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Per noi italiani è una sorta di triste déjà-vu, perché quando leggi dell’Australia agli ottavi di finale dei mondiali di calcio non si può non pensare al 2006, al rigore di Totti e a tutto quello che venne in seguito. Potrebbe essere beneaugurante per l’Argentina, che potrebbe realmente ricalcare il cammino degli azzurri di 16 anni fa.

Uno scenario che sarebbe gradito ai tanti italiani che adorano Messi, uno scenario che non piace soprattutto al rude ma concreto Graham Arnold. Il CT dell’Australia ha esultato “alla Maradona” (col gesto dell’ombrello) al fischio finale del match che ha sancito la qualificazione agli ottavi dei Socceroos, la seconda della nazionale aussie nella sua storia dopo – appunto – quella del 2006.

Argentina-Australia: le info utili

Quando si gioca?

Argentina-Australia si gioca sabato 3 dicembre alle ore 20 italiane, presso lo stadio Ahmad bin Ali di Al Rayyan.

Dove vederla?

La partita sarà visibile su Rai 1, ovviamente in chiaro come tutte le gare del Mondiale Qatar 2022, e su Rai 4K (canale 101 del digitale terrestre). Per quanto riguarda l’online, la partita sarà disponibile anche in diretta streaming sulla app e sul sito di RaiPlay.

I precedenti tra Argentina e Australia

In totale sono 7 i precedenti fra Argentina e Australia, con 5 vittorie dell’Albiceleste, 1 pareggio e un successo ausstraliano. C’è un dato piuttosto singolare: gli Aussie vinsero la prima, alla Bicentennial Gold Cup del 1988. Si giocava a Sydney, in un torneo esibizione per celebrare i 200 anni dell’Australia e che comprendeva, oltre ai padroni di casa, anche l’Arabia Saudita vincitrice della Coppa d’Asia, l’Argentina campione del mondo in carica e il Brasile in quanto numero 1 in classifica. Australia-Argentina terminò con un sonoro 4-1 per i Socceroos. E indovinate chi vestiva la maglia numero 10 in giallo: proprio lui, Graham Arnold, che prima di intraprendere la carriera da allenatore era stato un discreto attaccante.

Le scelte dei c.t. e lo stato di forma

Si può dunque dire che Arnold sappia “come si batte l’Argentina”, per fare una battuta. Da parte del tecnico australiano, comunque, c’è il vantaggio di chi ha già raggiunto un ottimo obiettivo e non ha nulla da perdere. Le sue leve per provare a tirare uno scherzetto a Messi e i suoi saranno le solite, in primis Aaron Mooy.

Il 32enne mediano del Celtic Glasgow è la faccia di questa Australia tecnicamente rivedibile, ma grintosa e orgogliosa e che non regala un centimetro in campo. Contro la Danimarca Mooy è stato “man of the match”, ovunque ci fosse da annullare una fonte di gioco avversaria. Certo se i rivali si chiamano Danimarca devi mettere in conto un certo tipo di impegno, se si chiamano Argentina allora è un altro discorso. Comunque l’entusiasmo e l’orgoglio di rappresentare il proprio popolo mette le cosiddette ali, dunque Mooy sarà ancora trascinatore dei suoi, comunque vada. Ci aspettiamo molto anche dal match winner Leckie e da Irvine, ma anche dal difensore Souttar che sarà chiamato al compito più difficile.

Lionel Scaloni invece dovrà operare principalmente una scelta: promuovere definitivamente Julian Alvarez o dare una prova d’appello a Lautaro Martinez? El Toro è stato tra i più deludenti a questo mondiale, inutile nasconderlo. Però l’attaccante interista ha tutto per riscattarsi in qualsiasi momento, e non ci sorprenderebbe vederlo nuovamente in campo. Piuttosto, a preoccupare Scaloni sono le condizioni di Di Maria, uscito con qualche acciacco dalla trionfale partita con la Polonia. Chi potrebbe mettere il CT al suo posto? In teoria ci sarebbe Dybala che non ha ancora totalizzato nemmeno un secondo in campo, in questo mondiale. Però tendiamo a pensare che Scaloni preferisca insistere sul Fideo, a meno di forfait che lo stesso bianconero vorrebbe evitare finché possibile.

A centrocampo probabilissima conferma per il trio che ha mandato in tilt la Polonia, formato da Enzo Fernandez, Mac Allister e il vero regista De Paul (146 passaggi completati nel 2-0 ai polacchi). Occhio però, perché l’Australia non sarà rinunciataria come la Polonia.

Le probabili formazioni di Argentina-Australia

  • Argentina (4-3-3): E. Martinez; Molina, Otamendi, Romero, Acuna; De Paul, E. Fernandez, Mac Allister; Alvarez, Messi, Di Maria. C.T.: Scaloni
  • Australia (4-3-3): Ryan; Degenek, Rowles, Souttar, Behich; McGree, Mooy, Irvine; Leckie, Duke, Goodwin. C.T.: Arnold

Che partita dobbiamo attenderci

Se l’Argentina si è davvero sbloccata c’è da aspettarsi un match con qualche gol, anche perché l’Australia è corta e aggressiva e non ha sfigurato del tutto con l’unica altra avversaria dall’altissima cifra tecnica che ha affrontato: la Francia, che comunque gliene ha rifilati 4.

Nel match stradominato contro la Polonia (25 tiri a 4, 13 tiri in porta a 0, 70% circa di possesso palla), le fasce sono state lo strumento prevalente di offesa per la squadra di Scaloni, con 51 attacchi contro i 26 portati per vie centrali. Da questo punto di vista qualche problema potrebbe arrivare dalla sinistra, per l’Argentina, con Di Maria non al meglio e Acuna diffidato.

Ma con un Messi così (5 occasioni create per i compagni contro la sola Polonia) e un ringiovanimento generale dietro le sue spalle, l’Albiceleste può sognare.