Recentemente abbiamo parlato dell’adattamento televisivo di un famoso videogame, Fallout. Gli autori – nonché marito e moglie – di quella serie tv per Amazon Prime, sono Jonathan Nolan (fratello del regista Christopher Nolan) e Lisa Joy, già noti per Westworld.
La serie Fallout ha riscosso un grande successo – oltre 100 milioni di spettatori globali – tanto che è già in programma la seconda stagione. Tuttavia, per Nolan e Joy quel risultato è diventato l’incentivo per trasformare un altro videogioco amatissimo in una serie TV.
Il progetto, annunciato da BestMovie e Variety, riguarda niente meno che il celebre sparatutto in prima persona Wolfenstein. Il videogioco prodotto da Bethesda – lo stesso publisher di Fallout – è ora destinato a una versione live action che sarà realizzata da Amazon MGM Studios, in collaborazione con Bethesda/Microsoft e MachineGames.

IL VIDEOGAME
Il franchise di Wolfenstein nasce nel 1981 con il titolo Castle Wolfenstein, grazie a Muse Software che lo realizza per Apple II. Il gioco è un adventure game in 2D con elementi sia di combattimento che stealth, ovviamente ante litteram. Segue nel 1984 Beyond Castle Wolfenstein, con le stesse caratteristiche di gioco ma una storia diversa.
L’ambientazione generale però non cambia, e questo riguarderà tutti i capitoli successivi. L’azione si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale. Il protagonista, William “B.J.” Blazkowicz, è un soldato americano impegnato in missioni segrete per rovesciare il regime nazista.
La vera rivoluzione tecnica del gioco arriva nel 1992 con Wolfenstein 3D, sviluppato da id Software e pubblicato dalla Apogee Software. Considerato uno dei padri fondatori degli sparatutto in prima persona, il titolo introduce un gameplay frenetico per l’epoca, la visuale in soggettiva e conferma l’importante ruolo della narrazione.

Da allora, il brand è stato rilanciato più volte. Nel 2001 con Return to Castle Wolfenstein che è un reboot/remake della serie del 1992, arricchito dal multiplayer competitivo. Wolfenstein è invece del 2009 e aggiunge elementi paranormali alla storia (i nazisti hanno trovato un sistema per accedere alla dimensione del “Sole Nero”).
Il capitolo successivo è Wolfenstein: The New Order (2014), titolo spartiacque a livello di storia perché adesso i nazisti hanno vinto la guerra. Si apre così la saga distopica pubblicata da Bethesda Softworks che prosegue in Wolfenstein II: The New Colossus (2017), dove Blazkowicz guida la ribellione negli USA occupati, e poi in Wolfenstein: Youngblood (2019). Quest’ultimo titolo è uno spin-off co-op con protagoniste le figlie di Blazkowicz, Jessica e Sophia, che riprendono il lavoro del padre, disperso nella Francia di Vichy negli anni ’80 del Novecento.
In mezzo ci sono altri cinque titoli minori/sperimentali: Spear of Destiny (1992), Wolfenstein: Enemy Territory (2003), Wolfenstein RPG (2008), Wolfenstein: The Old Blood (2015) e Wolfenstein: Cyberpilot (2019).
COSA SAPPIAMO DELLA SERIE TV
Come anticipato, adesso Wolfstein sta per diventare una serie tv. La produzione è affidata a Patrick Somerville, showrunner noto per Station Eleven, mentre Nolan e Joy figurano tra i produttori esecutivi.
La serie dovrebbe mantenere lo spirito pulp e il tono satirico del gioco. Il mood della serie è confermato da uno slogan che circola già in rete: “Uccidere nazisti non passa mai di moda.”
Wolfenstein si adatta al piccolo schermo grazie a un protagonista riconoscibile, una storia capace di evolversi nel tempo e una buona dose di action. Per quanto riguarda l’ambientazione, è quasi certo che sarà quella distopica dei titoli Bethesda: i nazisti hanno preso il controllo del mondo e utilizzano tecnologie segrete e poteri misteriosi.
Molto altro non si sa, per il momento. Di certo, però, l’operazione Wolfenstein dimostra che i videogame non sono più “materiale di serie B” per il piccolo schermo. Il messaggio era già arrivato da Fallout e altri titoli come The Last of Us, Arcane, Castlevania.
Di quest’ultimo parleremo a breve.
Immagine di testa screenshot YouTube