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Se doveste rappresentare l’Nba con una rivalità, con tutta probabilità scegliereste quella tra i Boston Celtics e i Los Angeles Lakers. I biancoverdi hanno vinto il diciottesimo titolo Nba nella passata stagione, mentre i gialloviola ne hanno agguantati 17, l’ultimo nella bolla di Orlando (2020). Una sfida in cui Boston ha battuto gli acerrimi rivali per 4053 volte e in cui i Lakers hanno superato a propria volta i Celtics in 4015 partite. Una rivalità che parte dalla fine degli anni ’50 e che arriva ai giorni nostri: di questa storia gli eventi più eclatanti sono le Nba Finals, in cui Celtics e Lakers si sono affrontati per bene 12 volte. Andiamo a scoprirle insieme.

Gli albori

La prima finale in cui si sono scontrate le due acerrime rivali è quella del 1959, quando i Lakers della leggenda George Mikan erano ancora di base a Minneapolis. I gialloviola hanno vinto cinque titoli in sei anni dal 1949 al 1954, ma nel sopracitato 1959 la musica cambia perché entrano in scena i Boston Celtics di Red Auerbach. Da quell’anno fino al 1969 è dominio Boston: i Lakers (a Los Angeles dal 1960) capitolarono alle Nba Finals per sette volte in dieci anni contro i Celtics, che vinsero dieci titoli in undici anni, riscrivendo la storia. Un dominio in cui Bill Russell risultò protagonista assoluto, lui che, scomparso nel 2022, è il giocatore che si è guadagnato più anelli nel corso della sua carriera (11 totali). Nel 1969, per altro, Jerry West è stato Mvp delle finali (37 punti abbondanti di media nelle sette gare disputate), prima e unica volta nella storia dell’Nba che un atleta perdente alle Finals viene premiato con questo riconoscimento.

Prosegue la rivalità a distanza

I Lakers, dopo aver perso anche nel 1970 contro i Knicks di Willis Reed, tornarono finalmente in vetta due anni dopo, vendicandosi ai danni di New York e con Wilt Chamberlain (arrivato nel 1968 da Philadelphia) nominato Mvp. Boston invece vinse nuovamente l’anello nel 1974, contro i Bucks, e nel 1976, contro i Suns, prima che il Draft 1979 cambiò il corso della storia: Los Angeles scelse Earvin Magic Johnson da Michigan State, Boston invece Larry Bird da Indiana State, due talentuosi ragazzi che si erano appena sfidati nella finale Ncaa (con vittoria del primo). Magic, nel suo anno da rookie, fece coppia con Kareem Abdul-Jabbar e i due insieme permisero ai Lakers di raggiungere nuovamente il titolo (1980), superando in finale i 76ers, copione che venne replicato nel 1982. Nel mezzo, furono Bird e i Celtics a guadagnarsi il successo, nel 1981 contro i Rockets.

Le Finals anni ‘80

Tra il 1984 e il 1987 Celtics e Lakers si affrontarono altre tre volte nella finalissima. La prima sfida tra Bird e Magic alle Nba Finals nel 1984 non deluse le attese: si giunse fino a gara 7, vinta da Boston guidata proprio da Bird (Mvp), Parish e McHale, con Los Angeles che rimase a bocca asciutta. Ancora per poco, perché l’anno successivo furono i gialloviola di coach Pat Riley a rendere il favore, vincendo per 4-2 le Finals con Kareem Mvp della competizione. L’apoteosi dello Showtime a Los Angeles proseguì senza sosta, con i Lakers che ottennero il successo ai danni di Boston anche nel 1987, sempre per 4-2 nella serie e sempre con Pat Riley al comando della panchina, anche se questa volta fu Magic Johnson ad essere eletto Mvp delle Finals. La gara spartiacque di queste finali è stata la numero quattro: i gialloviola si trovavano sotto di un punto a sette secondi dalla fine sul parquet del TD Garden, con la rimessa da fondo nella metà campo d’attacco da effettuare. Il gioco prevedeva l’uscita verso l’angolo sinistro di Magic, il quale poi avrebbe dovuto servire Kareem Abdul-Jabbar per l’uno contro uno, ma il gioco non si realizzò e il play di Los Angeles fu costretto ad improvvisare. È in questo modo che nacque un tiro storico, ossia uno “sky hook” da centro area (stile Kareem), con cui Magic siglò il canestro della sostanziale vittoria, anche perché i Celtics, con 2 secondi da giocare, sbagliarono la successiva conclusione del potenziale controsorpasso.

Le finali degli anni 2000

Passarono altri vent’anni prima che Celtics e Lakers tornassero a duellare alle Nba Finals. Se gli anni ’90 furono dominati dai Bulls di Jordan (sei titoli dal 1991 al 1998), i Lakers riuscirono nuovamente a splendere all’inizio del nuovo millennio, scegliendo Kobe Bryant al Draft 1996 e acquistando Shaquille O’Neal da Orlando, i quali saranno guidati in panchina dal genio di Phil Jackson. Los Angeles si guadagnò il three-peat dal 2000 al 2002, battendo Indiana (Finals 2000), Philadelphia (Finals 2001) e New Jersey (Finals 2002), con O’Neal nominato Mvp delle finali per tre stagioni consecutive.

Sponda Boston invece la situazione non era delle più rosee, ma nel 2007 Kevin Garnett e Ray Allen si unirono a Paul Pierce (e Rajon Rondo) e la situazione cambiò rapidamente. I Celtics si ripresero le finali, quelle del 2008, una nuova saga del capitolo contro i Lakers: a vincere sarà il team di coach Doc Rivers, che dominò la serie e la chiuse sul 4-2 (gara 6 finì in massacro, 131-92 al Garden). Bryant e compagni però ottennero l’anello nella stagione seguente (battuti i Magic nel 2009), per poi incontrare sul proprio cammino ancora Boston, alle Finals 2010. La sfida si replicò e questa volta, in una serie decisamente più combattuta, furono i gialloviola a sfangarla, superando gli avversari nella decisiva gara 7. Bryant venne eletto Mvp e raggiunse il suo quinto e ultimo titolo. Quella rappresentò l’ultima gara fin qui disputata tra le due franchigie rivali alle finali Nba: i Lakers, come anticipato, vinceranno l’anello nel 2020 e i Celtics nella scorsa stagione. E chissà quando potremo riassaporare questo rivalità anche nel palcoscenico più importante della Nba.