Ultima delle tre grandi corse a tappe del ciclismo, la Vuelta di Spagna 2025 è pronta ad accogliere i suoi partecipanti dal 23 agosto al 14 settembre.
Edizione speciale quella di quest’anno, visto che prenderà il via dall’Italia e nello specifico da Torino, per poi attraversare il sud della Francia in aereo ed entrare in Spagna dalla quinta tappa, la cronosquadre di Figueres.
Diamo un’occhiata a quello che può riservarci la corsa: tappe decisive, favoriti e speranze eventuali per gli italiani.
Vuelta 2025, un percorso molto nervoso
Pronti via e, come ci insegnano le ultime tappe dei grandi giri svoltesi a Torino, grande bagarre in vista. Anche per questo motivo il capoluogo piemontese è stato scelto, oltre che per la sua collocazione strategica nel cuore dell’Europa.
Prime quattro tappe movimentate, se non addirittura buone per fare subito selezione. Bisogna in sostanza farsi trovare subito pronti a questa Vuelta di Spagna 2025.
Dopodiché la già citata cronometro a squadre di Figueres, non lunghissima, ma che senza dubbio darà un’altra scossa alla generale.
Comincerà dunque un’altra corsa, fatta di tante tappe nervose e di alcune dall’arrivo durissimo: il terribile Angliru nelle Asturie, il Farrapona il giorno successivo (tappa 14) sempre sulle montagne del nord della Spagna.
Una cosa è certa, la Vuelta 2025 non è per niente adatta ai velocisti. Sulla carta si dovrebbero vedere appena 4 sprint, in 21 frazioni. Ultima settimana con la decisiva cronometro individuale di Valladolid (26 chilometri) e l’arrivo in quota alla Bola del Mundo, sulla Sierra de Guadarrama, intorno a Madrid.
Finale con consueta passerella nella capitale spagnola, la sera del 14 settembre e il podio davanti a Plaza de la Cibeles.

I favoriti: occasionissima Vingegaard
Mentre il mondo pendeva dalle labbra di Tadej Pogacar, che aveva lasciato intendere di voler partecipare alla Vuelta 2025, lo sloveno alla fine ha deciso di disertare la corsa puntando dritto agli appuntamenti autunnali, Mondiale in primis.
Questo spalanca la porta dei favoriti a Jonas Vingegaard, che nella corsa a tappe spagnola ha già raggiunto il podio una volta nel 2023 con il podio tutto Jumbo-Visma e il successo finale di Kuss.
Ecco, il danese dopo un Tour de France in modalità Willie Coyote contro Beep-Beep Pogacar ha una grandissima occasione per mettere il suo nome non solo sull’albo d’oro, ma per completare due terzi dell’agognata Tripla Corona. A quel punto, infatti, gli mancherebbe solo il Giro d’Italia.
Dietro Vingegaard, letteralmente, c’è il mondo a cominciare dalla UAE che schiera l’acciaccato Joao Almeida caduto al Tour e soprattutto Juan Ayuso, reduce da un disastroso Giro, conclusosi col ritiro. I rapporti di forza in squadra saranno tutti da verificare, certo lo spagnolo non ha più margini di errore.
Mancando Roglic, vincitore di 4 edizioni della Vuelta, la RedBull (team abbastanza in crisi d’identità) schiererà come capitano Jay Hindley, ma pure l’australiano è lontanissimo da un livello accettabile di forma. Così Mikel Landa, che la Soudal schiera dopo la terribile caduta che l’aveva messo ko alla prima tappa del Giro di quest’anno. Un Giro che ha dato il terzo posto a un Richard Carapaz pronto a tornare protagonista sulle strade di Spagna.
Quasi sicuramente sull’albo d’oro di questa Vuelta 2025 ci sarà un ciclista al primo successo. L’unico che ha già indossato la Maglia Rossa a Madrid in passato (2016) è Nairo Quintana, che però al massimo punterà a un successo di tappa con la sua Movistar.
Un italiano sul podio?
La Vuelta ha sempre portato qualche nome “nuovo” o qualche outsider sul podio o nella top 10 della generale. E i risultati delle varie corse disputatesi dal Tour in avanti, in questa estate 2025, hanno avuto spesso il colore azzurro.
Giulio Ciccone ha vinto d’astuzia e meritatamente la Clasica de San Sebastian, Damiano Caruso ha conquistato una tappa della Vuelta a Burgos, storico aperitivo della Vuelta “grande”. Uno sarà il leader della Lidl-Trek, l’altro in aiuto ad Antonio Tiberi per la Bahrain.
Al netto di Vingegaard, questa del 2025 sarà una Vuelta quasi senza padrone e un posticino sul podio potrebbe essere l’obiettivo di almeno due dei nostri corridori. Ci sono anche pochi chilometri a cronometro, quindi le difficoltà si riducono.
Attenzione però anche a Filippo Ganna, che punta deciso alla crono di Valladolid, e ai due scalatori Lorenzo Fortunato e Giulio Pellizzari, grandi protagonisti al Giro d’Italia. Soprattutto Pellizzari dovrebbe essere la mina vagante della RedBull, con una gamba decisamente migliore rispetto a Hindley o all’eterno incompiuto Vlasov.


