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Eccoci qui: le ultime ore, poi pure questo mercato è destinato a diventare un ricordo, per qualcuno felice, per qualcun altro invece per nulla soddisfacente. Poi è chiaro: sarà il campo a decretare il valore di un’operazione, l’eventuale riuscita oppure il potenziale errore. In attesa che tutto ciò accada, a prendere spazio in questi momenti finali è soprattutto la frenesia. Le squadre sembrano infatti sempre incomplete, l’obiettivo è quello di scrollarsi di dosso l’odore dei rimpianti. Dunque? Dunque si tratta. Anche perché ci sono delle offerte irrinunciabili. Anche perché i nomi oggi in saldo non lo saranno domani, e domani non ci sarà modo di tornarci. Pertanto, il primo sguardo si dà spesso a chi, per un motivo o per un altro, non è riuscito a dare una sterzata alla propria situazione. Tipo i calciatori in scadenza, in questo caso nel 2026.

Dando uno sguardo e scremando l’elenco da chi costerebbe comunque tantissimo – vedi Vlahovic, il cui ingaggio alla fine è diventato un salasso impossibile da sopportare per gli altri club -, di buone proposte alla fine ce ne sono. E ce n’è per tutti i gusti, dal giro di portieri (Donnarumma deve andare, molto probabilmente al City, che si libererà di Ederson) alla difesa, con i grandi nomi in uscita, come Stones, Konaté e Upamecano in attesa di una proposta all’altezza. Poi ci sono i profili di altissima gamma: qui s’incastrano le chance più importanti, da Quinten Timber (del Feyenoord) a chi ritorna dall’Arabia, come Ruben Neves e Sergej Milinkovic Savic. In attacco? Detto di Dusan, c’è Gnabry. Intanto, qui le 5 grandi occasioni per questo finale di mercato. Sarà coi fuochi d’artificio.

Jadon Sancho

E i fuochi d’artificio hanno accompagnato l’intera estate di Jadon Sancho. Il talento inglese, rientrato al Manchester United dopo un anno di prestito (poco fruttuoso) al Chelsea, si è rimesso sul mercato e sta riflettendo seriamente sul suo futuro, a 360 gradi. A prescindere dalle voci che lo vedrebbero quasi riluttante nel tornare a giocare, ci sono pochi dubbi sul fatto che tornerà a indossare gli scarpini. Jadon aspetta la proposta in grado di rubargli il cuore, un po’ come accaduto al Dortmund, nella seconda esperienza dopo l’exploit della prima. E allora: la Juve non è tornata più dopo parecchio corteggiamento, la Roma non l’ha mai convinto e alla fine non se n’è fatto nulla. In Inghilterra? Nessuna proposta in grado di scaldargli il cuore. In queste ore la porta è aperta a tutti. Prezzo di partenza: 20 milioni di euro.

Adrien Rabiot

Un anno fa, la rottura con la Juve, con tanto di annuncio in conferenza stampa di Cristiano Giuntoli, mentre al suo fianco c’era Thiago Motta. Per il quale sì, si poteva fare a meno di Adrien, nonostante l’evidente crescita avuta in bianconero. Un anno dopo, Rabiot ha rotto pure con il Marsiglia, stavolta a causa di un litigio negli spogliatoi, che ha coinvolto Rowe, poi finito al Bologna. Comunque, la decisione dell’OM è stata drastica: entrambi sul mercato, entrambi lontani dal Velodrome. Solo che Rabiot non si è arreso, non subito: ha intanto chiesto scusa a De Zerbi, spera di essere reintegrato ma sarà molto difficile. In particolare, ha sondato il Milan di “papà” Allegri, che ha altre priorità e tutte concentrate in attacco, e richiamato la Juventus. Niente. Per adesso. Costo? 15 milioni.

Edon Zhegrova

A proposito di Juve: il grande colpo sugli esterni può essere lui, e pure qui c’è un incastro col Marsiglia, che lo potrebbe soffiare nel finale ai bianconeri. Zhegrova, in scadenza nel 2026, costa intorno ai 15 milioni di euro. O potrebbe persino andare in prestito con obbligo di riscatto, a patto che con il Lille possa arrivare un rinnovo in extremis. Naturalmente propedeutico. Il kosovaro, uno dei migliori giocatori dell’intera Ligue 1, era stato seguito a lungo dal Napoli, salvo poi essere mollato per avallare l’arrivo di Neres. Potrebbe ritrovare la Serie A, e in particolare il compagno di mille battaglie: quel Jonathan David che ha già conquistato il posto da primissimo attore juventino. Adesso o mai più, però: Zhegrova, reduce pure da un anno a metà per colpa della pubalgia, sarà a prezzo di saldo per pochissimo tempo.

Weston McKennie

Un’altra estate passata ai margini, un’altra estate a capire cosa farne. Certo, stavolta è un po’ diverso. Weston alla fine non è mai stato messo fuori rosa, ma i discorsi per il rinnovo si sono automaticamente bloccati da un po’ di settimana, e per una differenza di vedute dal punto di vista economico. Tradotto? Resta sul mercato. Ma deve arrivare l’offerta giusta, che può essere intorno ai 15-18 milioni di euro, e che deve soprattutto accontentare McKennie, intrigato principalmente dalla possibilità di salutare la Juventus tra un anno, avendo tantissimo spazio di manovra con il cartellino tra le proprie mani. Wes del resto è un giocatore in grado di fare più ruoli: nell’ultimo anno si è specializzato da esterno, ma resta un centrocampista box to box. E relativamente giovane: è un classe 1998.

Marco Asensio

Da Parigi a tutto il mondo: senza preclusione alcuna, Marco Asensio si è rimesso sul mercato, e dai campioni d’Europa è pronto ad andare via. Asensio ha un costo di circa 20 milioni di euro e il nodo resta sempre l’ingaggio. Alto, troppo alto, pure per quei club di Premier che hanno approcciato il possibile acquisto. Nell’ultima stagione ha disputato metà annata con il Paris e l’altra con l’Aston Villa, con cui ha totalizzato 8 gol in 21 presenze. Non esattamente un giocatore “pensionabile”, anche perché ha giusto 29 anni. L’età della maturità. E di una grande esperienza davanti.