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Quando si parla di videogiochi che hanno lasciato un’impronta indelebile negli anni ’90, Twisted Metal occupa un posto particolare.

Creato nel 1995 da SingleTrac e pubblicato da Sony Computer Entertainment per PlayStation, Twisted Metal si configura come serie di videogame di scontri tra veicoli. In sintesi, i giocatori usano macchine, furgoni e altri mezzi su ruote – tutti pesantemente modificati e armati – per darsele di santa ragione in un’arena urbana. Il risultato è un mix di combattimenti frenetici, ambientazioni cupe e un immaginario grottesco che attinge tanto all’horror quanto al fumetto underground.

Il concept iniziale è semplice quanto dirompente. Un torneo organizzato da Calypso, enigmatico e inquietante anfitrione, nel quale i concorrenti si sfidano guidando macchine armate fino ai denti. Il vincitore esprime un desiderio che viene esaudito, spesso però in maniera distorta e beffarda, in pieno stile “favola nera”.

Questa ricetta ha dato il via a una serie lunga 8 titoli principali, 2 spin-off e altri 4 videogiochi progettati e mai realizzati.

Twisted Metal (screenshot YouTube)

Inizialmente, a caratterizzare il gioco non erano solo le esplosioni, il gameplay o l’atmosfera arcade, ma soprattutto i personaggi. Ciascun pilota aveva una propria storia, una motivazione personale e un veicolo iconico. Tra tutti spiccava Sweet Tooth, il clown assassino alla guida di un furgone dei gelati, destinato a diventare la mascotte non ufficiale della saga.

Il successo del primo capitolo ha dato vita a numerosi seguiti. Il picco di popolarità è stato raggiunto tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000. Twisted Metal 2 ha raffinato la formula introducendo arene più varie e un gameplay più profondo.

Dopo i capitoli 3 e 4 (1998, 1999), deludenti e funestati dalla spaccatura tra Single Trac e Sony, la serie ha ritrovato vigore con Twisted Metal: Black (2001, su PlayStation 2). Questo titolo, realizzato per Sony da alcuni ex-Single Trac riuniti in Incognito Inc. Entertainment, è stato un reboot della serie. Grazie a nuovi personaggi e modifiche significative a quelli già esistenti, il gioco ha assunto un tono ancora più cupo e disturbante, quasi da horror psicologico.

Gli ultimi tre capitoli (Head-On 2005, Head-On: Extra Twisted Edition 2008 e Twisted Metal 2012) hanno aggiunto soprattutto opzioni legate alle nuove tecnologie. Ad esempio gioco online e multiplayer, video inediti, audio scaricabili, stand-alone game. Il tutto senza però perdere di vista il ruolo centrale dei personaggi. Nel caso di Head-On, Incognito ha scelto di ritornare al passato, con un design più cartoonesco e colori più vivaci per i protagonisti, come nel primo Twisted Metal.

Tra il 2001 e il 2002 sono usciti anche due spin-off: Small Brawl (dedicato ai più giovani che usano viecoli-giocattolo) e Black Online (versione multiplayer di Twisted Metal: Black).

La verità, però, è che negli anni Duemila solo Black e Head-On hanno lasciato un segno importante all’interno della community. La quale, pur vivendo alti e bassi, è rimasta affezionata alla serie.

L’immaginario di Twisted Metal ha continuato a esercitare fascino, con il suo mix di violenza surreale, humor nero e personaggi sopra le righe adattissimo per una trasposizione audiovisiva. Non sorprende quindi che Sony, all’interno della sua strategia di espandere i propri franchise videoludici verso il cinema e la TV, abbia puntato su questo brand.

Immagine credits PlayStation

LA SERIE TV

Dopo un tentativo abortito nel 2012 di realizzare un film (troppo costoso per le dimensioni della fanbase), nel 2023 Sony Pictures Entertainment ha lanciato la serie televisiva Twisted Metal. E’ stata distribuita da Peacock negli Stati Uniti, mentre in Italia è arrivata su servizi di streaming locali.

La serie, interpretata da Anthony Mackie nei panni del protagonista John Doe, si presenta come un mix di commedia d’azione post-apocalittica e road movie. La trama segue un corriere dal passato misterioso che deve consegnare un pacco attraverso un mondo devastato, popolato da gang violente e piloti psicopatici.

La trasposizione ha scelto di non replicare pedissequamente la struttura dei giochi, che erano basati su tornei di combattimento, ma di costruire una narrazione più lineare e accessibile a un pubblico ampio. Ciò non ha impedito di inserire riferimenti e strizzate d’occhio ai fan storici. Sweet Tooth, interpretato fisicamente dal wrestler Samoa Joe e doppiato da Will Arnett, è stato al centro della campagna promozionale, incarnando perfettamente la follia che ha reso celebre la saga.

La ricezione ha però diviso i fronti. Da un lato, la critica ha notato i limiti produttivi e qualche semplificazione nella trama. Molti spettatori hanno invece apprezzato il tono scanzonato, l’azione sopra le righe e la possibilità di vedere un franchise “di nicchia” sullo schermo. Quest’ultimo elemento, potrebbe riaccendere la speranza per un nuovo videogame di Twisted Metal, specialmente con la spinta attuale di PlayStation a valorizzare le proprie IP storiche.

In fondo, l’arena di Twisted Metal resta un simbolo di caos e libertà creativa. Vedere come questo universo possa continuare a reinventarsi è parte del suo fascino intramontabile.

Vale la pena ricordare che Twisted Metal è una delle tante saga videoludiche che hanno trovato una seconda giovinezza attraverso le serie tv. Alcune molto famose sono Castelvania, Fallout e The Last of Us.

Immagine di testa credits Peacock

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