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Pochi giorni fa, precisamente venerdì 6 Marzo, a Las Vegas si è tenuta la cerimonia annuale per l’assegnazione dei Global Poker Awards, ovvero la versione degli Oscar cinematografici per il mondo del poker.

A condurre la serata sono state Mario Ho e Drea Renee, personalità e anchorwomen molto conosciute nel settore (Maria Ho è anche una giocatrice professionista). 21 in tutto le “statuette” assegnate, sia a giocatori che a operatori del settore (giornalisti, organizzatori etc).

Ad aprire le danze è stato Johnny Chan, già Poker Hall of Fame, che è stato insignito della Poker ICON, una sorta di premio alla carriera, nel suo caso davvero leggendaria (gli appassionati di cinema ricorderanno un suo “cameo” nel film Rounders).

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Johnny Chan. Foto PokerNews

I titoli di miglior giocatore e di miglior giocatrice dell’anno (Player Of the Year) sono andati rispettivamente ad Alex Foxen, che bissa il risultato dello scorso anno, e a Kristen Bicknell che fa ancora meglio con una tripletta in tre edizioni consecutive degli Awards.

Doppio podio nella stessa serata, invece, per Joey Ingram che con il suo racconto sullo “scandalo Mike Postle” (un caso di tavolo cash truccato, in cui Postle riusciva a vedere le carte altrui) ha vinto il premio di Giornalista dell’Anno e quello per il miglior contenuto video grazie al reportage “Investigating Mike Postle Hand Histories from Stones Live”.

Tornado al poker giocato, la Miglior Performance del 2019 è stata quella di Phil Hui che, nell’arco di un anno, è passato dai tornei da $150 di buy-in a vincere il $50.000 Poker Players Championship alle World Series of Poker 2019, per 1,1 milioni di dollari.

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Phil Hui. Foto PokerNews

Il fortissimo pro inglese Stephen Chidwick è stato giudicato come l'”avversario più difficile” da affrontare, mentre a Robert Campbell è andato il premio per il giocatore rivelazione dell’anno: nel 2019 l’australiano, ex giocatore di esports e di Pokemon a livello internazionale, ha vinto due braccialetti alle WSOP (ca. 530.000 dollari in tutto) con i quali si è imposto anche nella speciale classifica di Player of the Year della serie (al termine di un rocambolesco finale con Daniel Negreanu, declassato al terzo posto dopo il ricalcolo dei punti).

L’evento più importante del 2019 è stato il PokerStars Players Championship (PSPC) che nel gennaio 2019 ha consegnato più di 5 milioni di dollari al vincitore, il “rookie” spagnolo Ramon Colillas.

Per quanto riguarda la mano più spettacolare, la scelta dei giocatori è ricaduta (c’erano pochi dubbi) sul call con “Dieci carta alta” di Ryan Riess alla finale dell’EPT di Montecarlo, che a molti avrà ricordato una giocata simile fatta dal leggendario Stu Ungar nel 1990.

Premi anche per i PokerStars Ambassador Lex Velduis (Streamer of the Year) e Jennifer Shahade (Podcast of the Year), per Jonathan Little (Poker Personality), Paul Phua, patron del Triton Poker (Industry Person of the Year), Matt Savage (miglior Tournament Director), Jamie Kerstetter (Twitter Personality), Andrew Neeme (Vlogger of the Year), Nick Schulman (Broadcaster of the Year), “Miami” John Cernuto (Hendon Mob Award), RunGood Poker Series (miglior circuito live) e al blogger di PokerStars Martin Harris, autore del miglior contenuto scritto grazie al libro Poker and Pop Culture (D&B Publishing). Un generale Award of Merit è stato assegnato ai reporter degli eventi live di poker.

Infine, c’è stato anche un piccolo pezzo d’Italia, per quanto indiretto: quello per la miglior foto dell’anno, scattata da Drew Amato e che immortala il fold “volante” di Dario Sammartino al final table del Main Event WSOP 2019.

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Il fold di Dario Sammartino alle WSOP 2019. Foto PokerNews

 

Foto di testa per gentile concessione di PokerNews

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