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Tra i tanti cambiamenti portati dal poker online c’è anche quello anagrafico. Non c’è dubbio, infatti, che dal 2003 in poi – l’anno che ha iniziato il famoso Moneymaker effect – l’età media dei giocatori si sia abbassata.

Il gioco online ha aperto le porte a un’ondata di giovani grinder che ha poi invaso anche le pokeroon live. Il poker non aveva mai conosciuto in passata un fenomeno di questo tipo, anche se qualche talento “in erba” non era mancato nel poker pre anni Duemila. Stu Ungar, per esempio. Ma si tratta di casi rari perché tra gli anni ’70 e la fine degli anni ’90 il giocatore di poker medio è un adulto. Sono le foto del passato a confermarlo: nei primi tornei live di poker, i protagonisti sono quasi sempre uomini (bianchi) intorno alla cinquantina.

L’online ha cambiato tutto e in maniera definitiva perché ancora oggi la situazione è questa. Di nuovo, non possiamo non evidenziare come la “rete” abbia avuto un ruolo di democratizzazione anche nel poker, nonostante abbia portato qualche elemento meno positivo.

L’impatto si è sentito anche nei numeri dei tornei, che sono molti aumentati. Il caso più eclatante è quello del Main Event WSOP, passato da poche centinaia di iscritti a oltre 9mila. E anche qui l’età si è fatta sentire, perché anche il primato del più giovane vincitore di un ME si è progressivamente abbassato.

Quando Johnny Moss vinse la prima edizione aveva 63 anni. L’anno era il 1970 e Moss era l’archetipo del giocatore di poker dell’epoca. Non molti giovani riuscivano a trovare 10.000 dollari con cui iscriversi ad un torneo di poker negli anni ’70. Nonostante ciò, Moss fu rapidamente spodestato nel 1972 da un vivace 43enne di nome Thomas “Amarillo Slim” Preston, che divenne subito il più giovane vincitore del titolo. Nei sei anni successivi nessun giocatore più giovane riuscì a vincere il titolo.

Fino al 1978, quando il 28enne appassionato di strategia Bobby Baldwin stabilì il nuovo record vincendo il Main Event delle WSOP, superato a sua volta da Stu “The Kid” Ungar nel 1980, quando aveva solo 26 anni. Nel 1989 anche il record di Ungar è caduto: Phil “The Poker Brat” Hellmuth, nato nel 1964, è diventato il più giovane campione WSOP a 24 anni.

Il record di Hellmuth ha resistito molto tempo, nonostante le WSOP siano cresciute notevolmente tra gli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Poi, quando la serie è passata al Casinò Rio e sono stati introdotti i November Nine, un giocatore danese con la faccia da bambino di nome Peter Eastgate ha strappato la corona di Hellmuth. Eastgate aveva 22 anni.

Considerando che l’età legale per il gioco d’azzardo in Nevada è fissata a 21 anni, sarebbe stato ragionevole aspettarsi che il record di Eastgate durasse almeno quanto quello di Hellmuth. Ma in realtà è bastato un anno per batterlo. Nel novembre 2009, Joe Cada ha vinto il Main Event delle WSOP all’età di 21 anni, 11 mesi e 24 giorni – 340 giorni in meno di Eastgate.

Il record di Cada resiste ancora oggi, ma con il torneo che ha abbandonato il formato November Nine, gli aspiranti sfidanti hanno adesso un vantaggio di tre mesi su Cada. Aveva solo 21 anni, sette mesi e 16 giorni quando il torneo è iniziato, ma ha dovuto aspettare parecchio tempo per chiuderlo. Questo ora non succede più, a condizione ovviamente che il Main Event WSOP torni ad essere un evento di poker dal vivo.

Da notare che Joe Cada ha sfiorato un altro record, quello di vincere un secondo Main Event WSOP: precisamente nel 2019 quando ha chiuso al 5° posto. Un bis che sarebbe stato un primato ancora più importante di quello legato all’età.

 

Foto di testa: Joe Cada (credits PokerNews)

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