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La grande Cattedrale del Duomo con la sua “Madonnina“. La Galleria Vittorio Emanuele. Le piazze della Scala e Dei Mercanti. I Navigli. Sono tante le immagini che caratterizzano Milano per gli stessi milanesi.

Eppure c’è una sorta di monumento che forse più di tutti ha preso posto nei cuori di entrambe le sponde sportive del capoluogo lombardo: lo stadio di S.Siro.

Stadio San Siro: la cronostoria

Come tutti i luoghi “mitici“, la storia dello stadio S.Siro (anche se dovremmo dire stadio Giuseppe Meazza) parte da lontano. E assume via via i connotati di una leggenda sportiva e umana che si è vista passare davanti praticamente tutti i grandi eventi della nostra nazione.

Per questo rivivere gli sviluppi di questa struttura, significa al contempo fare anche un viaggio nelle pagine di storia dell’ultimo secolo italiano.

  • 1926 – E’ l’anno di inaugurazione dello stadio fortemente voluto da Piero Pirelli (presidente del Milan), che ne sostenne anche le spese di costruzione per un totale di circa 5 milioni di lire. Completato a tempo di record in soli 13 mesi, il primo S.Siro (dall’antica chiesetta vicino cui sorse e che ha dato poi nome anche al quartiere stesso) aveva una capacità di 35.000 posti e fu inaugurato il 19 Settembre proprio con uno speciale derby amichevole tra Milan-Inter, che finì con un 6-3 per i nero azzurri.
  • 1935 – Lo stadio viene acquistato dal comune di Milano che ne ordinò anche un’ampliamento strutturale con l’inserimento delle quattro tribune curve di raccordo che portarono la capienza fino a oltre 60.000 persone.
  • 1947 – Concepito inizialmente per ospitare le sole partite del Milan, da questa stagione divenne invece anche la casa dell’altra squadra milanese, l’Inter.
  • 1955 – Secondo importante restyling per S.Siro, con la costruzione del “secondo anello” e delle strutture esterne portanti che rivoluzionano l’immagine dello stadio con le rampe elicoidali che lo avvolgono permettendo l’acceso al piano superiore. Con questa modifica lo stadio poteva contenere fino a 85.000 persone (di cui 60.000 a sedere).
  • 1957 – Viene installato anche l’impianto per l’illuminazione notturna e dieci anni dopo, anche il tabellone elettronico.
  • 1980 – Lo stadio viene ufficialmente intitolato a Giuseppe Meazza (giocatore di Inter e Milan), per aver “più volte illuminato” questo glorioso stadio, come titola la targa posta al suo ingresso.
  • 1990 – Siamo ai tanto attesi mondiali di casa. La Coppa del Mondo porta così in dote anche la necessita di un’altra ristrutturazione dei nostri impianti, e S.Siro non è da meno. Il progetto è ambizioso e consente di alzare ancora più vicino al cielo le tribune con la costruzione del “terzo anello” nonchè una copertura per tutti gli 85.700 posti a sedere. Fu inaugurato ufficialmente solo qualche settimana prima della partenza del mondiale, il 25 Aprile 1990.
  • 2008 – Piccoli lavori di adattamento ai nuovi standard della UEFA, hanno comunque abbassato la capienza massima fino a poco oltre gli 80.000 posti a sedere. Negli anni successi invece venne completamente sostituito il manto erboso, ora fatto di un misto tra erbe, fibre naturali e fibre sintetiche.
  • 2015 – La chiusura del fossato che divideva le tribune dal campo di gioco è stata riempita, aggiungendo posti in poltroncine con vista a bordo campo.

Le grandi partite giocate a S.Siro

Parliamoci chiaro, essendo il campo in cui hanno militato tutte e due le milanesi dal dopoguerra in poi, le lista di incontri storici validi per il campionato italiano è praticamente infinita.

Tutti i più grandi giocatori visti nel nostro paese hanno calcato questo campo almeno un paio di volte, e tutte le grandi cavalcate europee che hanno portato le varie Coppe nelle bacheche di Inter e Milan hanno avuto questo stadio come teatro delle vittorie.

Ne scegliamo soltanto due come puro esempio, certi che in ogni caso evocheranno ricordi memorabili.

  • 1964 INTER vs BENFICA 1-0 E’ la finale della Coppa dei Campioni, peraltro raggiunta dai nero azzurri dopo un’altrettanto storica rimonta contro il Liverpool in semifinale (ribaltando il 3-1 dell’andata sempre qua a S.Siro). Di fronte il Benfica del grande Eusebio, a cui Helenio Herrera rispondeva guidando un gruppo che avrebbe poi scritto pagine indelebili dell’almanacco interista. Il 27 Maggio davanti a uno stadio pieno in ogni ordine di posti, i vari Mazzola, Jair, Burgnich, Facchetti, Corso e Suarez si imposero per 1 rete a zero e portarono a casa la seconda Coppa dei Campioni consecutiva.
  • 2003 INTER vs MILAN 1-1 Di derby come detto ne sono stati giocati tanti, ma questo ha una valenza particolare perchè si trattava del ritorno della semifinale di Champions League. All’andata il match era finito a reti inviolate, per cui si giocava tutto in questi ultimi novanta minuti. Era l’Inter più “operaia” di Cuper (e dei Zanetti, Recoba e Crespo) contro il Milan di Ancelotti (e di Shevchenko, Pirlo, Inzaghi e Rui Costa). Match forse non spettacolari, ma con la posta in palio alta come non mai. La storia dirà poi che proprio il Milan dopo aver passato il turno con questo pareggio per la rete “fuori-casa” di Shevchenko, si aggiudicò la coppa in finale contro la Juve.

Poi ci sono ovviamente le grandi partite internazionali, da quelle dell’Italia di Pozzo negli anni trenta (compresa la semifinale mondiale del ’34 vinta per 1-0 contro l’Austria e che ci porterà poi al titolo), oltre a ben tre spareggi per le qualificazioni mondiali: i primi due ampiamente vittoriosi (contro Grecia ed Egitto), il terzo purtroppo ancora molto vivo nei tristi ricordi sportivi visto che si trattava del ritorno a reti inviolate contro la Svezia del 2017 che ci escluse dai mondiali.

Per non parlare di quell’amichevole del 1963, quando in campo scesero Italia e Brasile. Ovvero Rivera, Mazzola, Trapattoni, Maldini e Bulgarelli da una parte, e niente meno che Pelè, Gilmar e Pepe dall’altra. Finì 3-0 per noi quella volta, sotto le luci di S.Siro.

Il futuro di S.Siro

Ma oltre ai tanti momenti di storia passata, le luci di S.Siro ora sono accese più che mai sul suo futuro. Dopo una lunghissima diatriba durata diversi anni, in cui si è parlato spesso persino di cambiare completamente luogo per costruire un altro stadio, le cose ora sembrano (condizionale d’obbligo) dirigersi su un altro binario.

Nè un abbattimento totale, nè un nuovo impianto altrove. Per venire incontro ai tanti che non volevano vedere sparire un pezzo di storia, i nuovi progetti che saranno presentati dovranno includere una struttura completamente nuova da costruire, che permetta però di mantere una porzione più o meno grande del Meazza storico.

Oltre ovviamente alla costruzione di una vasta area circostante con strutture commerciali, parcheggi e quant’altro necessario per farne un polo sportivo ad ampio raggio. La trattativa comunque procede, anche se almeno per il momento le parti in gioco (comune, Milan e Inter) sembrano avviate per un accordo di massima.