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Che si parli di ‘nektarine16‘ o di ‘Wodimello‘, il riferimento è sempre a un’unica persona: Alessandro De Michele. Quei due nickname sono ormai delle “copertine di Linus” per chi conosce il poker. Alessandro De Michele è infatti uno dei giocatori più noti in Italia, per i tanti risultati ottenuti e per aver fatto da apripista a questo gioco nel Belpaese, insieme ai più celebri player italiani dell’epoca.

Per raccontare il suo percorso è necessario andare indietro nel tempo di una ventina d’anni. Siamo nel 2004 quando Alessandro De Michele scopre il poker. E succede per puro caso.

Il futuro grinder si trova a Moncalieri (TO) per lavoro. Una sera, mentre è in hotel, apre la pagina online di Gazzetta dello Sport: non sa che ad attenderlo c’è il destino, nella forma di un banner accattivante. De Michele clicca e in un attimo viene catapultato su Faccedapoker – una delle due piattaforme italiane di quel periodo (l’altra era Pokerdassi) – per giocare un freeroll. In palio c’è il ticket per un torneo da 300 euro organizzato al Casinò di Sanremo. Lo vince e qualche settimana più tardi raggiunge la Riviera dei Fiori, dove scopre il poker live: è amore a prima vista.

Passo dopo passo, il gioco entra in maniera decisiva nella vita del brindisino, diventando anche una mezza professione. L’altra metà racconta invece di un professionista freelance con formazione economica e competenze legali specifiche in materia di antitrust e anti-money laundering. De Michele ha lavorato come internal auditor per colossi italiani quali Italcementi e Gruppo Percassi, solo per citare due esempi, ma è sempre riuscito a far convivere queste due anime: il professionista e il giocatore.

Torniamo al poker live. Dopo un anno e mezzo di residenza al Cairo (Egitto) per lavoro, arriva il suo primo in the money dal vivo. Succede nel 2007, quando Alessandro De Michele chiude 15° nella quarta tappa del Campionato Italiano di Poker organizzato a Sanremo. Da lì in avanti, c’è un crescendo di risultati.

Alessandro De Michele (credits PokerNews)

Dal 2007 al 2010 va a segno 23 volte, compresi 4 itm all’Italian Poker Tour e 2 all’European Poker Tour. Il miglior acuto di quel periodo è il secondo posto (€38.000 circa) nel Main Event dell’Italian Rounders Poker Tour a Campione d’Italia. Il 2011 è invece la sua stagione d’oro.

Nektarine – il ‘nick’ ha ormai preso il sopravvento sul nome – chiude secondo a Sanremo in un side event dell’EPT (€40k ca.). Poi, nel secondo semestre dell’anno, mette a segno una storica doppietta al Poker Grand Prix di St. Vincent: prima vince il Masters Event per €85.630, tuttora il suo miglior risultato live, e a dicembre si ripete conquistando il Main Event per altri €50.000. In mezzo c’è un terzo posto in un side event dell’IPT di Campione d’Italia.

Tra il 2012 e il 2016 aggiunge altri 24 piazzamenti al suo curriculum di giocatore. Poi, Alessandro De Michele decide di ridurre il ritmo. Dal 2017 all’inizio del 2020 realizza “solo” 13 itm, il resto lo fa il COVID che mette in stand-by il poker dal vivo per un anno e mezzo. Una pausa forzata, ma utile per esplorare nuovi percorsi.

Il primo si chiama King’s Casino di Rozvadov (Rep. Ceca) con il quale inizia a collaborare nell’immediato post-pandemia. Il secondo riguarda il poker giocato: è la svolta verso le varianti.

Alessandro De Michele impegnato durante il PS Open 2025 a Campione d’Italia (credits PS Live)

A voler essere precisi, Nektarine aveva già preso parte a qualche mixed games prima del 2020, realizzando 5 itm in tornei che mescolavano NLH, PLO, Stud e un 8-Max Dealer’s Choice. Lo spostamento significativo verso le varianti avviene però dal 2021. Sia chiaro: il Texas Hold’em rimane comunque la parte più importante del suo palinsesto torneistico. Tuttavia, 22 piazzamenti a premio su 57 ottenuti nel post-pandemia appartengono alla categoria delle varianti. Numeri che fanno di Alessandro De Michele uno dei migliori “variantisti” italiani di sempre.

C’è una ragione precisa dietro questa scelta, come lo stesso giocatore ci ha spiegato durante il PS Open 2025 a Campione d’Italia. “Ho sempre pensato che nel poker la cosa fondamentale per raggiungere buoni risultati sia saper sfruttare gli errori degli avversari. Più la meccanica del gioco si complica, maggiori sono le possibilità che questo accada, se si padroneggiano tecnica e strategia della variante. I giochi con tante carte vanno proprio in questa direzione. Non a caso ultimamente mi sto dedicando al PLO a 5 o 6 carte, talvolta con double board: espongono all’errore chi non è preparato.

La sua passione per i tornei di TH resta comunque intatta, tant’è che nel 2023 Nektarine ha ottenuto un ottimo 7° posto nell’Opener delle WSOPE a Rozvadov. Ma l’attenzione per le varianti nasce anche da un fattore pratico: “ho scoperto che il field medio dei tornei di PLO era abbastanza morbido: un motivo in più per dare spazio a questa variante.

Lo sappiamo: in Italia, le occasioni per partecipare ad eventi live di varianti sono molto limitate. Va un po’ meglio in Europa, soprattutto per l’Omaha, ma per tentare la svolta professionale è necessario fare un percorso di gioco negli Stati Uniti.

Nonostante questi paletti, il player di Brindisi ha comunque regalato qualche consiglio agli appassionati italiani di varianti. “Questi giochi non vanno presi sotto gamba. Anni fa era più semplice vincere, adesso bisogna studiare di più e avere pazienza, perché i risultati non sono garantiti. Il consiglio fondamentale è quello di affidarsi a un coach. E poi serve molta programmazione e un’ottima gestione del budget: bisogna sempre giocare in bankroll, qualunque sia il tipo di poker scelto.

Immagine di testa: Alessandro De Michele (credits RIHL)

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