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La quindicesima giornata di campionato, oltre ad aver decretato le otto qualificate alle Final Eight di Coppa Italia, in programma a Torino dal 14 al 18 febbraio, ci ha mostrato diverse prove eccellenti da parte di alcuni singoli.

Non possiamo non citare la prestazione da 30 punti di Nico Mannion, che è stato un nostro MVP (nella sua prima uscita in maglia varesina), il quale sembra aver preso per mano la squadra, guidandola ora fuori dalla sabbie mobili della bassa classifica e, chissà, probabilmente la riporterà a concorrere per un posto ai playoff al termine della stagione regolare.

Ma il nostro prescelto del weekend è Xavier Sneed, ala dell’Happy Casa Brindisi che, con una prova sontuosa, coadiuvato dalla sua squadra, ha messo al tappeto l’ex capolista Germani Brescia.

La prestazione

30 minuti di dominio cestistico per l’ala di Saint Louis, che chiude la sua partita con 28 punti e 37 di valutazione grazie a una prova da 5/5 da due, 4/9 da tre e 6/6 ai liberi, cui aggiunge 5 rimbalzi, un assist e 3 palle rubate. Ampiamente il migliore dei suoi (solo altri 3 di Brindisi in doppia cifra), in grado di caricarsi l’intera squadra – e l’intero popolo brindisino – sulle spalle per condurlo a un successo importantissimo, che vale la terza vittoria in campionato nella missione, non impossibile ma molto complessa, di mantenere la compagine pugliese in massima serie.

Decisivi i suoi canestri nel primo e nel secondo tempo, nei quali ha dimostrato grande capacità di costruirsi tiri dal palleggio anche in condizione di equilibrio precario, alternando queste soluzioni alle sgroppate in contropiede, così come ha saputo correre in transizione difensiva per stoppare gli avversari e catturare rimbalzi. Un trascinatore vero e proprio, di cui Brindisi ha estremo bisogno per poter lottare fino al termine della stagione al fine di salvarsi.

Un “all-around” player fisico e dinamico

Prodotto di Kansas State University, è arrivato in Italia dopo un gran peregrinare negli Stati Uniti, tra tanta G-League e qualche apparizione sporadica in NBA (Grizzlies, Jazz e Hornets). La sua storia giovanile racconta di essere stato tra i migliori all-around dei Wildcats nell’anno da junior (18-19), quando guidava i suoi con punti, rimbalzi e assist. Anche le sue abilità difensive non sono da meno: storicamente quarto nella classifica dei palloni rubati in carriera con Kansas e l’unico a mettere a referto almeno 1000 punti, 500 rimbalzi, 200 assist e 150 recuperi.

In questa stagione, la sua prima al di fuori dei confini americani, è partito con un po’ di difficoltà, collezionando nelle prime 5 gare, 3 partite sotto la doppia cifra. Poi però ha scaldato la mano, stando sempre sopra gli 11 punti realizzati, con le vette di 26 punti nella sconfitta con Scafati e i 28 di questa domenica, nel successo su Brescia.

La sua fisicità e il suo dinamismo ne fanno un giocatore pericoloso in ogni punto del campo, così come le stesse caratteristiche gli consentono di essere un ottimo difensore sulla palla, anche su avversari sulla carta più rapidi di lui. Peculiarità che fanno comodo a coach Dragan Sakota, che si sta aggrappando al suo talento per cercare di tirare fuori dalle acque torbide della zona retrocessione la formazione pugliese, ancora lontana dalla salvezza, ma con una freccia molto appuntita nel proprio arco.