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Dopo qualche giorno utile per riprendere fiato al termine della lunghissima (fin troppo secondo molti) stagione regolare, in Nba si inizia a fare sul serio con i play-in.

Dal 2020, anno non a caso della pandemia, quando la stagione riprese nella bolla di Orlando con una nuova formula che è stata poi confermata, prima dei playoff veri e propri si passa da queste sfide ad eliminazione diretta che hanno di fatto allungato almeno per un’altra partita il cammino anche delle none e delle decime in classifica. Un modo per dare un obiettivo anche a chi a gennaio si trovava sostanzialmente fuori da tutto.

È il caso degli Charlotte Hornets e dei San Antonio Spurs che zitti zitti sono riusciti a garantirsi una nuova chance che si giocheranno rispettivamente con Atlanta Hawks e New Orleans Pelicans. La formula prevede che chi vincerà queste sfide se la vedrà poi con la perdente del confronto tra settime e ottave qualificate delle due conference, ovvero Minnesota Timberwolves-Los Angeles Clippers e Brooklyn Nets-Cleveland Cavaliers.

Difficile che partendo da così indietro nel ranking si possa andare molto avanti ma proprio Kevin Durant e compagni, molto più per esempio della squadra di Danilo Gallinari, puntano in alto, credendo nel fatto che ora che si farà sul serio emergeranno nuovi valori. Ad Est in effetti non c’è una chiara favorita e molto dipenderà dai vari accoppiamenti che si verranno a formare.

Meno incerta la situazione ad Ovest dove i Phoenix Suns puntano ad un’altra finale, anche se dovranno prima fare i conti probabilmente con i Golden State Warriors.

Chi invece non fa parte neanche dei play in sono i Los Angeles Lakers che, partiti con sogni di anello, sono crollati in un post All Star Game da incubo: Russell Westbrook si è rivelato il peggior acquisto possibile, Anthony Davis si è arreso nuovamente agli infortuni giocando appena 40 partite e anche LeBron James alla fine ha fatto quello che ha potuto, sistemando di fatto solo le statistiche a livello individuale in attesa che la dirigenza gli ricostruisca un’ultima squadra da titolo.

Quel che è certo è che non ci sarà più il buon Frank Vogel in panchina: il coach come spesso e volentieri accade in questi casi ha pagato per tutti, con un esonero che comunque ormai era nell’aria. Stavolta però sarà dura fornire al re 37enne un cast di supporto degno di questo nome, anche perché la caccia al quinto titolo personale potrà durare al massimo ancora due stagioni.

Poi anche James dovrà arrendersi alla carta d’identità, con praticamente tutti i record di realizzazione e longevità dalla sua parte ma con il tarlo delle tante finali perse che avrebbero potuto cambiare il suo curriculum.

Intanto quest’anno dovrà godersi i playoff da spettatore, a differenza dell’amico Stephen Curry che invece potrebbe saltare le prime partite ma essere poi a disposizione per le successive serie.

Proprio LeBron nei giorni scorsi ha anche svelato che gli piacerebbe giocare con Curry: il miglior tiratore da tre della storia ha però gentilmente declinato l’invito ricevuto.

Il programma dei Play-in NBA

Questi i play-in ad Est:

  • New Orleans Pelicans (9) vs San Antonio Spurs (10)
  • Minnesota Timberwolves (7) vs Los Angeles Clippers (8)

Questi i play-in ad Ovest:

  • Atlanta Hawks (9) vs Charlotte Hornets (10)
  • Brooklyn Nets (7) vs Cleveland Cavaliers (8)