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Il mondiale di Formula 1 2025 continua a sorprendere, e dopo il trionfo in Belgio, Oscar Piastri si presenta al GP d’Ungheria con il vento in poppa e il morale alle stelle. A Spa, l’australiano ha messo in scena una prestazione da manuale, lasciandosi alle spalle il compagno-rivale Lando Norris, che partiva dalla pole ma ha sprecato un’occasione d’oro per riaprire i giochi. Nonostante il distacco in classifica resti contenuto – appena 16 punti – il colpo inferto da Piastri pesa, eccome: più che la matematica, è la psicologia a pendere ora dalla sua parte. Norris dovrà reagire subito, e il Gran Premio d’Ungheria – in programma questo weekend sul tecnico circuito dell’Hungaroring – rappresenta l’ultima chance per farlo prima della lunga pausa estiva. Andare in vacanza da vincente o da inseguitore può fare tutta la differenza del mondo nel delicato equilibrio mentale di un pilota in lotta per il titolo. E dopo gli ultimi segnali, Lando non può più permettersi passi falsi.

Ferrari, segnali di risveglio

Tra i protagonisti attesi a Budapest c’è anche la Ferrari, che torna a sorridere dopo il podio di Charles Leclerc in Belgio. L’aggiornamento alla sospensione posteriore, introdotto a Spa, ha dato risultati incoraggianti, e ora si guarda con ottimismo a un tracciato come quello magiaro, dove l’efficienza aerodinamica e l’assetto basso possono fare la differenza. Su un circuito piatto e tortuoso, la SF-25 potrebbe finalmente esprimersi al meglio, riducendo il gap dai top team. Se Leclerc sembra in ripresa, resta da capire che weekend potrà vivere.

Red Bull e Antonelli

Guai, però, a sottovalutare Red Bull. Max Verstappen ha conquistato la Sprint in Belgio e resta un cliente scomodo, specialmente in qualifica. E a Budapest, dove sorpassare è un’impresa, partire davanti può significare vincere. Il tre volte iridato non è mai fuori dai giochi, anche quando non parte favorito sulla carta.

Capitolo a parte per la Mercedes e il suo giovane talento, Andrea Kimi Antonelli. Il promettente pilota bolognese sta vivendo un’estate complicata: il suo tour europeo, fin qui, è stato tutto tranne che brillante. Errori, pressioni e una macchina difficile da interpretare stanno mettendo alla prova la sua tenuta mentale. Ma Budapest potrebbe essere il crocevia: una reazione d’orgoglio potrebbe rilanciare le sue quotazioni, sia in pista che in ottica rinnovo. Il tempo per sorprendere c’è ancora, ma il margine d’errore si assottiglia. Il GP d’Ungheria sarà l’ultima tappa prima dello stop estivo. Piastri comanda, Norris insegue, Ferrari sogna e Antonelli cerca se stesso. Sul caldo asfalto ungherese, il mondiale potrebbe cambiare volto.

Date, Orari, Qualifiche e Gara del GP d’Ungheria

Venerdì 1 agosto

  • Ore 13.30: F1 – Prove Libere 1
  • Ore 17.00: F1 – Prove Libere 2

Sabato 2 agosto

  • Ore 12.30: F1 – Prove Libere 3
  • Ore 16.00: F1 – Qualifiche

Domenica 3 agosto

  • Ore 15.00: F1 – Gara

Dove vedere il GP?

Tutte le sessioni del weekend saranno trasmesse in diretta sul canale 207 di Sky Sport F1.  Il Gran Premio d’Ungheria sarà visibile anche in chiaro su TV8, ma non in diretta. Qualifiche e gara verranno proposte in differita rispettivamente sabato e domenica, con qualche ora di ritardo rispetto all’orario originale.

Caratteristiche del circuito

Il tracciato è stato oggetto di un importante intervento di ammodernamento. Dopo i lavori al paddock, nel 2025 sono state rinnovate la pit-lane, il rettilineo principale, il pit-building e la tribuna centrale. La nuova superficie asfaltata è progettata per garantire uniformità e riduzione delle onde longitudinali, migliorando il grip e la costanza del rendimento. Il comportamento dell’asfalto verrà monitorato nei prossimi giorni, dopo essere già stato testato con vetture GT a inizio luglio. La pista dell’Hungaroring misura 4.381 metri e i piloti dovranno percorrere 70 giri in senso orario. È un circuito impegnativo, soprattutto a causa delle elevate temperature ambientali che, nei mesi estivi, fanno toccare all’asfalto i 60 gradi, e per l’alternanza continua di accelerazioni e frenate. Ci saranno due zone DRS, rispettivamente alla prima e alla quattordicesima curva.

Dalla linea di partenza alla prima curva ci si arriva a circa 320 km/h in settima o ottava marcia, affrontando la frenata più severa del tracciato. La curva 1 è una svolta a destra con un raggio che si apre in uscita, seguita da un’accelerazione che porta alla staccata della curva 2, a sinistra. Da qui si scende leggermente verso la curva 3, a destra, da percorrere in pieno prima del terzo tratto veloce che culmina oltre la curva 4. Dall’uscita della 4 si mantiene la stessa marcia fino alla curva 5, quindi si sale verso la chicane delle curve 6 e 7. Il circuito prosegue con due curve piuttosto rapide, la 8 e la 9, da affrontare rispettivamente a 150 e 140 km/h. Dopo un breve allungo si giunge alla curva 10, a sinistra, da percorrere a circa 265 km/h in sesta marcia. Si entra così alla curva 11, dove una frenata porta la velocità d’uscita intorno ai 180 km/h. In questa sezione, dove anche un piccolo errore può compromettere il giro, è fondamentale avere una vettura ben bilanciata e reattiva nei cambi di direzione. Si arriva quindi alla curva 12, che conduce alla 13, la più lenta del tracciato. La frenata è impegnativa: si passa dai 230 ai 100 km/h con una difficoltà notevole nel trovare il punto di staccata ideale. Infine, si giunge alla curva 14, dove è posizionata la seconda zona DRS prima del traguardo.