Il Panathinaikos vince a Monaco e lo fa con margine (76-88), consolidando il terzo posto in classifica e mandando un segnale a una possibile diretta concorrente per playoff e Final Four. Nella prova dei greens spicca la prestazione di Kendrick Nunn, indiziato per essere eletto MVP dell’intera stagione regolare di Eurolega. L’americano non è alla prima volta da MVP di giornata, ma con 18 punti realizzati nel solo primo tempo (37 totali), mette a referto la miglior prova stagionale per valutazione e resta al primo posto nella classifica marcatori di Eurolega.
La partita
I numeri dicono tanto del match giocato dal 29enne di Chicago, ma non tutto. Nunn è praticamente perfetto nella sua prova balistica, chiudendo con 14/17 al tiro (9/12 da due, 5/5 da tre, con 4/4 ai liberi), 4 rimbalzi, 5 assist, un recupero, 6 falli subiti e 43 di valutazione. Ma ciò che emerge ulteriormente è la capacità del giocatore di chiamare a sé la partita, in qualsiasi momento.
Prendendosi la maggior parte dei tiri della squadra è ovvio prestare il fianco a una maggior possibilità di errori, ma se le percentuali dicono questo (più dell’80%), è chiaro che Nunn diventi il padrone assoluto del match, come accaduto in altre partite di questa stagione europea. La sua capacità di prendersi responsabilità ne fa un giocatore non solo da top club di Eurolega (non a caso l’ha vinta l’anno scorso con lo stesso Pana), ma anche di possibile riferimento in NBA, dove peraltro ha già messo insieme in carriera quasi 200 presenze tra 2019 e 2023.
Il Pana lo blinda con un contratto da Re
Non sembra al momento pensabile un suo addio al Panathinaikos, che giusto qualche giorno fa avrebbe proposto al giocatore un rinnovo triennale da 4,5 milioni di dollari a stagione, che lo renderebbero tra gli sportivi più pagati d’Europa. Una scossa emotiva e irrazionale, quella del club ellenico, legata ai risultati sul campo ma anche nell’ottica della rivoluzione che potrebbe coinvolgere l’Eurolega nei prossimi anni.
Il suo attuale contratto prevede 2,5 milioni l’anno, inclusa clausola di uscita verso l’NBA esercitabile dal giocatore in estate, ma la nuova proposta pare troppo invitante per non essere accettata da un giocatore nel pieno della maturità fisica e agonistica e in grado di trascinare la squadra ad altri successi, nazionali e internazionali. Il nuovo contratto prevede l’annullamento di qualsiasi clausola di uscita, ma la cifra dell’ingaggio sembra appianare grandemente l’impossibilità di lasciare in corsa per tornare oltreoceano.
Un contratto senza precedenti in EL, ma comprensibile considerando la gestione salariale del Panathinaikos nel contesto ateniese ed europeo. Con la soluzione anticipata del contratto che legava Mirotic al Barcellona, il salario netto di Nunn diventerebbe il più alto mai riconosciuto a un cestista in Europa da una singola offerta di contratto triennale. Una mossa che il Pana si è concesso sfruttando le eccezioni previste nel Financial Stability and Fair Play Regulations, che entrerà in vigore dalla prossima stagione di EL: Nunn sarà uno dei due Anchor Players, elementi del roster di cui si considera lo 0% dello stipendio per determinare il range di spesa delle singole squadre (impensabile che le franchigie non includano i due giocatori più pagati per togliere dall’equazione le due buste paga più pesanti). E in più questo porterebbe il Pana a “vincere” la sfida a distanza con l’Olympiacos, che nell’estate del centenario si è tolta lo sfizio di offrire a Sasha Vezenkov 4,1 milioni l’anno. Se, come sembra, Nunn accetterà il contratto, sarà un altro sgarro ai danni degli acerrimi rivali nazionali, con cui è sfida diretta anche per la conquista dell’Eurolega.