Le sentenze dopo la 15ª giornata di serie A
Quindi giornate e il campionato va. Va a gonfie vele proprio. Una settimana c’è in testa una, nell’altra c’è una squadra diversa, e poi, ecco, alla fine ne troviamo pure
Quindi giornate e il campionato va. Va a gonfie vele proprio. Una settimana c’è in testa una, nell’altra c’è una squadra diversa, e poi, ecco, alla fine ne troviamo pure
Una giornata chiave. Anche per capire se la Juve avrà trovato le ambizioni che rivuole, che ricerca, che sta aspettando di definire in maniera pressoché chiara. Stavolta i bianconeri sono
Alla fine, tutto sommato, ci sono stati due ko. Anzi, teoricamente uno e mezzo e praticamente due, se consideriamo tutte le polemiche arrivate dalla sconfitta subita all’ultimo dall’Inter, in casa,
Oh, ci voleva una vittoria, e una vittoria alla fine è arrivata. La Juventus è uscita dalle sabbie mobili della sua Champions League, raggiungendo i nove punti. Adesso? Eh, adesso
Gli stessi punti in classifica, l’uguale ambizione di centrare la fase playoff. Solo che una si chiama Juventus e l’altra è invece il Pafos, che è la squadra di Pafo,
Quattordici giornate e siamo qui a chiederci: stavolta chi è che resta indietro? La lotta scudetto sta assumendo delle proporzioni incredibili ed enormi. La Serie A è tornata a splendere
Ora o mai più. O comunque, adesso o si rischia grosso. Napoli-Juve conta molto di più per i bianconeri, e non perché gli azzurri non abbiano ambizioni: è che con
Tredici giornate di Serie A e l’incertezza che regna. Fortissima. E indiscutibile. Al momento la situazione si presenta così: un punto tra le prime – Napoli e Milan – e
Dodici giornate, novembre che sta per andar via, e il campionato che resta però così come appare: incerto, particolare, con una nuova capolista e nessuno che l’aveva immaginata lassù a
Una partita determinante, per la Juventus. E tanti saluti al freddo di Bodo, dove i bianconeri devono provare a scaldare almeno la classifica. Così si ripartirà, anche dopo il pari
Tutto vero: al Mondiale ci va Curaçao, ma l’Italia non è sicura di farlo. Questo è il format, e questo (praticamente) passa il convento. Tocca abituarsi. E fare il possibile
Non che avessimo tante speranze, tutt’altro. Al limite, ecco, si aveva almeno l’ambizione di non crollare sul finale, sebbene le motivazioni siano state poche, pochissime, evidentemente non abbastanza per non
La serata di San Siro, che avrebbe dovuto chiudere degnamente e definitivamente il percorso verso i Mondiali, si è trasformata in un labirinto da cui l’Italia non ha trovato via
Si può dire: la notte di Chisinau si era fatta densa, più densa. Come un sipario che non voleva aprirsi. L’Italia ci ha sbattuto contro per ottantasette minuti, prigioniera di
Su, ci siamo. La strada verso i Mondiali entra dunque nella sua fase decisiva. E finale. Fino a questo momento, ci sono 28 nazioni già qualificate e 14 posti ancora
Undici giornate. Oltre un quarto di stagione. E non abbiamo un padrone assoluto, diversamente da altri campionati. La Serie A è tornata meravigliosa: se l’anno scorso sembrava impossibile da replicare,