono anche altre strade, come quella che portato il buon Tiago Rech, tifoso del Santa Cruz, a balzare agli onori delle cronache per essere passato dall’essere l’unico sostenitore della propria squadra in trasferta, a vittorioso Presidente.

Quella trasferta solitaria

Per comprendere bene questa incredibile favola moderna, dobbiamo tornare indietro nel 2012, quando una piccola società sportiva brasiliana, il Santa Cruz Futebol Clube, si ritrova a giocare nel grande stadio del Gremio, uno dei club più importanti del Sudamerica.

L’occasione sarebbe perfetta per vedere la propria squadra in un contesto importante, peccato però che dei tifosi a seguito per il Santa Cruz, non c’è traccia. A seguire la trasferta, solo un’unica presenza, quella di Tiago Rech, immortalato in un’immagine divenuta poi iconica, seduto sugli spalti vuoti dedicati agli ospiti con solo qualche poliziotto a dividerlo dai tifosi di casa.

La partita non ha molta storia, con il Gremio vittorioso per quattro reti a una, ma paradossalmente è proprio da lì che ha inizio una storia quasi incredibile.

Il momento più difficile

Come tutte le favole che si rispettino, prima del finale in crescendo ci si trova davanti al momento più difficile. Per il Santa Cruz quell’attimo arriva proprio alla fine di quella sfortunata stagione.

La doppia retrocessione dal campionato nazionale oltre a una crisi economica e societaria che porta il club di Recife a un passo dalla scomparsa, dopo ben cento anni di attività.

Qua entra in gioco il nostro “eroe”, che decide di lasciare il suo lavoro di giornalista al “Grupo RBS” (un importante realtà di comunicazione con diverse emittenti televisive, stazioni radio e giornali), per dedicarsi al ruolo di addetto stampa del Santa Cruz.

Un compito che prese molto seriamente, mettendoci anima e corpo non solo dal punto di vista comunicativo, ma anche proponendo idee utili a rinvigorire il scemato amore dei tifosi per la squadra (per esempio partecipando a una Coppa minore, detta appunto la “Copinha”, per cercare un po’ di nuovo entusiasmo).

Una passione e una dedizione totale, che non sfuggirono agli occhi della società, tanto che nel 2014, gli propose di diventare a tutti gli effetti il Presidente. E così fece.

Il ritorno al comando

A soli 27 anni, Tiago Rech non aveva molta esperienza a riguardo, eppure proprio con passione e lungimiranza riuscì a coinvolgere nuovi sponsor trovando i giusti investimenti per rimettere in sesto il settore giovanile. Mosse che pian piano consentirono al club di uscire dal periodo di crisi, tanto da tornare nel massimo campionato brasiliano nella stagione 2016.

Tiago aveva in qualche modo adempiuto al suo compito, e decise proprio quell’anno di tornare a fare quello che era il suo lavoro di giornalista, lasciando la carica di Presidente a Sergio Pilz. Purtroppo sarà un caso, ma subito dopo il Santa Cruz compie di nuovo il doppio passo verso il basso, retrocedendo nella Serie C nazionale.

C’era di nuovo bisogno di lui, un po’ più uomo, un po’ più esperto, un po’ più convinto di essere il vero riferimento del club. Tiago torna al comando nel 2018, portandosi dietro ancora una volta l’entusiasmo delle attività locali, pronte e tornare in sella con nuovi investimenti.

E di nuovo, dalle ceneri delle retrocessioni e delle difficoltà il Santa Cruz torna a volare come una Fenice, portandosi a casa il trofeo del Taca Ibsen Pinheiro nel 2020 e arrivando di nuovo alle semifinali del campionato di stato del Pernambucano in questo 2022.

Insomma di strada ne ha fatta quel paffuto tifoso lasciato solo sugli spalti, diventato ora non solo uomo fondamentale per il Santa Cruz, ma a quanto sembra anche amuleto irrinunciabile per tentare una nuova rincorsa alla massima serie.