Il club piemontese ha attuato una piccola rivoluzione sul finire dell’annata 2024/25: via Thiago Motta, sostituito in panchina a marzo da Igor Tudor, e via anche Cristiano Giuntoli, rimpiazzato come nuovo direttore generale (e non solo) da Damien Comolli. Quest’ultimo avrà un arduo compito: creare una squadra competitiva e dimenticare un 2024 difficile.
Il budget presunto e da dove arriva
Come spiegato da Calcio e Finanza, il quarto posto in campionato, raggiunto sul filo di lana beffando la Roma, ha consentito alla compagine torinese di accumulare un tesoretto di spessore in vista del mercato estivo: la partecipazione alla Champions League, infatti, permetterà alla Juventus di avere 46.6 milioni di euro da investire, anche per ripianare alcuni debiti. Di questo gruzzolo, 18 milioni arrivano dalla semplice partecipazione alla prossima Champions, 17 milioni dalla quota minima europea e 10 da quella non europea – se la Juve dovesse inoltre passare la prima fase ci potrebbero essere ulteriori ricavi.
Altro aspetto da considerare è il Mondiale per Club, che ha portato nelle casse della società piemontese ulteriori 17 milioni (per la partecipazione), una cifra che, attualmente, è salita fino a 27.6 milioni per i bonus riferiti al passaggio del turno (la Juventus si è fermata agli ottavi, sconfitta da Real Madrid). Questi introiti, così come quelli ottenuti dalle eventuali plusvalenze, con tutta probabilità non verranno reinvestiti totalmente, per cui la Juventus dovrebbe avere un budget di 45 milioni di euro con firma singola (come riporta QuiFinanza) e sui 100/150 milioni totali. In ogni caso, il lavoro di Comolli non sarà affatto semplice, considerata la limita libertà di movimento.
Il mercato
A differenza dell’Inter, che ha già effettuato mosse in entrata e uscita, la situazione della Juventus è ancora in fase di stallo. Fondamentale sarà definire l’aspetto tattico offensivo: Vlahovic sembra prossimo all’addio e forse anche Luiz potrebbe salutare la Vecchia Signora, ma è ancora tutto in fase di elaborazione. Le possibili cessioni (occhi puntati anche su Kolo Muani) aprirebbero le porte per ulteriori investimenti (vedi la trattativa David), ma la società dovrà essere cauta.
Rugani e Kostic sono rientrati dal prestito, ma non dovrebbero far parte del progetto ed è probabile la loro cessione. Da migliorare è anche la fase difensiva, obiettivo primario dello stesso Tudor, che avrebbe chiesto l’acquisto di Leonardo Balerdi.
Da tenere d’occhio anche la situazione Mbangula e Weah, i quali sembravano destinati alla Premier League, ma dovrebbero aver rifiutato il Nottingham Forrest. Anche da loro passano le strategie di mercato della Juventus, che potrebbe investire altri soldi da queste cessioni.
La situazione finanziaria
I precedenti investimenti effettuati per arrivare a Koopmeiners, Gonzalez e Douglas Luiz hanno pesato non poco sulle casse dei bianconeri. Ora la Juventus è affidata a due nuove figure, i sopracitati Tudor (in panchina) e Comolli (dietro la scrivania), che avranno l’arduo compito di riportare il club ai livelli che gli competono, ma il lavoro non sarà certamente semplice, anche se un primo miglioramento delle finanze è arrivato con la qualificazione alla Champions e al Mondiale per Club.
Più in generale, nonostante le difficoltà dell’era Motta, la Juve sta dando segnali positivi: la gestione attenta e il ritorno alle competizioni europee stanno permettendo al club bianconero di vivere una fase di risanamento finanziario, per quanto la sfida rimanga complicata tenuto conto del monte ingaggi elevato (e non solo). I numeri comunque, rispetto al 2024, sono in netto miglioramento e il lavoro di Comolli, oltre che i risultati relativi al mercato estivo e alla prossima stagione, saranno decisivi in tal senso per proseguire il trend positivo.