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Chissà cosa avranno pensato i tifosi della Roma quando, la sera del 5 aprile 2023, Karim Benzema riprendeva a danzare sul prato verde – del Nou Camp – imponendo agli eterni nemici blaugrana la legge non della forza ma della bellezza.

Il futuro lontano da Madrid

I più intelligenti, probabilmente, avranno eretto altarini, dipinto icone, pregato Eupalla di donar loro, come folgore dal cielo, lo smisurato talento dell’attaccante franco-algerino. Qui si pongono insieme due questioni, una di natura ermeneutica e l’altra di natura documentaria.

La questione ermeneutica è presto detta: come è possibile qualcosa come Karim Benzema fuori dal Real Madrid – cioè con una maglia che non sia quella dei blancos? Un po’ come i cavalieri oscuri a servizio di Sauron nel Signore degli Anelli, potrebbe darsi che sotto la corazza e l’elmo galacticos non si nasconda che la sostanza di un sogno. E in effetti, a pensarci davvero bene, è così. Ricordate il giovane Benzema con la maglia del Lione? Non vi sembra stonato, quello con la maglia bleu della Francia vice-campione del mondo? Una nota suonata male rimane una nota: ma non è più la stessa nota, è qualcos’altro.

Ecco allora che immaginarsi Benzema con la maglia della Roma, prima di essere fuori da ogni logica mercantile, è bizzarro da un punto di vista estetico – e d’altra parte, con le dovute differenze certo, che effetto avrà fatto ai tifosi della Juventus vedere Paulo Dybala con i colori della Capitale? Eppure, che Benzema lascerà il Real Madrid a fine stagione è poco meno di ufficiale.

La seconda questione, si direbbe documentaria, si spinge più vicino al punto d’oro del problema da noi analizzato: come, se e quando può arrivare Karim Benzema alla corte di Mourinho alla Roma? Secondo quanto riportato da Marco Juric su Repubblica, l’arrivo di Benzema alla Roma è legato essenzialmente a due condizioni.

Le condizioni per vedere Benzema alla Roma

La prima: che venga ceduto Tammy Abraham – per una cifra, così richiesta da Pinto perlomeno, vicina ai 60 milioni di €. La seconda: che al gruzzoletto così ottenuto si sommino i soldi provenienti dal nuovo sponsor tecnico dei giallorossi a partire dalla prossima stagione, cioè Adidas. Qui il discorso si fa più interessante.

Benzema al Real Madrid guadagna 11 milioni di €, una cifra non sostenibile per le casse dei giallorossi i quali però, grazie al decreto crescita e ai soldi dello sponsor tecnico – rispetto al quale Benzema costituisce come la star di punta – potrebbero arrivare all’attaccante franco-algerino.

Il quale peraltro ha già lavorato con Mourinho, che però con lui non si era comportato sempre in modo limpido, preferendogli altri nomi in attacco. L’allenatore portoghese qualche mese fa, quando Benzema aveva ottenuto il Pallone d’Oro, aveva detto: «il suo Pallone d’Oro è la naturale conseguenza della sua naturale evoluzione, più che il risultato di un’ossessione personale. Quando ero il suo allenatore era un calciatore di grande talento, alla ricerca della sua identità di giocatore di altissimo livello, con le giuste ambizioni e la giusta condizione fisica. Volevo che crescesse il più in fretta possibile e sono stato duro con lui: l’ho corretto su tutti i piccoli dettagli, il minimo chilo e il minimo minuto di ritardo in allenamento. Non so se ho avuto influenza nella sua evoluzione, solo lui lo sa, ma il suo carattere forte gli ha permesso di progredire».

Ultima condizione affinché l’utopia Benzema si trasformi in trattativa reale è ovviamente l’ingresso in Champions dei giallorossi (attualmente al quarto posto; ma anche ai quarti di Europa League): solo così rimarrebbe anche Dybala, oltre a Mourinho – di cui il Corriere dello Sport ha dichiarato la permanenza a fine anno –, garanzie anche tecniche per l’attaccante francese, che non è ancora stanco di vincere e dimostrare il proprio valore – e il Pallone d’Oro a 36 anni lo dimostra ampiamente.