Gus Hansen è stato tra i pionieri della “prima ora” del Texas Hold’em moderno, cioè quello che si è sviluppato e diffuso nel mondo dopo la vittoria di Chris Moneymaker nel Main Event WSOP 2003, grazie soprattutto a Internet.
Per almeno una decina di anni, il pro danese è stato un vero e proprio “macina-risultati” ad alto/altissimo profitto. Tra il 2002, anno del suo primo piazzamento ufficiale, e il 2014 ha incassato più di 10 milioni di dollari con 64 itm. Sono più di 150k a in the money, una media pazzesca.
Hansen ha messo il primo bollino nel 2002 imponendosi nel Five Diamond World Poker Classic a Las Vegas. Nel 2003 ha vinto altre due tappe WPT e raggiunto due final table, per 1,3 milioni di dollari complessivamente. Un anno dopo si è portato a casa la prima edizione dell’attuale PS Caribbean Adventure (PCA), allora brandizzata WPT e disputata su una nave da crociera.
Da lì in avanti è stato tutto un crescendo. Ancora risultati a 6 cifre nel World Poker Tour. 5° all’EPT di Barcellona 2005. Primo nell’Aussie Millions ME 2007 (1,2 milioni di dollari). Secondo nell’evento finale del WPT 2008 (1,7 milioni). Vincitore del Full Tilt Poker Million IX organizzato da Sky Sports e terzo all’Aussie Millions 2012. Questo solo per indicare i suoi “colpi” più preziosi.
Ma non va dimenticato il braccialetto WSOPE infilato al polso a Londra nel 2010, quando si è aggiudicato il torneo di heads-up. Hansen sarebbe oggi un Triple Crown Winner se solo quella PCA 2004 fosse già stata integrata nell’European Poker Tour!

Tuttavia, a partire dal 2014 Gus Hansen è sparito dalla scena torneistica. I motivi sono vari e non del tutto chiari. E’ certo però che il “Danish dynamite” del poker si è dedicato a lungo al cash game, con risultati non sempre brillanti. Anche il backgammon, prima grande passione ludica di Hansen, ha bussato di nuovo alla sua porta. Insomma, The Great Dane per un po’ ha navigato in altri lidi, restituendo una parte di quello che aveva vinto.
Nel 2019 lo si è rivisto in azione nei tornei di poker, con un piazzamento a premio (689°) nel ME delle World Series Of Poker. Dopo quella scintilla è sparito di nuovo, per rifarsi vivo solo cinque anni più tardi.
Dal 2024, il fortissimo danese ha realizzato 8 in the money, quasi tutti alle WSOP di Las Vegas. In particolare, ha centrato un ottimo ottavo posto nel $10.000 Mixed Games, sfiorando così quella vittoria che gli manca dal 2013 (primo nello UK vs Ireland Heads-Up Championship).
Ieri, Gus Hansen è andato ancora più vicino a rompere il ghiaccio. L’occasione si è presentata con il 2025 Winamax Poker Open Aix-les-Bains, torneo da €500 di buy-in. Il danese si è fatto largo attraversando un field da 2.566 entries. Superati i flight di qualificazione e il Day2, Hansen ha raggiunto l’ultima giornata in modalità 6-handed grazie a uno stack medio. Nonostante una sola eliminazione messa a segno, si è seduto al final table ufficiale, 6° nel count su 7 giocatori.
La sua permanenza, però, è stata breve. Con bui rapidi e già alti, i suoi 24bb sono durati solo un livello. Gli ultimi 13 sono finiti in mezzo in 3-bet shove con A♥K♥, contrapposti a A♠A♣ dello svizzero Mirand Murseli. Board 10♥4♠7♥10♦5♠ e torneo finito per lo storico campione danese.
Alla fine, titolo e primo premio da €135.000 sono andati al francese che in heads-up ha battuto proprio Murseli. Questo il payout dei last 7:

Nonostante un altro assalto fallito al primo posto in un torneo di poker, Gus Hansen ha dimostrato uno atteggiamento molto positivo. “Mi sono davvero divertito a giocare questa settimana. Per un po’ di tempo avevo perso l’appetito per i tornei, forse dieci o quindici anni, non ne avevo praticamente giocati per molto tempo” ha detto a PokerNews. “È un gioco diverso rispetto al cash e il mio entusiasmo per i tornei è tornato. È sempre bello andare in fondo a un torneo di poker.“
Lo rivedremo in azione? E’ molto, molto probabile!

Immagine di testa: Gus Hansen (credits PokerNews)