La Coppa Davis 2025 si assegna quest’oggi, in una finale Italia-Spagna che era sì la più attesa da mesi, ma nessuno immaginava che sarebbe arrivata senza le superstar Sinner e Alcaraz a sfidarsi.
L’Italia ha rispettato le attese date anche da un tabellone piuttosto agevole, mentre la Spagna è riuscita ad andare oltre le difficoltà, vincendo in entrambe le occasioni contro ogni previsione.
L’ultimo atto della Final Eight si giocherà sul filo dei nervi ed è più equilibrata di quanto si possa immaginare.
Italia-Spagna: i precedenti in Coppa Davis
Italia-Spagna è finale di Coppa Davis per la prima volta nella storia, anche se le due nazionali si erano incrociate già 13 volte nella manifestazione: la prima nel 1932, l’ultima nel 2006. Proprio nell’incrocio di 19 anni fa, avvenuto negli ottavi di finale sulla terra battuta della “Real Sociedad de Tennis la Magdalena” di Santander, la Roja accorciò le distanze nel computo globale, portandosi sul 6-7. Lo fece soprattutto grazie a Rafa Nadal, che portò ben tre punti tra cui quello non frequentissimo nel doppio, in coppia con il fido Fernando Verdasco, contro i nostri Bracciali-Galimberti che erano riusciti a strappare soltanto un set. L’unico punto per l’Italia lo portò l’attuale capitano Filippo Volandri nel primo match della serie, contro Tommy Robredo. Poi, però, non ci fu niente da fare per lui e Andreas Seppi, l’altro singolarista azzurro.
Italia-Spagna del 2006, come eravamo
Quell’incrocio di 19 anni fa ci ricorda anche “come eravamo”, ovvero una nazionale che cercava disperatamente nella Coppa Davis una soddisfazione che faticava ad arrivare dalla stagione ATP. Il nostro miglior giocatore era il n.51 al mondo, mentre era la Spagna ad avere due tennisti in top 10.
Risulta ancora più pazzesco il confronto con il momento attuale, in cui non solo abbiamo un fuoriclasse che lotta in tutti gli Slam, ma un movimento di qualità tale da poterci permettere di centrare una finale di Davis senza il n.2 e il n.8 al mondo.
L’Italia ha oggi l’occasione di allungare sull’8-6 contro i rivali iberici, ma soprattutto di mettere le mani su una nuova Insalatiera.
Italia-Spagna, chi scenderà in campo?
Volandri e Ferrer, al di là delle scaramanzie di sorta, non devieranno di un centimetro da quanto professato finora. Fiducia quindi agli uomini che hanno portato le rispettive nazionali in finale.
Berrettini-Carreño Busta
Il primo a scendere in campo sarà Matteo Berrettini, carico come una molla ma che sa benissimo che non potrà sbagliare nulla. Dall’altra parte ci sarà infatti un vero e proprio demonio con la racchetta in mano, il 34enne Pablo Carreño Busta, uno che ti porterebbe a sottovalutarlo sin dal nome. Eppure, chi segue il tennis sa che l’iberico è una sorta di camaleonte, capace di adattarsi a qualsiasi avversario e su qualsiasi superficie. Lo dimostrano, tra le altre cose, le due semifinali allo US Open, centrate nel 2017 e nel 2020. Qui a Bologna, il buon Pablo ha ceduto alla giovanile brutalità di Jakub Mensik, ma in semifinale ha ipnotizzato Struff e dunque Matteo sa che dovrà stare molto attento.
Sono due i precedenti, entrambi su sintetico outdoor e tutti e due disputati nel 2022. Matteo aveva prevalso in “straight sets” agli ottavi dell’Australian Open, l’iberico si era vendicato in due set al primo turno di Montreal.
Cobolli-Munar
Se Carreño Busta è Mefistofele, Jaume Munar è Lucifero. Flavio Cobolli ha pure lo spettro di un unico precedente molto vicino, un 7-5 6-1 che l’iberico gli ha rifilato al secondo turno di Shanghai, dove però il romano era arrivato palesemente “cotto”. Qui Flavio sarà ancora più stanco, ma l’adrenalina della prima finale vissuta da protagonista, insieme al supporto del pubblico, sarà un elisir miracoloso, nonostante le oltre tre ore occorse per superare Bergs nell’epico scontro di semifinale.
Munar è maestro nel far giocare male gli avversari, con la racchetta in mano non è il fabbro che ti aspetteresti ed è capace anche di belle cose, dunque c’è semplicemente da non lasciargli troppo l’iniziativa. Cobolli, se rimarrà lucido, è a sua volta molto bravo da un punto di vista tattico. Quindi, anche qui, massimo rispetto ma la vittoria è possibile.
Bolelli/Vavassori-Granollers/Martinez
Nel caso si renda necessario, c’è sempre il doppio con un’incognita supplementare. Marcell Granollers e Pablo Martinez si sono già dovuti scomodare due volte, risultando peraltro decisivi in entrambi i casi, mentre Bolelli e Vavassori si sono fin qui limitati al ruolo di spettatori/tifosi. Dunque, c’è forse un mini-rischio di pagare inizialmente un piccolo rodaggio, ma i nostri due alfieri del doppio sono coppia navigatissima, così come lo è Granollers che gli azzurri hanno affrontato svariate volte in carriera, seppur non in coppia con il connazionale Martinez, ma in altri contesti.
Curiosità: in caso di 2-0 per l’Italia, Simone Bolelli alzerebbe la terza Coppa Davis senza scendere in campo in finale, Andrea Vavassori la seconda. Ma andrebbe benissimo a entrambi, anche così.
Italia-Spagna di Coppa Davis: quando si gioca la finale e dove vederla
L’appuntamento è per le ore 15 di domenica 23 novembre 2025, orario in cui dovrebbe prendere il via il primo singolare della finale.
In tv, potrete seguire le gesta del team Italia in diretta e in chiaro su Supertennis, al canale 64 del Digitale Terrestre. Per lo streaming, sarà fruibile sulla app SuperTenniX.

