Vai al contenuto

Negli Stati Uniti si è celebrato il Martin Luther King Day, ricorrenza molto sentita oltre oceano e in particolare nella Nba, lega con una forte componente di giocatori di colore che ovviamente hanno voluto rendere omaggio ad una delle figure più importanti nella lotta contro il razzismo.

Riscatto Lakers

Si sono quindi giocate ben dodici partite, di cui la più significativa e attesa è stata sicuramente quella vinta dai Los Angeles Lakers con gli Utah Jazz.

Magic Johnson nei giorni scorsi aveva già tuonato contro i gialloviola, deludenti fin qui in una stagione con troppi alti e bassi, e anche LeBron James si era scusato pubblicamente via social con i tifosi, promettendo che la situazione sarebbe cambiata.

E almeno stanotte è andata così: il re ha dato il suo consueto contributo allungando la sua striscia di partite consecutive oltre i 25 punti, cosa che ormai quasi non fa più notizia, ma anche i compagni si sono rimboccati le maniche, soprattutto in difesa: il miglior attacco della lega è stato tenuto sotto i 100 punti.

Russell Westbrook, criticatissimo in queste settimane per le palle perse e gli errori al tiro, è stato protagonista di un buon finale di partita che ha permesso alla squadra californiana di riportare in parità il record in una classifica che ancora non va sottovalutata, visto che c’è ancora il rischio di non andare ai playoff.

Cadute per Bucks, Nets e Bulls

Chi li vede già col cannocchiale sono gli Atlanta Hawks che però almeno stanotte si sono tolti una grandissima soddisfazione, andando a battere i campioni in carica dei Milwaukee Bucks a cui non sono bastati i 27 punti del solito Giannis Antetokounmpo. Un bel contributo al ritorno al successo della franchigia della Georgia lo ha dato anche Danilo Gallinari, a referto con 16 punti, 3 rimbalzi e 3 assist.

Niente da fare invece per gli ambiziosi Brooklyn Nets, una delle favorite per la vittoria dell’anello, che pure stanno incontrando qualche difficoltà in questa regular season.

La sconfitta con i caldissimi Cleveland Cavaliers, alla quarta vittoria di fila, può comunque essere giustificata con l’assenza di Kevin Durant, la stessa della squadra di New York che è in lizza per il titolo di Mvp insieme a Steph Curry (al momento ancora il più votato dai tifosi per l’All Star Game).

Senza l’ex Oklahoma City Thunder, i Nets hanno sofferto e a nulla è servito un James Harden da 22 punti e 10 assist. Sorprende già di più invece la sconfitta dei Chicago Bulls, alla quarta battuta d’arresto consecutiva. DeRozan e compagni sono nuovamente inciampati con i Memphis Grizzlies e ora sono stati agganciati in vetta alla classifica della Eastern Conference dai Miami Heat, capaci stanotte di imporsi sui Toronto Raptors.

Decisiva una tripla doppia di Jimmy Butler (19 punti, 10 rimbalzi e 10 assist). Tripla doppia anche per Doncic nel successo di Dallas, da sottolineare anche i 48 punti di Devin Booker contro i San Antonio Spurs, bene anche Washington che, guidata dalla panchina dall’ex Olimpia Milano Joseph Blair, ha battuto Philadelphia. Da poster la schiacciata di Kuzma su Embiid.