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Argentina – Croazia è la prima semifinale dei Mondiali 2022.

La differenza tra il tutto e il nulla, la differenza tra la grande occasione da cogliere e l’occasione mancata.

Messi suona la carica verso la sesta finale della storia dell’Albiceleste: dopo aver toccato il fondo nella fase a gironi, la formazione di Scaloni non si è più fermata e punta l’atto finale.

Sarebbe l’epilogo perfetto per l’addio alla nazionale della Pulce. Salutare con la Coppa del Mondo in mano.

Dall’altra parte una squadra che non smette più di stupire. 4 anni e mezzo dopo la Croazia si gioca l’accesso a quella finale persa a Mosca nel 2018 contro la Francia.

Il destino sembra dare la possibilità agli uomini di Zlatko Dalić di prendersi la rivincita e forse contro i transalpini impegnati nell’altra semifinale contro il Marocco.

Se Messi è pronto a dire addio alla selezione del suo paese, lo stesso vale per Luka Modric all’ultimo giro di valzer con la maglia a scacchi bianco e rossa.

La terza semifinale in 24 anni per uno stato così piccolo, rappresenta già un risultato clamoroso e che meriterebbe la classica ciliegina sulla torta.

Vediamo cosa ci attende in Argentina – Croazia.

Tutto su Argentina – Croazia

Quando si gioca?

Il match si giocherà Martedì 13 Dicembre alle 20.00 italiane, al “Lusail Iconic Stadium”, di Lusail.

Dove vederla

La partita sarà trasmessa in chiaro e visibile per tutti su Rai 1.

Sarà possibile poi seguirla in diretta streaming attraverso il sito e l’app di Rai Play: basterà selezionare l’evento. Il servizio è totalmente gratuito.

Le probabili formazioni

Scaloni deve fare i conti con le squalifiche di Montiel e Acuna e dunque servono dei cambi, nel 4-3-3 dell’Argentina.

A destra confermato Molina in difesa e sull’altro binario spazio a Tagliafico. In mezzo al campo gestisce la cabina di regia Enzo Fernandez, con Messi falso nueve nel tridente. Ai suoi lati, torna dal primo minuto Di Maria a destra, con Alvarez a sinistra.

Sul fronte opposto non ci sono squalificati e l’unico assente per Dalic è l’infortunato Stanisic.

Nel 4-3-3 dei croati, formano la coppia centrale difensiva Lovren e Gvardiol, con il super tridente della mediana: Kovacic, Brozovic e Modric. In attacco, va verso la conferma Petkovic al centro, supportato da Kramaric a destra e Perisic a sinistra.

  • Argentina (4-3-3): Martinez E.; Molina, Otamendi, Romero, Tagliafico; De Paul, Fernandez, Mac Allister; Di Maria, Messi, Alvarez. CT Scaloni.
  • Croazia (4-3-3): Livaković; Juranovic, Lovren, Gvardiol, Sosa; Kovacic, Brozovic, Modric; Kramaric, Petkovic, Perisic. CT Dalic.

I precedenti: scontri diretti e statistiche mondiali

Questo sarà il terzo incontro ai Mondiali tra Argentina e Croazia, il primo nella fase a eliminazione diretta. L’Argentina ha vinto 1-0 nel 1998, prima del successo 3-0 della Croazia nell’edizione 2018 in Russia.

L’Argentina potrebbe raggiungere la finale ai Mondiali per la sesta volta, solo la Germania ne conta di più (8). L’Albiceleste non è mai stata eliminata in semifinale, nella sua ultima semifinale del 2014 ha vinto contro l’Olanda.

Per un bis storico. La Croazia potrebbe diventare la quarta nazione europea a raggiungere la finale dei Mondiali in almeno due edizioni consecutive, dopo l’Italia (1934, 1938), l’Olanda (1974, 1978) e la Germania (1982, 1986, 1990).

A caccia di uno scalpo pesante. Dopo la vittoria alla lotteria dei rigori contro il Brasile nei quarti di finale, la Croazia potrebbe diventare la seconda squadra ad eliminare Brasile e Argentina nella fase a eliminazione diretta di un singolo Mondiale, dopo la Germania nel 2014.

Europee indigeste. L’Albiceleste ha vinto solo una delle ultime sette partite ai Mondiali contro squadre europee (3N, 3P), battendo la Polonia 2-0 nella fase a gironi di questa edizione. Tuttavia, in due di questi tre pareggi ha poi superato il turno con la lotteria dei
calci di rigore.

Un curioso “problema”. I balcanici non hanno mai segnato la prima rete del match nelle ultime nove partite ai Mondiali, l’ultima volta risale nella vittoria per 2-1 contro l’Islanda nella fase a gironi del 2018. É infatti diventata la squadra con il percorso più lungo nella competizione senza mai trovare il primo gol del match.

Le reti sono sempre protagoniste. La Croazia ha sempre segnato nelle 10 partite nella fase a eliminazione diretta ai Mondiali. Tuttavia, ha anche subito gol nelle ultime otto gare nella fase a eliminazione diretta del torneo: cinque di queste ultime sei sfide sono andate ai supplementari.

L’Argentina ha segnato il primo gol del match in tutte e cinque le partite di questa Coppa del Mondo. 12 degli ultimi 13 gol subiti dall’Albiceleste ai Mondiali sono arrivati nei secondi tempi.

