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Quando mancano ormai solo otto giornate al termine della stagione (più recuperi), si accende sempre di più la lotta al titolo.

Milan e Napoli prendono un piccolo margine di distacco, mentre la Juventus continua a macinare risultati e subito dietro, Roma e Atalanta si giocano le ultime carte per la corsa Champions (lontana però otto punti).

Anche in coda la situazione è in evoluzione con il Genoa che torna alla vittoria (la prima dell’era Blessin) e riapre i giochi per la salvezza.

Insomma, tanti spunti interessanti in questo 30° turno, che proviamo come sempre a riassumere in dieci punti ricchi di curiosità e di statistiche.

1. Al Milan basta un gol

Una volta era Allegri a dominare la classifica a forza di vittorie di “corto muso”, ora invece è Pioli a far registrare il terzo “1-0” consecutivo, che diventa il quarto in sei giornate di campionato, per altrettante vittorie decisive.

Ottavo risultato utile consecutivo (5 vittorie e 3 pareggi), 15 trasferte di fila con almeno un gol all’attivo e 11° vittoria esterna in campionato (solo il City ha fatto uguale nei cinque maggiori campionati). Una marcia che ora potrebbe valere lo scudetto.

Per il Cagliari invece terza sconfitta di fila senza fare nemmeno un gol, come era già capitato allo stesso Mazzarri nello scorso dicembre (contro Inter, Udinese e Juventus).

2. Nel segno di Osimhen

Quando le cose sembrano mettersi male, per il Napoli è quasi sempre Osimhen a sistemarle. Con la doppietta contro l’Udinese il nigeriano arriva a quota 11 reti in stagione, superando già quanto fatto lo scorso anno e diventando il quarto africano ad andare in doppia cifra per due stagioni di fila in Serie A (dopo Weah, Eto’o e Salah).

Questa è anche la quarta marcatura multipla di Osimhen in stagione tra tutte le competizioni, soltanto Vlaohovic con sei ha fatto meglio. L’attaccante diventa anche il primo giocatore dopo Cavani nel 2012/13 a segnare almeno cinque gol di testa in campionato (allora furono 6).

3. Inter, abbiamo un problema

Continua il momento negativo dell’Inter, ha pareggiato cinque delle ultime nove partite di campionato, tanti quanti nelle precedenti 27.

Dopo la sconfitta del derby di inizio febbraio, i nero azzurri hanno vinto solo una partita (contro la Salernitana) su sei, e ora si trovano a dover affrontare la Juventus alla ripresa, con un solo punto di vantaggio (mentre sono sei quelli che la separano dalla vetta). Certo c’è il recupero con il Bologna da giocare, ma qualcosa sembra davvero essersi inceppato nel meccanismo di Inzaghi.

La Fiorentina dal canto suo non sembrava certo imbattibile in trasferta, con due sole vittorie nelle ultime 11 esterne (3 pareggi e 6 sconfitte) tutte con almeno un gol al passivo. Per Torreira questo è il secondo gol di fila in campionato, come non gli era mai capitato in carriera (quarto gol in stagione in totale, anche in questo caso eguagliando il suo record del 2017/18 con la maglia della Sampdoria).

4. Tutto facile per la Signora

Basta mezz’ora alla Juventus per avere ragione di una Salernitana che effettua il suo primo tiro nello specchio solo al 67° della ripresa. Ci pensa Vlahovic a ridare morale ai bianco neri dopo la cocente delusione di Champions. Bastano cinque minuti per il suo assist a Dybala (che realizza così il suo ottavo gol in stagione, il doppio di quanto fatto l’anno scorso) per poi mettersi in proprio a metà tempo con la sua 21ª rete in campionato (gli stessi dell’anno scorso ma con ben nove presenze in meno).

L’ex Viola arriva così a 48 reti su 105 presenze in Serie A, raggiungendo Ljajic (stesse reti, ma in 225 presenze) come secondo miglior marcatore serbo nel massimo campionato, dietro soltanto a Stankovic a quota 51 (in 368 presenze). Direi che è solo una questione di tempo, e nemmeno tanto.

Altre buone note per la Juve, il 13° “porta inviolata” della stagione (al pari del Napoli), e la 552° presenza per Giorgio Chiellini, che raggiunge così Gaetano Scirea al terzo posto di questa speciale classifica all-time di presenze in bianco nero.

5. Mourinho strapazza Sarri

Senza storia la stracittadina romana, con Tammy Abraham che sblocca il risultato già dopo 56 secondi (è il gol più veloce di sempre nel derby), per poi chiudere il match venti minuti dopo con la sua 15° rete in campionato, gli stessi del suo record stagionale ottenuto al Chelsea nel 2019/20. Da inizio 2022, nessuno a parte Lewandowski ha segnato più dell’inglese (12 reti contro 9).

