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Si sta chiudendo il primo anno passato dal Milan sotto la proprietà del fondo RedBird, che ha formalmente rilevato il club il 31 agosto 2022, e possiamo già fare un bilancio della gestione rossonera da parte del fondo d’investimento statunitense di Gerry Cardinale.

I risultati sportivi sono stati già ampiamente analizzati, così si è parlato a lungo dei cambiamenti ai vertici della società rossonera con gli addii di Paolo Maldini e Frederic Massara. Ma come sta il Milan dal punto di vista economico?

Bilancio Milan: quanto hanno guadagnato i rossoneri dal campo

Il bilancio del Milan beneficia dell’ottimo percorso della squadra rossonera in Champions League, interrotto solamente in semifinale dai cugini dell’Inter. La partecipazione alla massima competizione europea ha portato nelle casse milaniste 85 milioni (sarebbero stati 87 ma l’UEFA ha trattenuto una quota per le passate violazioni del Fair Play Finanziario).

A questi si aggiungono quasi 12 milioni garantiti dal piazzamento in 4ª posizione in campionato (che si aggiunge alla quota fissa di partecipazione di 25,5 milioni) e circa 3 milioni per la partecipazione alla Supercoppa Italiana (persa sempre contro l’Inter).

Solo grazie ai risultati ottenuti sul campo, quindi, il Milan ha potuto iscrivere a bilancio una cifra attorno ai 125 milioni di euro.

Milan: un bilancio in utile di circa 15 milioni

Non era solo l’accesso alle semifinali di Champions League che mancava dal 2006-2007: l’ultimo bilancio in attivo per i rossoneri risale infatti al 31 dicembre 2006 (utile di 2 milioni).

In questa stagione le previsioni individuano un utile pari a circa 15-16 milioni, che corrisponde praticamente alla cifra incassata dal botteghino durante tutta la campagna di Champions, sui circa 90 milioni garantiti dalle presenze allo stadio per tutta la stagione.

Il fatturato totale del club dovrebbe assestarsi sui 350 milioni di euro, un risultato decisamente migliore rispetto ai 269 del 2022. I meriti della gestione RedBird sono molti, a partire dall’incremento degli introiti da parte degli sponsor (si è passati da 42 a 70 milioni di euro).

Che futuro economico per il Milan

Gli scenari futuri del Milan dipendono molto dalla realizzazione del nuovo stadio di proprietà, che secondo i vertici di RedBird garantirebbe un aumento del fatturato di circa 80 milioni annui.

Inoltre dal bilancio economico del Milan di quest’anno sono stati fondamentalmente assenti le entrate dal player trading: le uniche somme incassate sono stati i riscatti di Hauge e Duarte (circa 10 milioni in totale) e le cessioni di Tsadjout e Plizzari (1 milione totale), a fronte di quasi 55 milioni spesi per De Ketelaeere, Thiaw, Vasquez, il prestito di Vranckx e i riscatti di Messias e Florenzi.

La perdita di molti giocatori a parametro zero negli ultimi anni (Donnarumma, Calhanoglu, Kessié e Romagnoli su tutti) ha sì abbassato in maniera considerevole il monte ingaggi (e contribuito a risolvere le pendenze riguardanti il Fair Play Finanziario) ma ha anche precluso l’ingresso di fondi reinvestibili immediatamente sul mercato.

L’idea è che anche da questo punto di vista la squadra inizi ad incassare, come dimostra non solo la vendita di Tonali per una cifra importantissima (80 milioni totali) al Newcastle, ma anche la volontà di realizzare introiti attraverso la vendita di prodotti del vivaio come Lorenzo Colombo, controriscattato dal Lecce per 3 milioni con la prospettiva di realizzare un incasso più alto e non perdere un altro talento come Sebastiano Desplanches, lasciato partire in direzione Vicenza senza incassare nulla (solo una percentuale sulla rivendita) e ora conteso da squadre italiane ed estere dopo l’ottima prestazione al Mondiale Under 20.