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Ci risiamo. Ancora una volta, la Serie B è pronta a partire, e il taccuino – pure quello virtuale – è pronto a essere riempito. Con cosa? Beh, con nomi, azioni, giocatori che potrebbero far sognare. E che, magari, potrebbero portare a quelle grandi storie che poi rendono unico il calcio. Storie a volte di resurrezione, molto più spesso di un giovane partito dalla provincia e poi approdato alle grandi notti europee. Per farlo, però, c’è bisogno di una tappa intermedia con la quale forgiare il carattere, nella quale dimostrare tutto ciò che si è. Soprattutto dal punto di vista della tigna, della voglia. E del talento, naturalmente. Non deve mai mancare.

La Serie B che sta per nascere, in questo senso, pullula di potenziali obiettivi e di ragazzi che hanno il desiderio più forte di tutti: quello di farsi strada. Intanto in Serie A. Poi, ecco, chissà. Mai mettere limiti alla provvidenza, e nemmeno a quanto possa sognare un giocatore. Alcuni arrivano dalle giovanili delle big, altri si sono fatti da soli, passando per spogliatoi più piccoli e prospettive più risicate. Oggi? Sono a una categoria dai grandissimi. E provano a raggiungerla con ogni mezzo. Questi 5, in particolare, hanno tutto per riuscirci.

Vanja Vlahovic (Spezia)

22 gol in Serie C e un cognome che pesa: Vanja Vlahovic, ma non è parente del Dusan della Juventus. Cresciuto (benissimo) all’Atalanta, è una punta centrale. Segni particolari: segna in ogni modo, ma è bravo pure a partire da sinistra per accentrarsi, e poi calciare. Classe 2004, Vanja è stato pescato dalla Dea nel 2003, quando era al Partizan di Belgrado, la squadra con cui ha fatto tutta la trafila delle giovanili. E a proposito di queste ultime: pure in maglia Serbia sta dando il suo contributo, nella formazione Under 21 è già a quota 4 gol in 6 presenze. Dopo l’esperienza nell’Under 23 nerazzurra, ha un anno da protagonista in Serie B: è andato allo Spezia per sostituire un colosso come Pio Esposito, di cui si augura di ripercorrere le orme. Dipenderà tutto da lui, le qualità in fondo ci sono.

Mattia Liberali (Catanzaro)

Trequartista atipico, con una qualità travolgente. E con una decisione forte già presa: ha rifiutato il rinnovo con il Milan accettando la proposta di Aquilani, firmando a inizio agosto un contratto fino al 2029 con il club calabrese. Classe 2007, Liberali era in scadenza nel 2026, ma non percepiva un percorso già tracciato sul suo conto. Per questo, i rossoneri hanno poi avallato la decisione, mantenendo comunque il 50% sulla futura rivendita. Aquilani ha voluto a tutti i costi Liberali, perché è un talento vero, con qualità e vizietto del gol. Nella formazione Under 20 ha totalizzato 12 reti in 45 presenze. Ha debuttato poi in Serie A e in Coppa Italia. Non solo: con il Milan Futuro ha proseguito il percorso in Serie C, almeno per una manciata di presenze.

Kevin Zeroli (Monza)

A proposito di talenti cresciuti nel Milan: Kevin Zeroli è stato uno dei più lucenti, almeno negli ultimi anni. Classe 2005, 20 anni, nato a Busto Arsizio. Dov’è finito? A Monza, a due passi da casa. A inizio giugno è stato ufficializzato il prestito del centrocampista centrale, che ha origini nigeriane, ma finora ha scelto di indossare la maglia azzurra, almeno fino alle ultime chiamate dell’Under 20. In rossonero da sempre, già lo scorso gennaio è passato ai brianzoli, con la regia dell’allora ad monzese Adriano Galliani. Ha dunque esperienza nella massima serie: 8 gettoni e un 1 assist con i biancorossi, mentre il debutto nel 2023-2024 proprio con il Milan. Nell’ultimo anno si è distinto soprattutto per l’impatto avuto in Serie C con il Milan Futuro: 17 presenze, 4 reti.

Antonio Raimondo (Frosinone)

21 anni, romagnolo di Ravenna e tanta ambizione di tornare in quella Serie A che ha solo assaggiato, con 13 presenze ma 175 minuti totali. Antonio Raimondo, punta centrale, è uno di quei giocatori da attenzionare per il futuro, un attaccante che – se cresce come deve, come può – può fare la differenza. Tipo Lucca, dal Pisa di qualche anno fa al Napoli di oggi. Un bel salto. Rispetto al centravanti azzurro, però, Raimondo è un po’ più minuto, ma compensa con la rapidità. Il sinistro è di livello assoluto, poi. In prestito dal Bologna al Frosinone, con cui inizierà quest’annata, il suo percorso è stato meno liscio di altri. Arriva dal Cesena ai rossoblù quando ha soli 14 anni, poi il prestito a 18 alla Ternana, quindi metà stagione a Venezia e l’altra metà alla Salernitana. Ora l’occasione di mettersi alle spalle un anno da appena 1 gol.

Tommaso Berti (Cesena)

Restando sui romagnoli: Tommaso Berti, 171 centimetri d’altezza e trequartista. Come nella migliore delle tradizioni, occhio al talento cristallino di questo ragazzi, che è rimasto a casa sua, dov’è nato e cresciuto, cioè al Cesena. Dopo una tappa nelle giovanili della Fiorentina, i bianconeri l’hanno riportato a casa, puntandoci tantissimo: già 100 presenze totali con il Cavalluccio, con 9 reti all’attivo e 13 assist. L’anno più bello è stato quello della promozione in B, con 7 marcature e 9 passaggi decisivi. Un anno fa, 29 gettoni per 2 gol. Si può fare di meglio, e sogna forte pure Cesena dopo il settimo posto e il playoff soltanto accarezzato (fuori al primo turno). Molto passerà da Berti, arretrato pure a centrocampo e provato seconda punta. Vedremo dove Michele Mignani, tecnico bianconero, deciderà di schierarlo.