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Nella gerarchia dei punteggi del Texas Hold’em, il fullhouse (o semplicemente “full”) occupa il quarto posto, su un totale di dieci combinazioni. E’ preceduto soltanto dalla scala reale (1°), dalla scala colore (2°) e dal poker (3°).

Si tratta quindi di un punto molto forte, da valorizzare al massimo per estrarre il maggior numero possibile di chips dagli avversari. Paradossalmente, però, il fullhouse è talvolta protagonista di clamorose eliminazioni nei tornei, quando si scontra con una delle poche monster hands che lo battono. L’unica consolazione in quei casi è potersi giustificarsi dicendo “sono incappato in un cooler“, perché foldare un full è praticamente impossibile. Quasi impossibile, perché qualcuno ci è riuscito.

Ecco tre gradi fold con fullhouse in mano!

David “Lefty” Diaz (credits WSOP/PokerNews)

DAVID DIAZ vs JEFFREY FARNES

Questa azione arriva dal Main Event delle World Series Of Poker 2022, quando il torneo ha raggiunto il Day7 con 14 giocatori ancora in lizza per il titolo più famoso e ricco.

I protagonisti sono David “Lefty” Diaz e Jeffrey Farnes. Il primo è un regular degli eventi made in USA, vincitore di un braccialetto WSOP nel 2011; l’altro è Jeffrey Farnes, pro a stelle e strisce con un pedigree simile, anche se meno ricco di itm.

I bui sono 400.000/800.000 e Farnes apre a 2.300.000 chips da early position con K♠K♦. Diaz risponde chiamando da SB. In mano ha A♠Q♥. Il flop si presenta K♥Q♦2♦: check-call di Diaz per 2.700.000. Al turn si materializza la Q♠ che fa sognare Diaz con il trips, ma in realtà gli sta preparando un incubo, perché adesso il suo avversario ha il nut fullhouse. Diaz esce puntando 4.000.000, ma Farnes si limita al call per intrappolarlo. Il 2♠ completa il board e regala anche a Diaz il fullhouse, ma inferiore a quello del suo avversario: full di Donne ai 2 per il primo vs full di Kappa alle Donne per il secondo.

Diaz investe nel piatto 7.000.000 chips, Farnes replica mettendolo ai resti. A questo punto, molti giocatori avrebbero chiamato senza pensarci troppo: non David Diaz che va in the tank per sei minuti e alla fine annuncia il monster fold!

Una decisione, questa, che gli farà guadagnare un posto nel payout: uscirà 13° per $525.000. Jeffrey Farnes, invece, continuerà la sua deep run fino al 6° posto – ripagato con $1.750.000 – nell’edizione poi vinta dal norvegese Espen Uhlen Jørstad.

MANIG LOESER vs DAN SHAK

Di questi due top player si sa quasi tutto. Il primo è un top pro tedesco da 12 milioni di dollari vinti. Il picco monetario lo ha raggiunto nel 2017 con la vittoria nel Main Event delle Triton Poker Super High Roller Series di Budva (Montenegro), incassando 2,2 milioni di dollari. Il più prestigioso, invece, è il titolo ME EPT catturato a Montecarlo nel 2018.

Dan Shak (USA) è un veterano del circuito dei tornei live. Vanta un mare di itm, molti dei quali ottenuti alle WSOP pur senza mai infilarsi al polso il braccialetto. Nonostante i 14 milioni di dollari vinti, si definisce un semi-pro: l’altra professione è quella di hedge fund manager.

I due sono seduti allo stesso tavolo delle partypoker LIVE MILLIONS series. I bui indicano 100/200 e utg apre a 600, ricevendo i call di Dan Shak (Bottone), dello SB e di Manig Loeser (BB). Il flop porta: 6♥7♣K♦. Tutti fanno check fino all’americano che ha settato con 7♦7♥ e punta 2.500 chips. Chiama solo Loeser e l’azione si sposta al turn, un K♣: fullhouse per Shak. Il tedesco va in check-call per altre 8.000 chips. 10♦ al river. Manig Loeser fa check per l’ultima volta, solo per vedersi arrivare addosso un all-in da 41.400 gettoni. Il tedesco ci pensa un po’ e alla fine annuncia il fold, rivelando 6♣6♦ per il fullhouse inferiore a quello di Shak!

Manig Loeser (credits RIHL)

THI XOA NGUYEN vs ATHANASIOS POLYCHRONOPOULOS

Sfida tra sessi in questa action divenuta subito virale. Da una parte c’è Thi Xoa Nguyen, player nordvietnamita che oggi vanta circa 800.000 dollari vinti nei tornei live. Il suo avversario è invece lo statunitense di chiare origini greche, Athanasios Polychronopoulos: un ex-ristoratore divenuto pro dopo aver vinto due braccialetti alle WSOP (2010 e 2013).

L’azione si svolge al Day2 del PSPC 2019, e prende il via con il rilancio di Thi Xoa Nguyen da bottone a 12.500 (i bui sono 2.500/5.000 e bb ante 5.000). Athanasios Polychronopoulos risponde da big blind con una tribet a 37.000 chips. Call della giocatrice che nello stack ha ancora 55 big blind, mentre Polychronopoulos ne ha 77.

Scende il flopK♠9♠Q♦. L’original raiser, un po’ a sorpresa, decide di fare check e la vietnamita lo segue. Il turn è una potenzialmente pericolosa Q♥. Il greco-americano fa di nuovo check. Questa volta Xoa Nguyen ne approfitta per mettere in mezzo 17.000 gettoni. Polychronopoulos chiama e permette al dealer di completare il board con un A♠, una carta che può freezare l’azione o scatenare l’inferno. A realizzarsi è la seconda ipotesi.

Polychronopoulos checka per l’ultima volta. Xoa Nguyen punta 50.000 lasciandosi dietro 153.000 chips, ma questa volta subisce il raise all-in del suo avversario che la mette alle strette: in caso di call con la mano inferiore, la vietnamita è out. Thi Xoa Nguyen ci pensa qualche minuto e alla fine dichiara il fold, mostrando A♦Q♣. Polychronopoulos, di fronte a un full di Donne agli Assi foldato, non può fare a meno di mostrare le sue carte: A♥A♣, cioè full di Assi alle Donne che avrebbe battuto quello di Thi Xoa Nguyen.

Quale di questi fold è più “epic”?

Immagine di testa: Thi Xoa Nguyen (credits RIHL)

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