Vai al contenuto

Una serata magica quella della Dea in Champions, che non solo per la prima volta scende in campo nel suo stadio davanti al solito caldo ed entusiasta pubblico di Bergamo, ma strappa anche la prima vittoria stagionale in Europa contro una formazione tutt’altro che facile da affrontare.

Lo Young Boys infatti arrivava da un periodo molto positivo e carichi di tante aspettative, ma il verdetto del campo ha in qualche modo ridimensionato le ambizioni degli svizzeri.

Merito però, va detto, anche della squadra di Gasperini, che pur non ancora al top di condizione, viaggia a gonfie vele nelle sue trame ampiamente collaudate.

Gli svizzeri che non ti aspetti

Era una partita molto pericolosa per l’Atalanta, perchè gli svizzeri erano in un ottimo momento di forma e soprattutto il gioco molto propositivo proposto da Wagner presentava parecchie insidie. Peccato (o per fortuna) che lo Young Boys sceso in campo a Bergamo sia stata tutta un’altra squadra.

La squadra che avevamo visto contro il Manchester United aveva letteralmente dominato la partita, non tanto per la vittoria strappata soltanto al 95′ (2-1 finale in rimonta), quanto per la presenza in campo che aveva annichilito gli inglesi, certificata dagli 8 calci d’angolo (contro 1), il 53% di possesso palla e i 19 tiri (contro 2).

Certo avevano avuto il vantaggio di giocare per 60 minuti in 11 contro 10 (dopo l’espulsione di Wan-Bissaka nel primo tempo), ma era stata comunque una prova estremamente convincente, a cui si sommavano le altre partite del periodo che segnavano un parziale importante: 9 vittorie nelle ultime 10 partite e ben 35 gol all’attivo (3.5 di media).

Nulla di tutto questo si è visto al Gewiss Stadium però. Wagner mette in campo una squadra molto fisica e cerca molto semplicemente di contenere l’impeto nero azzurro arroccandosi in difesa, cercando qualche ripartenza che però non arriva mai. Il risultato è così una sorta di assedio, con gli svizzeri incapaci di uscire dalla propria metà campo, ma certamente messi bene in campo al punto da impallare il gioco bergamasco che fatica a trovare gli spazi.

In effetti è una battaglia dura, accesa anche da un arbitro (il tedesco Bryc) che opta per una direzione molto “aperta” concedendo parecchi contrasti senza fermare il gioco. Cosa che sembra favorire i duri interventi degli svizzeri, più che la qualità tecnica dell’Atalanta. Che però, proprio in virtù di un approccio totalmente portato alla caccia del pareggio degli svizzeri, alla fine riesce a venire fuori dall’empasse.

La chiave del match: la fisicità di Zapata

Il piano di Wagner quindi è chiaro, mettersi in difesa e contrastare sul piano fisico gli avversari imbrigliando le loro trame di gioco. E infatti per oltre sessanta minuti a nulla valgono i 640 passaggi totali dei bergamaschi (contro i 362 degli svizzeri), che provano in tutti modi ad aggirare il muro eretto dallo Young Boys, ma senza troppo successo malgrado i 13 tiri di cui 7 nello specchio e il 63% di possesso palla, come recita il tabellino.

Come sempre è soprattutto sulle fasce che si apre il gioco di Gasperini, complicato però dall’uscita prematura di Gosens per infortunio (non benissimo da Mahele ma che agevola però lo spostamento di Zappacosta sull’altro lato, altra chiave tattica del match).

Ma il punto di svolta della partita è stato sicuramente Zapata, che proprio vincendo la sfida sul piano fisico, ha creato grossi problemi alla strategia degli svizzeri. Straripante, impossibile da marcare a tratti, è stato proprio il colombiano a fare le cose migliori in un primo tempo non entusiasmante della Dea, ed è sempre lui nel secondo, a liberarsi di forza dell’avversario diretto (Hefti) e mandare in rete Pessina (primo italiano a segnare in Champions con la maglia dell’Atalanta peraltro).

In difesa l’Atalanta non corre mai alcun rischio, con una sola parata (se si può definire così) di un Musso che si gode una serata di quasi vacanza. Merito anche di un altro elemento che vince il duello fisico nella sua zona di campo: Demiral. 6 duelli aerei vinti (il doppio di qualunque avversario), 6 passaggi intercettati, 3 spazzate e 1 solo fallo commesso (segno che arrivava sempre prima lui).

Partita dominata quindi, anche se l’impressione è di non essere ancora di fronte alla migliore Atalanta possibile (anzi). Certo è che se l’approccio degli svizzeri è stato fin da subito molto remissivo, gran parte del merito è proprio dei bergamaschi, che sono riusciti comunque a risolvere una partita che poteva mettersi male (specie se non la sblocchi subito).

La situazione nel girone

Con la vittoria dell’Atalanta e quella contemporanea dello United in casa contro il Villareal (tre punti strappati soltanto in over time dal solito Cristiano Ronaldo), la classifica del girone F diventa in assoluto quella più equilibrata e incerta della Champions.

Bergamaschi momentaneamente in vetta con 4 punti, ma Manchester e Young boys sono a quota 3 e anche gli spagnoli del Villareal a 1 sono ancora in corsa. L’impressione poi è che tutte possano ancora dire la loro e che sarà importante fare punti in tutti in campi da qua alla fine.

Determinante per il cammino sarà quindi proprio la prossima trasferta inglese, dove sarà importante cercare di uscire indenni dall’Old Trafford, aspettando anche il risultato sull’altro campo per avere le idee più chiare.

Nessuna ultima spiaggia comunque, ma la consapevolezza di potersela giocare con tutte le altre e il piccolo vantaggio di giocarsi in casa proprio l’ultima sfida contro il Villareal, che potrebbe risultare decisiva.