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Il pareggio con la Juventus ha dato una solida iniezione di fiducia all’Atalanta, che adesso sembra più staccata dalla mano di Gasperini, ma non ancora pienamente – o almeno, salda – tra quelle di Ivan Juric. E’ una squadra a metà. Ogni giornata può essere qualcosa di diverso, e per quanto affascinante, la Dea gradirebbe un po’ di continuità in più. Comunque, 10 gol fatti – solo l’Inter ne ha di più – e 4 subiti. Soprattutto, nessuna sconfitta in campionato.

L’unico ko è infatti arrivato in Champions, ma era un debutto per cuori forti: in casa dei campioni d’Europa in carica, con il Psg pronto a sublimare un 2025 praticamente perfetto, e negli ultimi giorni costellato persino dal Pallone d’Oro consegnato a Ousmane Dembelé. Sono i più forti: poco da farci. Con il Brugge, martedì alle 18.45, si può allora dire che inizierà davvero la Champions atalantina.

Le probabili scelte

Ma come si schiererà, questa versione bianconera? Intanto, partiamo da chi non c’è. Scalvini resta ancora fuori, lo è pure Hien e lo sono inoltre Kolasinac e Bakker (per quanto fuori dai piani). Non solo: l’Atalanta deve rinunciare a due giocatori chiave per il modulo di Juric, con Zalewski ancora ai box per uno stop muscolare e la fatica di Gianluca Scamacca nel rientrare, a causa di un’infiammazione al ginocchio. La punta italiana non ha una data per il ritorno, deve aspettare prima che il fastidio passi.

Pertanto, il tecnico croato tornerà ad affidarsi – nel suo 3-4-2-1 – alle certezze accumulate finora. Con una pagina nuova da scrivere, quella di Ademola Lookman, in panchina con la Juventus, eppure pronto a tornare pienamente nelle rotazioni. Il nigeriano può trovare minuti alle spalle di Krstovic, prendendo il posto di Sulemana e stando di fianco a Samardzic. A centrocampo toccherà invece a Ederson, di rientro e al posto di Pasalic, con De Roon (squalificato in campionato) a comporre la linea a due di centrocampo. Bellanova e Zappacosta sugli esterni, Kossonou con Djimsiti e Ahanor in difesa. Carnesecchi, invece, tra i pali.

Chi tenere d’occhio

Capitolo Brugge, invece. La formazione belga è naturalmente una delle squadre più ricche di sorprese: ogni anno sforna talenti che poi vanno a rimpinguare le rose dei migliori club d’Europa. Ultimo – ma non per qualità -, Jashari, passato al Milan per una trentina di milioni. Nel 4-2-3-1 di Nicky Hayen, due giocatori rubano davvero l’occhio: Joel Ordonez, difensore centrale, e Christos Tzolis, ala sinistra. Entrambi giovanissimi – il centrale è un 2004, il greco è del 2002 -, sono tra i più ambiti sul mercato. Poi c’è Stankovic, portiere ex Inter, e Nicolò Tresoldi può dire la sua.

Una storia particolare, quella dell’attaccante: nato in Italia e cresciuto in Germania, può essere al centro della disputa tra le due Nazionali. I tedeschi l’hanno sempre guardato con grande interesse, agli azzurri farebbe invece super comodo. Staremo a vedere. Nella Dea, l’ex di turno, è naturalmente Charles De Ketelaere: non dovrebbe partire dal primo minuto, ma è stato uno dei giocatori più amati.

Il momento di forma

Ma come sta, il Brugge? Finora, la squadra belga ha giocato 15 partite, vincendone 11 e perdendone 2, altrettanti sono stati i pareggi. Le sconfitte sono arrivate tutte fuori casa – e il fatto che si giochi a Bergamo può aiutare l’Atalanta -, e in trasferta fatica molto di più a fare gol. In 4 partite interne, infatti, il Brugge è a quota 11 reti fatte e 6 subite, fuori è 5 fatti e 5 presi.

La Dea non perde, invece. Ma neanche ha dimostrato una super continuità. Per Juric, dopo un inizio comunque in salita, la buona notizia è non aver perso terreno con le big. E’ a 9 punti in classifica, come l’Inter, c’è la Juve a 11 e il trittico – Roma, Napoli, Milan – a quota 12. Sarà una cavalcata, la strada verso la Champions. E la Dea si è messa quantomeno in carreggiata.