Freddissimi dagli 11 metri. La Croazia ha sempre vinto nei quattro match terminati con la lotteria dei rigori ai Mondiali, eliminando Giappone e Brasile agli ottavi e ai quarti di finale nel 2022. L’unica nazione ad aver vinto più volte alla lotteria dei rigori nella competizione è l’Argentina (5).

Le statistiche delle due squadre

Dalla sconfitta per 2-1 contro l’Arabia Saudita, nella gara di debutto, sono passati 20 giorni.

E sembra tutto un altro mondo per l’Argentina. Da impaurita sull’orlo del baratro, a squadra che ha messo le ali e nonostante le difficoltà si trova a giocare una semifinale che vale quasi come una finale.

Messi è stato l’uomo in più in questa rapida risalita dell’Albiceleste. Il numero 10 ha sia segnato che fornito assist in tre partite ai Mondiali, di cui due nel 2022 (contro Messico e Olanda). Dal 1966, nessun giocatore ci è riuscito in quattro gare diverse nel torneo.

Sempre in ottica primati, Leo Messi (24) è ad una sola presenza dall’eguagliare Lothar Matthäus come giocatore con il maggior numero di partite nella storia dei Mondiali (25). Oltre ad essere il capocannoniere dell’Argentina nella competizione (10, al pari di
Batistuta), gli manca un solo assist per eguagliare il record complessivo di otto passaggi vincenti (dal 1966) di Diego Maradona nella Coppa del Mondo.

Un cammino non proprio facile quello dell’Argentina, che dopo il Ko al debutto, ha battuto il Messico (2-0), Polonia (2-0) nella fase a gironi, per poi eliminare Australia (2-1) e Olanda (6-5 dcr) fra ottavi e quarti di finale.

La formazione di Scaloni ha segnato 9 gol, con 5 al passivo, a dimostrazione del grande potenziale in attacco e di una difesa che concede qualcosa di troppo. Solo in due occasioni la porta sudamericana è rimasta imbattuta.

Nonostante le reti subite, Messi e compagni hanno perso una sola delle ultime 41 gare giocate (contro l’Arabia Saudita): 30 vittorie e 10 pareggi completano questo bilancio molto positivo per “La Selección”.

Rigori benedetti verrebbe da dire per la Croazia (e anche per l’Argentina in riferimento all’ultima partita). La truppa balcanica ha vinto tra ottavi e quarti sempre dagli 11 metri. Prima il Giappone e poi il favorito Brasile sono caduti.

Complessivamente gli uomini di Dalic hanno segnato 6 reti, di cui 4 al Canada, con tre al passivo.

Due le sfide dove l’attacco biancorosso non è andato a segno e contemporaneamente la difesa è rimasta imbattuta: il doppio 0-0 contro il Marocco nel debutto in Qatar e quello contro il Belgio nella terza ed ultima giornata della fase a gironi che ha sancito i croati come secondi nel girone F.

La squadra balcanica è imbattuta da 11 gare di fila. L’ultimo ko risale alla sconfitta per 3-0 in casa contro l’Austria in Nations League lo scorso 3 giugno. Da quel momento, 8 vittorie e tre pareggi (che salgono a cinque se consideriamo solo il risultato entro i 120 minuti).

Gran parte del merito è di Luka Modric. Molto più di un semplice capitano. Come detto si tratta dell’ultimo grande evento con la maglia croata e al pari di Messi vorrebbe chiudere con il botto.

Luka Modric è il giocatore della Croazia con più presenze nella Coppa del Mondo (17) e con più gare tra Europei e Mondiali (30). È partito titolare in tutte le cinque partite in questa edizione e potrebbe diventare solo il 4° calciatore a giocare dal primo minuto sei gare in una Coppa del Mondo con almeno 37 anni, dopo il brasiliano Nilton Santos nel 1962, l’italiano Dino Zoff nel 1982 e l’inglese Peter Shilton nel 1990.

Quale partita attendersi?

Mondi diversi a confronto, per una semifinale che si annuncia elettrizzante e giocata sul filo del rasoio.

L’Argentina in questo Mondiale ci ha dimostrato che nella prima frazione sblocca quasi sempre il risultato: l’Albiceleste prende sempre il controllo del gioco in mano e minuto dopo minuto conquista metri nella mediana avversaria, per poi affondare il colpo.

Sia contro l’Australia e sia contro l’Olanda i minuti finali hanno mostrato una pessima gestione della gara, del risultato e dell’aspetto mentale soprattutto a livello difensivo.

La Croazia invece è una squadra che esce alla distanza. Ha le sembianze dell’ottimo incassatore che superata la tempesta di pugni, da abile pugile prende le misure al rivale e sferra il colpo che significa vincere il match. E’ successo contro il Giappone e lo stesso nei supplementari contro il Brasile.

Insomma, una squadra che forse per indole non riesce ad approcciare alla perfezione la partita, ma una volta entrata a pieni giri nel motore può davvero fare male a chiunque, grazie anche ad un trio di centrocampisti che sanno mescolare, quantità e qualità, con l’instancabile Perisic in versione pendolino sulla fascia sinistra.

Match molto complicato e dove anche i nervi saldi possono fare la differenza, lungo la strada che porta alla finalissima.