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Non temete: la notizia non è hardcore. Al massimo è softcore e quindi, se avete più di 14 anni, potete proseguire nella lettura.

Il dubbio ci è venuto qualche giorno fa, dopo aver scoperto che anche nel futuro di Star Wars esiste un gioco di carte dove non si perdono soldi/chips ma vestiti. Il pensiero è subito volato allo strip poker.

Tutti sanno cos’è lo strip poker e chi dice di no quasi sicuramente è in bluff. Nel dubbio, diciamo che è un modo particolare di socializzare giocando a carte.

In linea di massima si usa il five card draw, ma vanno bene anche altre tipologie di poker. Il più delle volte ogni giocatore inizia con un piccolo stack in chips, esaurito il quale è necessario puntare i propri indumenti. Se invece si gioca senza chips, il sistema di puntate migliore è il Fixed Limit: altrimenti il divertimento dura poco a meno che non andiate vestiti in assetto da spedizione polare.

Già da questa breve descrizione si capisce che nello strip poker non c’è quasi nulla di codificato, perché è un gioco concepito per essere molto… home-made. Che sia questo il motivo per cui non c’è un evento di strip poker alle WSOP?

Forse, anche se in realtà qualcuno ha provato a stilare una serie di indicazioni da seguire.

Credits Getty Images

A riportarlo è Martin Harris, docente universitario, giornalista e blogger di settore, autore del libro Poker & Pop Culture. Lo studioso cita il lavoro di un grande esperto di giochi d’azzardo, Edwom Silberstang, che nel 1972 ha pubblicato il Playboy’s Book of Games.

Nel testo l’autore parla di backgammon, craps, roulette, scommesse e giochi di carte vari ma l’associazione con la rivista Playboy giustifica un posto anche per lo strip poker. E queste sono le indicazioni “ufficiali” del gioco secondo Edwom Silberstang.

Prima di giocare a strip poker, fate in modo che tutti conoscano le regole

Prima di distribuire la prima mano, è importante che tutti i partecipanti conoscano le regole base del poker. “Prima di qualsiasi partita di strip poker, assicuratevi che i giocatori capiscano il gioco“, raccomanda Silberstang.

Ritrovarsi senza vestiti e non aver capito perché può rendere l’esperienza di gioco meno piacevole.

Valutate varianti draw, non stud

Nelle partite stud ci sono troppi giri di puntata, fa notare Silberstang. Se i giocatori rimangono nel piatto fino allo showdown, “chi è ancora in gioco avrà puntato gran parte dei propri indumenti nel giro di poche mani“.

Una giusta indicazione. Anche l’hold’em ha troppi giri di puntate, quattro contro i due del draw. L’autore non lo indica perché nel periodo in cui è stato scritto il libro il TH era ancora poco giocato.

Non ci si veste dopo essersi svestiti

Una volta che un articolo è rimosso, non può essere indossato di nuovo“, insiste Silberstang. In altre parole, potete vincere nuovamente i vostri vestiti, ma non potete rimetterli. Invece, dovrete tenerli davanti a voi “per usarli semplicemente come chip“.

Una regola molto importante per definire lo stack a disposizione: la trovate discutibile?

Contano solo i veri indumenti

Silberstang torna più volte sul tema “Che cosa intendiamo con indumento?“. Indumento significa “capo indossato dal giocatore“, ovvero “una scarpa corrisponde alla descrizione, ma un cerotto no“. Non valgono neppure “occhiali, spille, orecchini, orologi, anelli, braccialetti, parrucche e toupet“.

Nel corso del libro, l’autore aggiunge all’elenco oggetti come gemelli per camicia, fermacravatta, dispositivi acustici, bigodini, sospensori e… dentiere!

Chi vuole bluffare da pokerista navigato per vincere una delle ventotto forcine nei capelli dell’avversario?“, si chiede Silberstang. Ottima domanda.

Ordine di puntata

Nel libro viene anche indicato con che ordine vanno tolti i vestiti: dall’alto in basso, così che il ritmo del gioco non ne risenta a causa di giocatori che perdono tempo chiedendosi cosa devono togliersi.

L’eccezione è rappresentata dagli split pot nelle partite high-low: il giocatore che vince le metà high del piatto “ottiene un articolo dalla cintola in su” e il vincitore della metà low “un articolo dalla cintola in giù“. Inoltre, “una regola che va assolutamente seguita è che i vestiti più esterni vanno tolti prima di quelli più interni“.

Finale di partita

Ci sono molti modi per arrivarci, anche se il più comune è che tutti alla fine perdano i propri indumenti. Silberstang suggerisce che “se la partita si prolunga per più di due ore e la maggior parte dei giocatori decide di terminarla, tutti devono spogliarsi“.

Su una regola così democratica non c’è davvero nulla da eccepire!

Immagine di testa credits PokerStarsblog.com