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L’Italia di Gennaro Gattuso ritrova convinzione, ritmo e risultati. A Udine, in un clima complicato, contro un’Israele organizzata ma poco incisiva, gli azzurri faticano e poi dilagano, chiudendo il match con un netto 3-0 che non lascia spazio a discussioni.

È la quarta vittoria consecutiva per la nuova gestione, ma soprattutto la conferma che la squadra ha trovato equilibrio e spirito. La serata porta la firma di Mateo Retegui, autore di una doppietta — rigore procurato e trasformato nel primo tempo, splendida rete personale nel finale — e di Gianluca Mancini, bravo a chiudere i conti con un colpo di testa da centravanti aggiunto.

Gattuso può sorridere: il gruppo cresce, la difesa torna solida e la mentalità si fa concreta, con la sensazione che il Mondiale non sia più un miraggio. Intanto, sono ufficiali i playoff. Altre due gare per capire chi sarà il primo avversario.

Le pagelle dell’Italia

7.5 Donnarumma
Nel momento di maggiore pressione israeliana, il capitano si esalta. La parata su Solomon, a ridosso della mezz’ora, vale quanto un gol: riflessi e posizione perfetti. Nella ripresa si supera di nuovo, opponendosi con sicurezza al rasoterra di Gloukh. Poche uscite, ma sempre pulite. Una prestazione da leader, con quella serenità che trasmette fiducia a tutto il reparto difensivo.

5.5 Di Lorenzo
Giornata complicata per il capitano del Napoli, apparso fuori giri nel nuovo contesto tattico. Due errori in impostazione, pesanti e da matita rossa, ne condizionano la prova. La tendenza ad alzarsi troppo spesso lascia spazi dietro le spalle, che gli avversari provano a sfruttare. Soffre, si riassesta solo a tratti, ma non trova mai piena lucidità.

7 Mancini
La sua prestazione è il simbolo della concretezza di questa Italia. In costruzione mostra i suoi limiti, ma in marcatura è attento e determinato. Si fa trovare pronto in un paio di chiusure decisive e corona la serata con il gol del 2-0, un colpo di testa preciso che toglie ogni speranza agli israeliani. Gol, grinta e solidità: il pacchetto completo.

5.5 Calafiori
Non la sua miglior partita in azzurro. Sulla sinistra tende ad allargarsi troppo, lasciando varchi che gli avversari provano a sfruttare. Quando ha il pallone tra i piedi, però, riesce a dare un contributo più positivo, cercando l’uscita pulita dal basso. Rimane comunque una prova in chiaroscuro, fatta di buone intenzioni e qualche ingenuità.

6 Cambiaso
Ennesima dimostrazione di generosità e spirito di sacrificio. Si spende molto sulla corsia, cercando di offrire supporto in entrambe le fasi, ma senza riuscire a incidere in modo determinante. Gara ordinata, senza acuti. (Dal 40’ st Spinazzola sv)

6.5 Barella
L’anima del centrocampo azzurro. Si muove con vivacità, mostra brillantezza fisica e la solita voglia di incidere. A volte paga la troppa foga, con qualche errore di misura nei passaggi, ma la sua presenza è costante e il suo dinamismo contagia la squadra. È il primo a pressare e l’ultimo ad arrendersi.

6 Locatelli
Prestazione disciplinata ma non scintillante. La distanza dai compagni di reparto lo costringe spesso a preferire i lanci lunghi al fraseggio corto, soluzione che ne limita l’efficacia. Rimane utile in fase di copertura e nel bilanciare i movimenti del centrocampo. (Dal 40’ st Cristante sv)

6 Tonali
Schierato leggermente defilato sulla sinistra, fatica a entrare nel vivo dell’azione e dà la sensazione di non esprimere appieno il suo potenziale. Qualche buona apertura e qualche inserimento interessante, ma senza continuità. Nella ripresa lascia spazio. (Dal 46’ st Piccoli sv)

6.5 Dimarco
Spinge con costanza, come nel suo repertorio. È sempre in proiezione offensiva, anche se in copertura mostra qualche amnesia. L’assist per il gol di Mancini è la giocata che ne riscatta la prova: precisione e tempismo perfetti. Quando parte in avanti, è un’arma in più.

