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Le rivalità europee per quanto riguarda la pallacanestro sono innumerevoli e non esistono distinzioni tra quelle che fanno capo alla stessa nazione, o quelle che sono venutesi a creare in campo internazionale. 

I derby del basket in Italia

Partendo dal nostro campionato le rivalità storiche fanno capo per lo più alle realtà territoriali dalle quali partono.

E così vengono in mente quella tra Milano e Cantù, quella tra Pistoia e Montecatini alla quale non venne meno la compartecipazione di Siena ancor prima che il Monte dei Paschi immettesse dei grossi capitali per regalarci quella super potenza che dominò in Italia e in Europa a inizio millennio.

E poi ancora quelle tra Pesaro e Montegranaro, Trieste e Udine, fino a quello che è considerato IL DERBY, quello di basket city a Bologna tra Virtus e Fortitudo. 

Il papà del successo del basket greco, Nick Galis

Tra gli sport più seguiti in Grecia c’è sicuramente la Pallacanestro che non è annoverato come sport nazionale in quanto in terra ellenica non ne esiste uno, ma il suo successo nasce da un momento particolare pieno di orgoglio per la patria di Antetokounmpo. 

Il vero responsabile dello scoppio dell’amore verso il basket del popolo greco, ha un nome e un cognome: Nikos Galis. 

Galis, di passaporto greco ma nazionalità statunitense, nacque nello Stato del New Jersey il 23 luglio del 1957 da George e Stella, umili genitori emigrati negli Stati Uniti . 

Il piccolo “Nick”, dopo una breve parentesi dedicata alla boxe, passò alla pallacanestro e ottenne quasi subito un contratto non professionistico quando ancora non era maggiorenne.

All’età di 22 anni venne scelto dai Boston Celtics al quarto giro del draft di quell’anno, ma un infortunio durante la pre-season lo privò del contratto e la decisione fu quella di farsi un giretto nella nazione dei suoi genitori. 

Si accasò all’Aris di Salonicco alla corte di mostri sacri come Giannakis e Subotic, in barba al ritardo di squadre come Panathinaikos e Olympiakos che non fiutarono l’affare. 

Il titolo europeo del 1987 

Galis portò la sua nazionale a vincere il Campionato Europeo del 1987 quando in finale gli ellenici, padroni di casa, spensero le velleità dell’Unione Sovietica in una partita incredibile e un punteggio, per quel periodo, clamoroso, 103-101

Fu un trionfo per Galis, che, oltre a vincere un più che meritato titolo di MVP, diede il via ad un morboso rapporto di amore della gente greca verso questo sport. 

La conclusione del rapporto idilliaco tra Galis e il club di Salonicco pose fine sia alle strabilianti scorribande della squadra giallo-nera prima con la conquista dell’ultimo titolo greco del 1991 e alla carriera di Galis poi, passato al Panathinaikos quando ormai il degrado fisico del campione era ormai fin troppo evidente. 

L’inizio della rivalità ateniese 

Il passaggio della guardia greco-statunitense al Pana nel 1992 fu largamente ostacolata dall’Olympiakos, decisa, al pari dei rivali di sempre, a conquistare i servigi di Galis. 

Fu questo uno dei motivi principali che scatenarono la guerra nemmeno poi tanto fredda tra le due squadre, guerra sportiva che ancora oggi accende gli animi fin troppo caldi delle due tifoserie. 

Il Panathinaikos 

Nata da una costola della polisportiva che vide la luce nel 1908, il Panathinaikos mosse i primi passi all’interno dei campi di pallacanestro greci nel 1922, conquistando da allora ad oggi la bellezza di 37 titoli nazionali e 19 Coppe di Grecia

In campo europeo la squadra di Atene ha portato a casa ben 6 tra Coppe dei Campioni ed Euroleghe, l’ultima delle quali nella stagione 2010-2011.

Detto della parentesi finale della carriera di Galis, sono passati di qui giocatori come Dino Radja, Dominique Wilkins, Dejan Bodiroga, Zarko Paspalj e Zeljko Rebraca. 

Tra i record di quella che è considerata a tutti gli effetti la migliore squadra di Grecia e tra le migliori d’Europa, c’è quello di essere stata la prima a vincere una manifestazione come la Coppa dei Campioni quando, nel 1994, alle Final four di Parigi, batté in finale il Barcellona per 67-66. 

I bianco-verdi detengono anche il record di spettatori per singola partita, 20.000 circa per un palazzetto che ne poteva contenere al massimo 18.900, fatto registrare nella partita contro la Benetton Treviso nella Eurolega del 2006. 

L’Olympiacos

Fondata nel 1931, la squadra che soprattutto ultimamente ha duellato contro il Pana, è l’Olympiacos Pireo, detentrice di 12 vittorie nel campionato di Serie A greca, 9 Coppe nazionali e ben 3 trionfi in Eurolega datati 1997, 2012 e 2013.

La rivalità tra politica e passione sportiva

Le prime scaramucce tra i tifosi delle due squadre nascono fin dagli anni 70 quando gli ultras dell’Olympiacos da una parte e quelli dell’AEK e del Panathinaikos dall’altra, presero possesso dei settori più caldi dei propri stadi, avrete capito che stiamo parlando ovviamente di calcio. 

La non eccezionale tradizione cestistica dell’AEK di Atene, ha fatto sì che la vera contrapposizione all’interno dei palazzetti greci fu quella tra l’Oly e il Pana. 

Il derby greco diventa una questione vitale per le opposte fazioni e viene spesso accostato agli eroi portuali del Piero da una parte e alla borghesia della capitale greca dall’altra. 

La madre delle battaglie”, come viene nominata in madre patria e la relativa sfida piena di pathos, si è adesso spostata quasi completamente all’interno delle arene di basket in terra ellenica. 

Uno degli episodi che più hanno fatto rumore è stata la tremenda sassaiola della quale il pullman del Panathinaikos fu oggetto nel 2012 quando intraprese il suo viaggio verso il Pireo.

I bianco-verdi furono vittima di un vero e proprio agguato da parte di un bel gruppo di ultras bianco-rossi che riuscirono nell’intento di spaccare tutti i vetri del mezzo e ferire buona parte di staff e giocatori del Pana. 

Pochi anni dopo, nel 2015, l’ultimo di questi duelli rivela invece la tensione che serpeggia anche tra i giocatori in campo.

L’ex della partita, Vassilis Spanoulis, militante in quella stagione nell’Olympiacos, segna un canestro sotto il gate riservato alla squadra di casa e si porta provocatoriamente le mani dietro le orecchie per sentire il tifo dei suoi ex tifosi. 

È il pandemonio. Tutta la squadra ospite viene investita da una fitta serie di lanci di oggetti di ogni tipo, sputi e fischi e batte in ritirata negli spogliatoi.

La storia recente tra carte bollate e l’Oly in Eurolega

La rivalità tra le due squadre si è risolta nella maniera più triste possibile.

Nella scorsa stagione l’Olympiacos si è rifiutata di giocare il derby di campionato contro il Pana con arbitri greci, dichiarando, in pratica, in virtù del regolamento, di voler partecipare esclusivamente all’Eurolega

Quest’anno non vi è stato nessun derby in campionato e nessuna “madre delle battaglie”. L’Olympiacos, denominato “B”, gioca un campionato di seconda divisione piuttosto anonimo e il Pana comanda quello della Basket League con due vittorie di vantaggio su una ritrovata AEK Atene… 

Torneranno i “bei” tempi?