Kristen Bicknell

L’incubo di Vanessa Selbst al ME WSOP 2017

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Anche se per quest’anno il COVID-19 ha costretto i principali eventi live a trasformarsi in kermesse online, per qualsiasi giocatore le World Series Of Poker restano l’appuntamento di poker per antonomasia. Che si tratti di professionista o di semplice amatore, chiunque ne abbia la possibilitĆ  non vede l’ora di volare a Las Vegas per godersi il fascino di un evento impareggiabile: un mese e mezzo nella Mecca del poker, all’interno di sale gremite di giocatori, sfidando i migliori nella caccia agli ambiti braccialetti.

E magari con in testa un’idea meravigliosa: quella di diventare il “campione del mondo di poker” per quell’annata, cioĆØ il vincitore o la vincitrice del Main Event. Un torneo da favola, con un buy-in importante (10.000 dollari) ma che regala gloria imperitura e soprattutto un primo premio (in dollari) a 8 cifre.

E’ quello che avrĆ  pensato nel 2017 anche Vanessa Selbst, stella del firmamento pokeristico internazionale nonchĆ© la giocatrice più vincente di sempre, quando si ĆØ seduta al tavolo del Main Event. Purtroppo per lei quell’esperienza più che un sogno si ĆØ trasformata in un incubo, in un pensiero ricorrente che l’ha accompagnata a lungo, torturandola con il famigerato “e se quella volta…”

E’ la prima giornata del torneo, il Day1B e l’ex professionista- oggi esperta di trading – ĆØ seduta al tavolo da circa un’ora. Quindi sta giocando il primo livello, 75/150, quando le viene servita la miglior starting hand possibile, una coppia di assi (Aā™ A♦ per essere precisi). Decide allora di dare il via all’azione con un raise a 400 chip che trova due “clienti”: Gaelle Baumann che da bottone chiama con 7♄7♦ e Noah Schwartz che invece difende da Big Blind con J♣8♄.

Il flop, anche se i giocatori coinvolti non lo possono sapere, ĆØ di quelli che preannunciano tempesta: A♣7♣5♣. La Selbst ĆØ riuscita a migliorare la sua monster hand, trasformandola nel top set. Rischia solo di fronte al flush draw di Noah Schwartz. Chi sta peggio di tutti ĆØ invece la pro francese del team Winamax, anche lei con un ottimo tris ma dominato da quello della Selbst. L’americana punta ancora, questa volta 700 chip. Galle Baumann chiama mentre Schwartz, dotato probabilmente di un buon sesto senso, sceglie di foldare.

Vanessa Selsbt a questo punto ha un vantaggio clamoroso nella mano: 91% contro il 4% della BaumannĀ (la percentuale restante ĆØ uno split pot in caso di colore runner-runner). Il turn, però, darĆ  a tutta questa storia un esito diverso. Scende infatti un 7ā™  che consegna a Gaelle Baumann il poker! La Selbst, che adesso ha fullhouse, non può immaginare di essere in svantaggio e cerca di intrappolare l’avversaria con un check. La giocatrice francese ne approfitta e mette nel piatto 1.700 gettoni. Vanessa Selbst rilancia a 5.800. L’azione si conclude con il call della Baumann: un’altra trappola ma a parti invertite.

L’ultima carta, il river, ĆØ un ininfluente 4♦. Vanessa Selbst ci pensa quasi un minuto prima di overpottare 16.200 (nel piatto ci sono 14.275). A sua volta Gaelle Baumann si prende un po’ di tempo durante il quale rimane immobile come una statua. Dopo più di un minuto rilancia all-in per 36.500.

La Selbst ĆØ spiazzata e inizia un monologo nel tentativo di trovare una ragione per foldare e magari carpire un tell dalla sua avversaria. “Oh mio Dio, lo hai fatto davvero? Questo potrebbe essere un Main event molto rapido per me. Non so se sono abbastanza brava per fare un fold qui. Cosa pensi abbia in mano?” chiede alla Baumann che non risponde.

Interviene un altro giocatore: “Colore!”. “Non ho colore” dice lei. E poi, rivolgendosi a tutti i player seduti al tavolo: “Mi dispiace, ma ho bisogno di tempo per decidere”.

Inizia a ragionare sulle possibili mani della Baumann: “Asso e sette di cuori, avresti mandato i resti con A-7 di cuori? In quel caso dovrei chiamare”. Vanessa Selbst alla fine si convince che Gaelle Baumann abbia un fullhouse inferiore con A♄7♄ e aggiunge al piatto quello che le resta, poco meno dell’importo messo dalla Baumann. Prima ancora che le carte vengano girate chiede alla francese se ha poker. Baumann: “SƬ, ho poker”.

Vanessa Selbst si alza dal tavolo dicendo: “Ero sul punto di foldare. L’ho quasi fatto. Davvero”. Raccoglie le sue cose e si congeda dal tavolo: “Adesso ho una storia da raccontare”. Poi si ferma ancora un attimo e ripensa alla mano: “Se avessi avuto un A♄ avrei foldato. Ma non avevo l’asso di cuori”, a indicare che in quel caso le sarebbe stato più facile valutare che la giocatrice di Winamax avesse in mano una coppia di 7 e non A-7.

Con quest’ultimo commento Vanessa Selbst lascia il Main Event, accompagnata da un applauso dei giocatori seduti al tavolo. Mentre si allontana qualcuno la sentirĆ  dire: “Ma che bel regalo”, riferendosi al fatto che quel giorno era anche il suo compleanno.

Per completezza d’informazione aggiungiamo che, nonostante la partenza a razzo, quell’anno Gaelle Baumann non riuscirĆ  ad andare a premio nel Main Event. Non ce ne vogliano i tifosi della pro francese ma ĆØ solo per dire che un torneo di poker non si vince il primo giorno.

Foto di testa: Vanessa Selbst (credits PokerNews)

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