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Se dovessimo fare un sondaggio nel quale chiediamo “come si gioca a poker” è certo che la maggioranza delle persone descriverebbe le regole del Texas Hold’em. In Italia, forse, ci sarebbe ancora una percentuale in grado di replicare con un altro quesito: “quale poker, il Texas Hold’em o quello all’italiana?”. Ma la sostanza non cambia: il paragone è sempre con il poker alla texana.

Anche perché ci sono tanti film che lo hanno proposto. Pensiamo soprattutto a Rounders, ma anche a Le regole del gioco, Molly’s Game, 007 Casino Royale e Runner Runner giusto per citare quelli più famosi. Le cosiddette varianti rimangono nella “nicchia” del poker. Eppure, proprio in Rounders ci sono alcune scene in cui il protagonista non è il Texas Hold’em.

Nella “partita dei giudici“, ad esempio, i sei giocatori seduti al tavolo si stanno sfidando a Seven-Card Stud, un tipo di poker molto in voga soprattutto negli States subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e che in Italia è assimilabile alla Telesina. Purtroppo non è facile da seguire in un film, perché ha più round di azione rispetto al TH e questo lo rende meno intuitivo. Inoltre si gioca in modalità limit, che è molto meno spettacolare del no-limit. Ma la scena di Rounders è un buon esempio di un 7-card stud con limiti $10/$20.

Lo stud, cioè il tipo di poker senza community card ma con carte coperte e scoperte per ciascun giocatore, è al centro di un altro grande film sul poker, Cincinnati Kid. In questo caso si gioca a Five-card stud, cioè con una carta coperta a ciascun partecipante che riceve poi 4 carte scoperte sulle quali puntare in diversi round. Ecco la scena finale, vero e proprio climax della pellicola che ha per protagonista un gigantesco Steve McQueen:

Volendo complicare un po’ le cose, California Split ci mostra un’azione di Lowball: una variante decisamente poco conosciuta ai tempi del film (1974) e ancora adesso praticata da una percentuale molto modesta di appassionati. Il lowball è di fatto una forma di Five-card draw (o poker all’italiana) in cui i punteggi sono invertiti: si vince con la mano più bassa. In sostanza è un tipo di gioco lontanissimo dal TH e decisamente più complesso. La produzione stessa di California Split era molto preoccupata per l’utilizzo di un gioco così poco diffuso. Ad un certo punto, si vede un giocatore che mostra un “seventh smooth”, battuto da un “six perfect”. I produttori a quel punto chiesero allo sceneggiatore Joseph Walsh se non fosse meglio passare ad un altro gioco, dove a vincere è un poker di K contro un poker di Q. In realtà, il film riesce a presentare il gioco del poker nella sua interezza, indipendentemente dalle regole specifiche della variante utilizzata. Un gioco dove prima di tutto bisogna imparare a riconoscere il carattere dei giocatori quando sono al tavolo. E’ questo il senso di una delle prime scene del film, diventata un classico nella storia delle pellicole sul gioco:

Poco fa abbiamo fatto riferimento al Five-card draw: 5 carte in mano (coperte) e possibilità di cambiarne un certo numero (draw). E’ stato il poker più diffuso tra i giocatori e sugli schermi fino all’arrivo del Texas Hold’em e di Rounders (1998). Ci sono quindi tante scene che lo raccontano, soprattutto quelle dei classici film western in bianco e nero, magari con protagonista John Wayne, e anche a colori: ne prendiamo uno italiano, Continuavano a chiamarlo Trinità, che contiene la più divertente scena di poker a 5 carte nella storia del cinema. Ma ce ne sono anche altri, non necessariamente legati ai film sui cowboy. Ad esempio, è una mano di five-card draw quella che Paul Newman gioca ne La Stangata:

Tuttavia, dal momento che il Five-card draw americano corrisponde al nostro poker con cinque carte (poker all’italiana), vogliamo chiudere con la clip di un film realizzato nel Belpaese nel 1986. Pupi Avati, coadiuvato da 5 ottimi attori, racconta attraverso una partita di poker le storie, le speranze, le amicizie, quelle vere e quelle ingannevoli, dei partecipanti alla serata. Parla cioè di vita e di persone e per questo, almeno nell’opinione di chi scrive, è uno dei racconti più completi e riusciti che il cinema abbia mai fatto del poker.

Ecco l’ultima scena di poker nel film:

 

Foto di testa: il cast di Regalo di Natale (da sx, Gianni Cavina, Alessandro Haber, Diego Abatantuono, George Eastman, Carlo Delle Piane)

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