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Il 4° turno di Eurolega vede particolarmente protagoniste le formazioni italiane. Il big match infatti è quello del Wizink Center di Madrid, dove di scena giovedì 19 sarà l’EA7 Emporio Armani Milano.

Altro match casalingo invece per la Virtus Bologna, che ospita alla Segafredo Arena – venerdì 20 – la Stella Rossa di Belgrado.

Real Madrid – EA7 Emporio Armani Milano: all’Olimpia serve un’impresa

Giocare in casa della capolista imbattuta non sarà facile per l’EA7, che però ha entusiasmo dopo il bel successo casalingo sull’Olympiacos, che ha visto finalmente Pangos trovare quel posto che società e tifosi attendono da due stagioni. I 16 punti, con ottime percentuali, sono solo il coronamento di una partita giocata da leader, al fianco di quello che leader era previsto lo fosse dal primo giorno del suo arrivo e non si è fatto attendere, Mirotic. Chi sta cambiando invece il proprio modo di stare in campo con la maglia biancorossa è Nicolo Melli, che tira poco (appena due tentativi contro l’Oly), ma gioca tanto (30′) e incide (+15 di plus/minus), anche se questi numeri sui tabellini non risaltano.

Contro il Real tutti dovranno dare il proprio supporto, così come è stato quello di Flaccadori, Kamagate, Hall e Voigtmann nell’ultimo match vinto al Forum. Dall’altra parte grande attenzione a tutti, perché una squadra che ha dato una lezione anche all’ex imbattuto Zalgiris fa paura in ogni reparto. Contro la formazione lituana ad esaltarsi sono stati Campazzo (18 punti), Deck (19) e l’ormai certezza Poirier (18), mentre si aspetta il ritorno al massimo livello di quello che sarebbe il centro titolare, Taveres. Il Real è squadra lunghissima, con tanti punti nelle mani sia sugli esterni che in pitturato, cosa che porterà l’Olimpia a fare delle scelte, battezzando front o back court.

Milano non parte battuta, ma in casa loro serve davvero un’impresa per tornare con lo scalpo di quella che, anche quest’anno, è una delle principali candidate al successo finale.

Virtus Segafredo Bologna – Stella Rossa Belgrado: il ritorno di Milos

Virtus a caccia della terza vittoria consecutiva, con la grande occasione di raggiungere questo piccolo ma importante traguardo. Il successo contro l’Alba ha dato ulteriore fiducia al gruppo di Banchi, che vuol sfruttare al meglio il doppio confronto casalingo. Shengelia è in uno stato di forma clamoroso, Mickey gli va dietro ed è il più costante del gruppo, poi ci sono Belinelli, Cordinier, il ritrovato Lundberg, Dobric che ancora deve inserirsi appieno e tanti altri giocatori che sanno stare in campo anche in EL, dando a Banchi profondità e alternative.

Di fronte la Stella Rossa, caduta in casa col Monaco sotto i colpi di Mike James incappando nella seconda sconfitta consecutiva. Il team di Dusko Ivanovic, che ha cambiato molto in estate, deve probabilmente ancora trovare il giusto assetto, ma occhio ai talenti presenti nel roster serbo. Da Tobey a Bolomboy, passando per Hanga e arrivando allo splendido reparto esterni con l’ex Teodosic, Napier, Dos Santos e l’ex Olimpia Milano Nedovic. Sarà una gara particolare per Milos, che è stato trascinatore della Virtus nei suoi ultimi successi e per la prima volta tornerà alla Segafredo Arena da avversario. Difensivamente, i suoi ex compagni lo conoscono molto bene e sanno cosa bisogna fare per mandarlo fuori giri.

Panathinaikos Atene – Maccabi Tel Aviv: tra delusione e riscatto

Il Pana fin qui è la grande delusione dell’Eurolega. Partita come prima del ranking secondo gli addetti ai lavori dopo il faraonico mercato estivo, si trova alla quarta gara stagionale senza ancora nessun successo all’attivo e con le tre precedenti che hanno lasciato una più scorie dell’altra. L’ultima ad esempio, persa in casa del Fenerbahce ha evidenziato grossi problemi di solidità difensiva (27-9 il primo quarto) e una quasi totale incapacità di reazione. In più, se si aggiungono le prestazioni incolore dei giocatori che dovrebbero trascinare la squadra come Sloukas, Grant ed Hernangomez (0 punti in 20′ contro il Fener), abbiamo una squadra che non gira.

Di fronte una invece che girerebbe, forse, se non avesse da portarsi dietro il fardello di quanto sta accadendo nella sua nazione: la guerra! In questi giorni drammatici ovviamente lo sport finisce in secondo piano di fronte al conflitto, tuttavia per dovere di cronaca sportiva è giusto provare a concentrarsi sul basket. Appurata la data del recupero del match con l’Olimpia Milano (il prossimo 31 ottobre), il calendario prossimo venturo del Maccabi prevede tutte trasferte per l’intero mese di ottobre, a partire da questa, ad Atene. Ovvio che, se pare normalissima l’attuale soluzione di disputare tutte le gare in trasferta posticipando quelle casalinghe, è altrettanto evidente come la situazione non possa protrarsi a lungo perché non è plausibile l’opportunità di continuare a giocare solo fuori casa. Opzione che la stessa EL non prevede, il che fa pensare che il Maccabi possa rischiare l’estromissione dalla competizione, pur non avendo oggettivamente alcuna colpa in merito.

Eppure è ovvio porsi domande sul futuro del club israeliano, perché non è fantasia pensare che qualche giocatore possa non voler più rimanere in loco, per ragioni di sicurezza legate anche alla propria famiglia. Il mercato poi, sempre attivo, riporta alcune voci di interesse da parte di qualche club a giocatori oggi in forza a Tel Aviv, seppur il regolamento di Eurolega sia chiaro e prevede che qualunque giocatore, una volta iscritto nelle liste del torneo, non possa giocare per un’altra squadra della stessa competizione se non a partire dal 17° turno, previsto per il 28 dicembre e fino al 26°. Ad oggi quindi nessun giocare può lasciare il Maccabi se non in quella finestra, ma l’ipotesi che ciò accada tra due mesi – che in tempi di guerra non sono un periodo così lungo – è assolutamente possibile, rischiando di condizione enormemente il club di Tel Aviv in ogni sua competizione.

Questa gara pertanto avrà più di un significato, soprattutto per chi gioca in trasferta, e il fatto che il Pana sia in piena crisi potrebbe essere ulteriore motivo per caricare i ragazzi di Kattash, chiamati oggi a essere di supporto morale, con prestazioni e risultati, al proprio popolo, che vive un momento drammatico.