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Nel mondo dei fumetti il potere di prescienza, cioè la capacità di prevedere eventi futuri più o meno lontani, è abbastanza diffuso. Nel mondo reale un po’ meno. Nemmeno Nostradamus ci è andato granché vicino.

Nel poker al massimo si parla di vista a raggi x, per indicare la capacità che alcuni giocatori hanno di capire la mano dell’avversario. Ma che qualcuno fosse in grado di prevedere le carte che usciranno, questo non si è mai sentito. Almeno fino a qualche giorno fa, quando Troy Clogston, giocatore amatoriale statunitense, ha predetto tutta la sequenza delle carte del board!

Siamo alle Lone Star Poker Series di Houston (USA), kermesse di tornei medium buy-in. Davanti alle telecamere tv si sta giocando il final table del $400 Ultimate Monster.

Ad un certo punto, precisamente a 7 left, Troy Clogston decide di andare ai resti da bottone con J♠J♥. Folda lo SB ma quando Don Iyengar spilla da BB A♦J♣ arriva il call. Allo showdown Clogston non può che gioire, visto che parte nettamente avanti e ha uno stack superiore a quello del suo avversario.

Fino a qui niente di straordinario. Ma il bello arriva quando i due iniziano a ipotizzare quali carte usciranno, un’abitudine  piuttosto diffusa nel poker live. Clogston propone un board del tipo [8x][9x]Tx]. Il dealer gira le prime tre carte e… voilà, detto fatto: 8♠9♥10♣!

Sbigottimento tra i giocatori. “Pazzesco!“, “Ma come hai fatto?“, sono i commenti del tavolo.

Ma Clogston non è ancora soddisfatto. “4 di picche?” dice agli altri. Il dealer brucia una carta – come da procedura – e poi gira sul tavolo il turn: 4♠.

Cosa vi avevo detto?” esclama Clogston. Iyengar è sconvolto: “Oh mio dio! Ha azzeccato il flop e il turn!“. Qualcuno sfida Clogston: “E adesso? Cosa scende al river?” E quest’ultimo, senza esitazioni: “Un due di cuori“. “Se esce un due di cuori me ne vado. Sto fuori fino alla fine del livello“, promette Pedro Rios.

Naturalmente l’ultima carta del board è un 2♥. Clogston elimina Iyengar e il tavolo scende a 6 left, ma questo non interessa a nessuno. In sala e in cabina di commento – dove c’è Jeff Platt – si scatena il pandemonio.

E’ la cosa più folle che abbia mai visto“, è il commento di James Duke. “Non ha nemmeno esitato“, sottolinea Jonathan Ajlouny, “era sicuro che sarebbe uscito il 2♥!”

E’ possibile che, a questo punto, tra i giocatori si sia diffusa un po’ di preoccupazione. Immaginiamo gesti apotropaici ogni volta che Clogston è entrato in azione, da quel momento in avanti. Il suo potere, però, non ha cambiato il destino del torneo. Alla fine l’indovino si è arreso al terzo posto, eliminato dal vincitore finale Pedro Rios. Ci resta il dubbio se Rios abbia mantenuto la promessa fatta.

Per gli scettici, tutto questo è successo davvero:

Foto di testa courtesy of PokerNews

 

 

 

 

 

 

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