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Ci sono giocatori per i quali il poker deve offrire un certo margine di rischio. Senza quello, diventa insipido. Bisogna però capire di quale rischio si tratta.

Nel caso di Michael Addamo, il rischio è quello di cercare giocate spettacolari e molto ai limiti in contesti di altissimo livello. L’australiano ha costruito il suo percorso da professionista, che oggi vale poco meno di 21 milioni di dollari, grazie a un poker “muscolare”. Tanta aggressività preflop, voglia di lottare su tutti i board ai quali prende parte e qualche bluff estremo. E’ forse quest’ultimo l’insaporitore principale nella ricetta del giocatore di Melbourne il cui piatto forte sono i tornei High Roller e Super High Roller.

Dopo aver giocato per 5 anni (dal 2012 al 2016) quasi esclusivamente in Australia, Michael Addamo è sbarcato negli States. Nel 2016 è arrivato 3° nel $1.500 NLH alle WSOP, piazzamento che ha bissato un anno dopo con l’evento $333 WSOP.com.

Nel 2018 si è finalmente infilato al polso il braccialetto, dopo aver superato un field di 1.637 entry nel $2.620 The Marathon. Da lì in avanti la sua carriera si è spostata verso gli eventi High Roller. Qualche mese dopo, infatti, ha vinto il suo secondo braccialetto, questa volta alle WSOPE di Rozvadov con l’Highroller da 25.000 euro di buy-in. Nel 2021 ha infine messo a segno una storica doppietta WSOP, vincendol’HR da 50mila dollari e il SHR da 100mila.

Da ormai più di 4 anni, il pro australiano gioca soprattutto tornei con buy-in altissimi. I Super High Roller internazionali lo vedono quasi sempre protagonista e questo spiega le sue entrate (ma anche le uscite) con tanti zeri. Il massimo lo ha realizzato nel SHR Bowl di Las Vegas edizione 2021: 300mila dollari di buy-in per 3,4 milioni di vincita. Ed è in quella occasione che ha incrociato le carte con Jake Schindler.

Michael Addamo (credits PokerNews)

Anche Schindler è un top player di livello mondiale nonché uno specialista di Super High Roller. Lo statunitense occupa al momento il 13° posto nella All Time Money List con 35,4 milioni di dollari vinti in più di 200 piazzamenti a premio. Vanta anche un braccialetto, conquistato nel $50.000 HR 8-handed proprio quest’anno, e altri 5 final table delle WSOP. Daniel Negreanu lo ha indicato come “il più forte giocatore di torneo in circolazione”. E’ probabile però che per il 2023 lo si vedrà poco in giro.

Nell’estate di quest’anno, Jake Schindler è stato accusato di collusion – termine che in altri ambiti è tradotto con combine – da numerosi professionisti di poker. L’americano avrebbe giocato in maniera collaborativa con Ali Imsirovic (professionista di origine bosniaca, numero 42 al mondo per incassi) in occasione di numerosi tornei dal vivo. Non solo, ma secondo qualcuno si sarebbe anche avvalso di strumenti tecnologici non consentiti (real-time assistance, RTA), quali ad esempio cuffie che gli consentivano di ricevere dall’esterno informazioni sugli avversari e sulla partita in corso.

Il PokerGo Tour, la principale kermesse di eventi highroller, ha immediatamente sospeso Schindler ed Imsirovic che dal luglio 2022 non hanno più in the money registrati su thehendonmob.com. Non è escluso che la penalizzazione si applichi a tutto il 2023 e possa coinvolgere (ufficialmente) anche altri tour.

Peccato, perché l’americano ha comunque dimostrato di essere un ottimo giocatore già in tempi non sospetti. Avrebbe potuto continuare a guadagnare bene senza prendersi questo rischio illecito, molto diverso da quello di Addamo.

Jake Schindler (credits PokerNews)

Come abbiamo già detto, l’azione “spericolata” che ha per protagonisti Michael Addamo e Jake Schindler si è svolta durante il Super High Roller Bowl di Las Vegas, nel 2021.

E’ il Day1 e, con bui 1.000/1.500 bb ante 1.500, Schindler (287.000 chips nello stack) apre a 4.000 da posizione 1 con Q♠Q♣. Tutti foldano – il tavolo è a 6 – fino all’australiano (579.500 chips) che da BB tribetta 28k. Lo fa con 8♥7♥ in mano. Il suo avversario chiama.

Flop: 7♣5♠K♥. Addamo c-betta 19.000 chips e il giocatore USA chiama. L’azione si sposta così al turn, un 6♥ che convince entrambi a rallentare le operazione.

Il doppio check fa scendere un K♦ al river. Addamo fa ancora check. Schindler decide allora di puntare 55.000 ma subisce il raise fino a 240mila chips del suo avversario. L’americano ci pensa un po’ e alla fine decide di foldare la mano migliore!

Cosa ne pensate?

Immagine di testa: Michael Addamo (credits RIHL)