Timberwolves e Warriors sono giunti al secondo turno eliminando due squadre che, sulla carta sembravano favorite anche solo per il piazzamento al termine della Regular Season, ovvero Lakers e Rockets. I due upset hanno permesso alla squadra di coach Finch e a quella di coach Kerr di passare alle Western Conference Semifinals con il morale altissimo: i Timberwolves sembrano più concreti, ma attenzione a sottovalutare il cuore dei Warriors. Gara 1 è in programma nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 maggio al Target Center di Minneapolis (palla a due alle ore 3.30).
Minnesota Timberwolves
Molti avevano dato per vincenti i Lakers al primo turno dei playoff, ma i T-Wolves hanno ribaltato il pronostico. La squadra di coach Finch ha subito strappato il fattore campo, vincendo ad LA gara 1 (117-95) e poi, il sussulto d’orgoglio dei Lakers nel secondo atto, non c’è stata più storia. O almeno, questo ha detto il campo, per quanto i gialloviola abbiano venduto cara la pelle in gara 4, quando solo uno splendido Edwards (43 punti, 16 nel solo quarto periodo) ha evitato il ko a Minnesota.
I Timberwolves hanno comunque trovato diversi protagonisti in ogni partita: nel primo e nel terzo atto della serie è stato McDaniels a fare la voce grossa (rispettivamente 25 e 30 punti); in gara 2 Randle ha chiuso con 27 punti, mentre in gara 4 e gara 5 sono stati Ant-Man (43) e Gobert (27 punti e 22 rimbalzi) i migliori realizzatori. Per altro, dopo il quinto atto della serie, Edwards ha sottolineato come Minnesota sia riuscita a vincere nel quinto atto tirando 7/47 da oltre l’arco, a testimonianza della superiorità dei Timberwolves ai danni dei Lakers.
E a chi diceva che sarebbero stati in gialloviola a passare il turno in 5 gare (il famoso “Lakers in 5”), Ant-Man ha risposto sul parquet, a tal punto che Lebron James sembra avergli passato il testimone. Al termine del quinto e decisivo atto della serie, il “Re” ha detto ad Edwards che “è arrivato il momento di fare il prossimo passo”. Una vera e propria consacrazione, se mai ce ne fosse bisogno.
Golden State Warriors
Sono servite sette partite ai Warriors per sbarazzarsi dei Rockets in una serie comunque resa fisica dalla stessa Houston. Golden State però è stata guidata dalla classe dei suoi giocatori chiave, seguiti a ruota da un supporting cast che, quando in giornata, ha portato i Warriors al successo. La squadra di coach Kerr è stata capace di rubare subito il fattore campo e addirittura è volata sul 3-1, salvo poi rivedere i fantasmi del passato. Houston si è imposta in gara 5 e gara 6, anche se poi Buddy Hield ha messo tutti d’accordo nell’atto decisivo, realizzando ben 33 punti con un clamoroso 9/11 dall’arco.
Al di là di Curry, sempre in grande spolvero (a parte in gara 5) e in grado di non far sentire l’assenza di Butler nel terzo atto della serie, Golden State ha avuto tanto dal solito Draymond Green, utile sui due lati del campo, e da “Playoff Jimmy”, una versione più forte rispetto a quello della Regular Season. E poi, il già citato supporting cast: Hield e Podziemski su tutti hanno dimostrato che, se in giornata, possono davvero fare la differenza, il primo soprattutto in attacco e il secondo in difesa. Al contrario, se faticano loro le difficoltà dei Warriors vengono a galla, anche perché i soli Curry e Butler non possono chiaramente vincere una serie.
In ogni caso, Golden State si dimostra imbattibile per Houston, dato che, nelle ultime cinque serie playoff tra le due squadre (negli ultimi dieci anni), i Warriors hanno sempre vinto.
Il pronostico
I Timberwolves giungono alla serie contro i Warriors da leggeri favoriti. La spinta emotiva ed energica derivata dal successo ai danni dei Lakers potrebbe essere la chiave del successo di Minnesota, la quale sembra aver fatto un passo in avanti rispetto alla stagione regolare anche grazie al proprio leader, Anthony Edwards.
Attenzione però a sottovalutare il cuore dei campioni (in RS il dato dei confronti diretti dice 3-1 Warriors) e, proprio in virtù di ciò, la banda di coach Kerr potrebbero fare lo scherzetto agli avversari. Da quanto Butler è arrivato nella Bahia, Golden State è una squadra diversa e il rapporto di amicizia che si sta sviluppando tra lo stesso Butler e Hield è una testimonianza dell’armonia del gruppo. I Warriors avranno comunque bisogno di tutto il supporting cast per provare a superare una Minnesota che sembra più solida e concreta.