Quando due campioni del calibro di Gilgeous-Alexander e di Jokić mettono in campo tutto il proprio talento, è impossibile stabilire chi dei due sia il migliore. È ciò che sta accadendo in questa stagione per quanto riguarda la corsa all’Mvp della Regular Season: il canadese e il serbo stanno trascinando le rispettive squadre, esprimendo un livello di pallacanestro celestiale e dunque, con tutta probabilità, sarà una gara a due fino al termine dell’annata. Antetokounmpo, Tatum e Towns ci provano, ma, ad ora, non tengono il passo dei primi due, mentre Wembanyama esce dalla top5.
Shai Gilgeous-Alexander
La scorsa settimana avevamo glorificato i 40 punti che il canadese aveva rifilato ai Cavs nel big match della week 15: neanche il tempo di orientarsi ed è giunto puntuale un altro record, ovvero i 54 punti ai danni di Utah. Shai ha dunque fatto registrare il suo nuovo career high (quello precedente era di 45 punti), chiudendo con 17-35 dal campo e un favoloso 17-18 ai tiri liberi – e c’era chi lo criticava per i pochi giri in lunetta. E anche se il playmaker dei Thunder non si è detto entusiasta per la sua prova (“A prescindere da quello che dice il tabellino non ho giocato bene, sento di aver fatto partite migliori in questa stagione”, ha detto nel post-partita), Gilgeous-Alexander è balzato al primo posto per punti segnati di media (32.1 ad allacciata di scarpa). OKC rimane saldamente in vetta alla Western Conference (37-8) e l’esterno canadese è persino secondo nella classifica per rubate a partita (2.1, dietro a Dyson Daniels). Eppure, la sua prima posizione per il premio di Mvp della Regular Season non è così solida.
Nikola Jokić
Come detto, c’è un altro giocatore che sta proseguendo nella sua straordinaria stagione: il Joker ha infatti permesso a Denver di stabilizzarsi al quarto posto in solitaria nella Western Conference (28-17), con i Nuggets che hanno vinto quattro delle ultime cinque gare disputate, perdendo solo contro Minnesota questa settimana. Il centro serbo sta viaggiando a 29.9 punti, 13.1 rimbalzi e 10.6 assist di media: è terzo per punti realizzati, terzo per rimbalzi e secondo per assist. Come se non bastasse, Jokić ha fatto registrare cinque triple-doppie nelle ultime sei partite giocate, di cui una clamorosa contro Sacramento (35 punti, 22 rimbalzi e 17 assist). E, proprio contro i Kings, è arrivata la perla della settimana: un canestro sulla sirena del terzo quarto da oltre 24 metri, ovvero da una parte all’altra del campo, una nonchalance che ha reso stupefatti tutti. Su queste basi, è difficile non assegnare a lui il premio, ma Shai sembra avere altre idee, per cui la corsa sarà a due fino al termine dell’annata.
Giannis Antetokounmpo e gli inseguitori
Giannis non vuole mollare e ha riportato i suoi Bucks al quarto posto della Eastern Conference (25-18 il record). Oltre al duo di testa, il greco è stato il più continuo fin qui e si colloca in seconda posizione nella classifica marcatori (31.4 punti di media, a cui aggiunge 12 rimbalzi e 5.8 assist). Grazie a lui e a Lillard, Milwaukee ha trionfato in cinque degli ultimi sei match, fatta eccezione per la sfida persa contro i Clippers di un sontuoso Leonard.
Insieme ad Antetokounmpo, anche Tatum e Towns si mantengono nei primi cinque posti della graduatoria, scavalcando il francese Wembanyama – i suoi Spurs hanno perso quattro delle ultime cinque e hanno ora il dodicesimo record nella Western Conference. Tatum e KAT stanno infatti guidando rispettivamente i Celtics e i Knicks in seconda e terza posizione della Eastern Conference, distanziati di un paio di vittorie tra di loro (32-14 Boston, 30-16 New York). Il numero 0 dei biancoverdi sta viaggiando a 27.1 punti e 9 rimbalzi di media, mentre il secondo sta affiancando Brunson come stella dei Knicks, quasi sempre in doppia-doppia (24.9 punti e 13.9 rimbalzi ad allacciata di scarpa). Gli inseguitori sono però parecchio distanti dai primi due posti, che non sembrano accessibili agli esseri umani.