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Nella vittoria dell’Happy Casa Brindisi sulla Nutribullet Treviso (la quarta consecutiva della squadra di Sakota), spicca la prestazione di Frank Bartley, MVP dell’ultimo turno di campionato.

La prova dell’americano, arrivato a stagione in corso a vestire la maglia biancoblu del club pugliese, è l’ennesima da trascinatore del giocatore che più di tutti sta cercando in ogni modo di tenere a galla l’Happy Casa, in quella che sembra ancora essere un’impresa disperata a 4 giornate dal termine della stagione regolare.

La prestazione

In 29 minuti l’ex Trieste ha messo a segno 25 punti, tirando 5/7 da due, 5/10 da tre, 3 rimbalzi, un assist e 24 di valutazione.

Una prova con cui Bartley ha eguagliato la sua miglior prestazione stagionale, realizzata nel successo con Pesaro del 18° turno. L’americano è riuscito anche ad aggiornare i propri “high” stagionali per tiri realizzati in una partita (10) e percentuale dal campo (58.8%).

In 12 gare giocate con Brindisi, Frank è mancato all’appello soltanto in 2 di esse, nelle quali non ha raggiunto la doppia cifra. Ci sono state invece 4 prove oltre i 20 punti, 3 delle quali coincise con successi della squadra, un dato che conferma quanto l’apporto del 30enne di Baton Rouge sia determinante per le sorti della Stella del Sud.

Americano “classico”, che ancora può sbocciare

Bartley è il classico americano che vuole e necessita tanto la palla tra le mani, ma che spesso tramuta i possessi in raelizzazioni (cosa per niente scontata). Le sue percentuali al tiro infatti sono buone: 56.5% da due e 30% da tre, con una media di 6.7 tentativi oltre l’arco a partita. Sa caricarsi la squadra sulle spalle, senza paura di farlo, anche nei momenti e nelle partite più complesse.

E’ stato il top scorer dell’ultimo campionato italiano (19.5 punti), nonché terzo giocatore per falli subiti e quarto per valutazione, candidato al premio di giocatore rivelazione dell’anno e a miglior giocatore della scorsa stagione. Le sue doti da grande leader offensivo le ha mostrate già nelle esperienze precedenti in Canada (quasi 20 di media), Spagna, Germania e Israele, prima della parentesi cinese iniziata la scorsa estate.

Forse il suo apporto non servirà a salvare l’Happy Casa, ma a 30 anni compiuti e con una carriera ancora non del tutto esplosa, Bartley può puntare a giocare in una squadra che punti a qualcosa di più di una pur importantissimo salvezza.

Prima di farlo però, c’è da compiere l’impresa con Brindisi: ci sono 4 giornate per provarci ancora!