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Non ci sarà risultato se non la vittoria per la Nazionale italiana contro le Filippine. Martedì 29 agosto alle 14.00 (ora italiana) ultima gara del girone e ultima occasione per gli Azzurri per poter proseguire nella rassegna iridata.

La sconfitta contro la Repubblica Dominicana ha messo un sassolino negli ingranaggi della squadra di Pozzecco (espulso per somma di falli tecnici alla panchina), che sta facendo dimenticare quanto di buono mostrato da Datome e compagni nel cammino di avvicinamento al Mondiale. 

E di fronte ci saranno le Filippine, che dopo la sconfitta contro Angola non avranno più niente da chiedere a questo torneo, se non mostrare il proprio grande orgoglio ai tanti tifosi che anche in quell’occasione assieperanno le tribune dell’Araneta Coliseum di Quezon City, Manila.

Le info utili su Italia-Repubblica Dominicana

  • Filippine-Italia, dove vederla in TV?

In chiaro in diretta su Rai 2, in pay-per-view su Sky Sport, in streaming su app e piattaforme quali Dazn, SkyGo, Now Tv e su RaiPlay gratuitamente.

  • Quando e dove si gioca?

Martedì 29 agosto alle ore 14.00 italiane all’Araneta Coliseum di Manila.

Come arrivano le due squadre

Qui Filippine.

Non ci fosse di mezzo la nostra Nazionale, sarebbe da augurare di cuore il successo alle Filippine: per il calore dei tifosi che hanno sempre riempito le arene locali in ogni partita della squadra, per il clima che si respira tra le strade di Manila e per la passione sincera provata per questo sport.

Però in campo bisogna poi andarci e vincere e i ragazzi di Vincent Reyes, pur avendoci provato ed essendo andati vicini in entrambe le prime due uscite alla vittoria, si ritrovano all’ultima partita del girone con la casella dei successi ancora vuota e con la consapevolezza di non poter più sognare di proseguire il loro sogno iridato.  

Qui Italia.

I difetti evidenziati nel successo contro Angola si sono ripresentati, seppur in maniera diversa, anche nell’insuccesso contro la Repubblica Dominicana. Fretta nel cercare tiri poco e mal costruiti e tanta fatica da tre punti, con solo l’ultimo quarto a rialzare una percentuale (arrivata al 24%) che rischiava di essere vicina al 16% avuto nel match contro gli angolani.

Poi tanto nervosismo, che ha portato a tre tecnici nella stessa gara: due alla panchina (che hanno causato l’espulsione di Pozzecco) e uno all’allenatore, che per l’ennesima volta ha cercato di porsi da parafulmine rispetto ai suoi giocatori, esagerando come altre volte gli è capitato nelle reazioni e mandando probabilmente fuori giri mentalmente una squadra che stava vivendo in quel momento della partita (il secondo quarto), un calo importante dopo una partenza sprint (12-0).

Sui singoli i nomi da evidenziare sono più o meno sempre quelli: Fontecchio, Ricci e Polonara, con Spissu che nel finale sembra essersi scrollato di dosso la polvere dell’esordio, chiudendo da miglior realizzatore azzurro con 17 punti e 4/9 al tiro. A mancare fino a questo momento è stato l’apporto realizzativo di Melli, che lavora molto bene a rimbalzo e per i compagni, ma trova poche opportunità per tirare dovendosi sobbarcare quasi da solo il lavoro nel pitturato.   

Quella che arriva al match pertanto è un’Italia che ha preso un bello schiaffo, ma che ha tutte le carte in regola per rialzarsi e offrire una prova confortante, andando a prendersi una qualificazione che per il bel lavoro fatto in tutta la fase di preparazione a questo torneo sarebbe meritata.

Quale partita aspettarsi

Jordan Clarkson, che dopo i 28 punti contro la Rep. Dominicana ne ha messi a segno 21 contro Angola, è l’uomo da cui inevitabilmente dipendono le sorti delle Filippine. Di conseguenza, il pericolo principale per la difesa azzurra.

Sarà importante, così come fatto con Karl-Anthony Towns, costruire una gabbia su di lui ma, a differenza di quanto accaduto contro i dominicani – bravi ad aprire il campo e trovare i tiratori in giornata (7/10 per Feliz, autore di 24 punti) – la squadra di Pozzecco dovrà essere più attenta nelle rotazioni e reattiva sui cecchini avversari.

E poi attenzione all’effetto Manila, con 14.000 anime pronte a spingere le Filippine a quella che sarebbe si la vittoria della bandiera, ma al contempo un risultato storico, perché nei due confronti precedenti tra le due squadre in una competizione mondiale, hanno sempre vinto gli Azzurri.