Record anche per Lorenzo Pellegrini, che non aveva mai segnato otto reti in una singola stagione, così come la Roma non segnava tre gol in un tempo contro la Lazio dalla sfida del 2002 (allora vinta 5-1). Pessima tutta la Lazio invece, a partite da Strakosha che sporca la sua 200° partita in maglia bianco celeste.

6. C’è chi fa gol e chi no

Il riassunto della partita tra Bologna e Atalanta potrebbe forse essere tutto qua. Occasionissime da gol sbagliate in malo modo da Arnautovic e Orsolini, salvo poi cadere al primo grosso errore difensivo. Merito di Gasperini che azzecca i giusti cambi, a partire da Cisse, classe 2003, che trova subito il suo primo gol in Serie A all’esordio (per i bergamaschi è il primo gol in trasferta dopo 70 giorni di astinenza).

Niente cambi per Sinisa invece fino al 87°, quando la gara ormai è indirizzata verso la prima vittoria esterna dei bergamaschi da gennaio scorso (e per la prima volta dal novembre 2021 senza subire gol). Un gol che invece ai felsinei manca ormai da oltre 300 minuti (e non è la prima volta in stagione). Per Mario Pasalic si tratta del record assoluto di partecipazioni a gol nei vari campionati europei: sono ben 15, con 9 reti e 6 assist all’attivo.

7. Sassuolo, macchina da gol

Momento magico per il Sassuolo, che porta a casa la sua quarta vittoria in cinque giornate e che continua a macinare gol pesanti con il suo tridente d’attacco. C’è il pesante zampino di Berardi in questo caso, con l’attaccante emiliano che raggiunge quota 100 gol in Serie A (terzo più giovane a riuscire nell’impresa, senza vestire peraltro mai le maglie delle big Inter, Juve o Milan), diventando anche il primo giocatore del Sassuolo a varcare quella soglia.

Non solo, Berardi è anche il giocatore ad aver partecipato a più gol in assoluto in campionato (25, con 14 reti e 11 assist, davanti persino a Immobile e Vlahovic, fermi a 23 e 22), mettendo a segno ben 15 dei suoi ultimi 16 rigori calciati (unica eccezione quello contro la Juventus nel maggio 2021).

Menzione anche per Scamacca, che a partire da metà novembre è il secondo miglior marcatore della Serie A dopo Vlahovic (12 reti contro 11), confermandosi anche il secondo più giovane marcatore ad aver segnato più di 20 reti dalla scorsa stagione a oggi (21, dietro sempre a Vlahovic che è a 41).

8. Andreazzoli a piccoli passi per la salvezza

Non è sicuramente un grande girone di ritorno per l’Empoli, che arriva a 13 partite senza vittorie (non accadeva dal 2003), ma mette un altro piccolo mattoncino per la salvezza con il terzultimo posto distante undici punti al momento. Andreazzoli ritrova se non altro i suoi attaccanti, con il quinto gol in stagione di Di Francesco (migliore prestazione di sempre per lui) e la undicesima partecipazione a gol di Pinamonti (nove gol e due assist). Tra i più giovani del campionato, solo Raspadori, Vlahovic e Leao hanno fatto meglio.

Per il Verona la 19° partita esterna di fila con almeno un gol al passivo, che però ha anche schierato la sua formazione più giovane in assoluto in questa stagione (25 anni e 237 giorni).

9. Finalmente è arrivata!

Dopo sette pareggi consecutivi, a 187 giorni dall’ultima (contro il Cagliari a settembre scorso), il Genoa torna finalmente alla vittoria, in una partita complicata come non mai dall’espulsione di Ostigard dopo soli 24 minuti di gioco (già al secondo rosso in questo 2022). Merito del gol di Portanova (primo gol in Serie A, dopo diciotto conclusioni effettuate su 23presenze) e di un Torino non certo arrembante.

Per i granata infatti, è la quattro sconfitta su otto (con quattro pareggi), tanto che da inizio febbraio nessuna squadra ha raccolto meno punti del Torino (appena tre, come per l’Empoli).

10. Il Venezia si impantana in laguna

Doveva essere la partita della verità per i lagunari, un vero e proprio spareggio per la salvezza. E il risultato sembra una specie di sentenza per i veneti. La Sampdoria ha così raccolto il suo nono punto dal ritorno di Giampaolo in panchina, trovando una vittoria che mancava in esterna dal novembre 2021 (a Salerno).

Per il Venezia l’incubo di soli cinque punti portati a casa in tutto il girone di ritorno (nessuno ha fatto peggio), quattro sconfitte di fila (non capitava da marzo 2002), dodici partite interne di fila con almeno un gol al passivo e settima espulsione in campionato (solo la Fiorentina con 8 ne conta di più). Ma quello che è peggio, è un penultimo posto ora in condivisione con il Genoa.

Gioisce invece Caputo, alla sua nona doppietta in Serie A, miglior marcatore dei blucerchiati (con nove reti) e a segno per due trasferte di fila.