5.5 Raspadori
Generoso ma poco incisivo. Gli manca la fisicità di Kean per tenere palla e dare profondità, così si rifugia nel gioco tra le linee, provando a dare appoggi ai centrocampisti. Nessun guizzo determinante, e l’attacco azzurro ne risente. (Dal 1’ st Pio Esposito 5.5: lotta, fa a sportellate, ma si divora un gol che avrebbe potuto chiudere la partita con largo anticipo).

8 Retegui
Man of the match, senza discussioni. Si procura il rigore e lo trasforma con freddezza, cancellando in un colpo solo l’errore di Tallinn. Poi firma il 3-0 con un’azione personale che racconta il suo repertorio: controllo, sterzata e conclusione precisa. Una doppietta che profuma di consacrazione, quella di un attaccante che non smette mai di credere nei propri mezzi. (Dal 46’ st Cambiaghi sv).

7 Gattuso (ct)
La sua mano si vede sempre di più. Quarta vittoria consecutiva e difesa finalmente solida. L’Italia gioca con equilibrio, compattezza e spirito di sacrificio, mostrando un’identità chiara. Ha saputo trasmettere alla squadra umiltà e concretezza, ingredienti che possono davvero portarla fino al Mondiale.

Le pagelle di Israele

6 Glazer
Intuisce le intenzioni di Retegui sul rigore, ma il tiro è troppo preciso. Si riscatta con un ottimo intervento su Pio Esposito, evitando un passivo più pesante.

6 Dasa
Diligente nel ruolo di esterno alto, attento nella marcatura su Tonali, come già visto a Debrecen. Fa il suo, senza sbavature. (Dal 44’ st Mizrahi sv).

5 Baltaxa
Serata negativa: il fallo su Retegui è netto e pesa come un macigno, regalando il rigore del vantaggio azzurro. Poco lucido anche in marcatura.

5.5 Blorian
Fa fatica come tutto il reparto arretrato. Prova a reggere l’urto, ma la difesa israeliana soffre costantemente la velocità e la precisione del gioco italiano.

5.5 Revivo
Più attento in fase di contenimento che in spinta. Si limita al compitino, senza mai affondare. Qualche buona diagonale difensiva, ma poca propositività.

6 Khalaili
È l’unico a creare qualche grattacapo alla retroguardia azzurra. Dribbling e coraggio non gli mancano, anche se manca sempre la stoccata finale. (Dal 27′ st Toriel 4.5: pochi minuti in campo, ma decisivi in negativo. Si fa sorprendere da Retegui sull’azione del 3-0. Disattenzione fatale).

6 E. Peretz
Cerca di mantenere ordine in mezzo al campo, coordinando il gioco con disciplina. Non perde la bussola anche quando la squadra si allunga. (Dal 30’ st Abu Fabni sv).

5 Biton
Troppe entrate dure e poca lucidità. Malmena Tonali e si becca un giallo inevitabile. Poco utile alla causa.

6 Solomon
Il più pericoloso dei suoi, soprattutto nel primo tempo. Frizzante e sempre pronto a puntare l’uomo, costringe Donnarumma al grande intervento. Cala nella ripresa. (Dal 44’ st Sghua sv).

5.5 Baribo
Prova a fare da riferimento offensivo, ma viene spesso anticipato dai centrali italiani. Lotta, ma con scarsi risultati. (Dal 27’ st Turgeman sv)).

6.5 Gloukh
Il talento non si discute. Si accende a fiammate e quando parte dà sempre l’impressione di poter far male. Solo Donnarumma gli nega la gioia del gol.

6 Simon (ct)
Parte forte, con una squadra corta e aggressiva che mette subito in difficoltà gli azzurri. Ma alla lunga paga la differenza tecnica e fisica. Il suo piano gara funziona solo a tratti.