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A Sochi si respira aria di poker, oltre a quella che spira dalla costa del Mar Nero e a quella che soffia dai vicini pendii del Caucaso. E questa non è una novità dal momento che nell’ottobre dello scorso anno la città della Russia meridionale ha ospitato la classica tappa dello European Poker Tour.

La storia si ripete anche nel 2021, nonostante la terza ondata di COVID-19 stia bloccando gli spostamenti verso le location dove si può ancora giocare. Per questa ragione l’evento è stato pubblicizzato in maniera molto limitata e locale. Un EPT rivolto principalmente ai giocatori russi e a quelli appartenenti alla CSI i quali, nondimeno, dovranno attenersi alle norme sanitarie previste dall’organizzazione: uso di mascherine nella pokeroom, controllo della temperatura corporea e frequente pulizia delle mani, oltre a quella di chips, carte e attrezzature varie che sarà eseguita dallo staff del casinò.

Veniamo al programma. Il festival dura dal 19 al 28 marzo: 10 giorni di poker dal vivo durante i quali si svolgono 25 tornei. Tre i più importanti: l’EPT National (19-22), con buy-in di 77.000 rubli (poco meno di 870 euro), l’EPT Main Event (23-28) che prevede un ingresso al costo di RUB 175.000 (€1.970 ca.) e infine l’EPT High Roller, per il quale i partecipanti pagheranno RUB 371.000, pari a circa 4.180 euro.

Come dicevamo, si tratta di una tappa dell’European Poker Tour dove l’80% dei giocatori parla russo. Tra questi, in particolare, non mancano i nomi noti. Alcuni hanno già fatto il loro ingresso in sala, quando ha preso il via il primo evento di rilievo: l’EPT National.

Il torneo è iniziato venerdì scorso, con l’ormai consolidata struttura dei 3 flight di qualificazione (Day1A, B e C, quest’ultimo in formato “turbo”) e possibilità di re-entry, seguiti da Day2 e Final Day. Complessivamente ci sono stati 559 ingressi pagati (222 le re-entries), per un totale di 37,9 milioni di rubli, cioè 430mila euro, finiti nel montepremi: meglio dello scorso anno, quando le registrazioni complessive furono 508 e il prizepool si fermò a 34,5 milioni di rubli.

Dei 337 giocatori unici presenti ai tavoli, 83 hanno superato la prima selezione, staccando il ticket per il Day2 e soprattutto per il premio minimo garantito: 119.000 rubli, ovvero 1.340 euro. Tra questi c’erano un paio di giocatori con un palmares di valore assoluto, a cominciare da Maxim Lykov (3,9 milioni di dollari in eventi live finora), campione dell’EPT di Kiev nel 2009, 4° all’EPT di Sanremo nel 2011 e vincitore di un braccialetto WSOP ($1.000 NL Hold’em) sempre nello stesso anno. Malgrado l’esperienza e le vittorie accumulate, Lykov è stato il primo player out del Day2.

Un po’ meglio è andata a Aleksandr Denisov. Il veterano del poker russo (2,4 milioni di dollari, 190 in the money a partire dal 2001) è uscito al 45° posto per ca. €1.690: pochi per uno che vanta piazzamenti in quasi tutti i principali tornei del mondo, tra i quali numerosi final table alle World Series Of Poker.

Delusione anche per il vincitore dello scorso anno, Ruslan Bogdanov, che non è andato oltre un modesto 67° posto, accontentandosi del ruolo di spettatore per il tavolo finale.

Il torneo è arrivato all’ultimo atto grazie all’eliminazione di Alexandr Averiyanov, 10° per 5.800 euro di premio. La finale a 9 ha preso il via con 7 giocatori russi, un serbo e (a sorpresa) un francese, con questo ordine di posti e di stack:

Seat 1: Vladimir Bozinovic, Serbia – 1.120.000
Seat 2: Francois Najjar, France – 1.345.000
Seat 3: Nikita Kuznetsov, Russia – 2.645.000
Seat 4: Sergey Albitskiy, Russia – 935.000
Seat 5: Egor Turubanov, Russia – 1.820.000
Seat 6: Aleksandr Mayorov, Russia – 925.000
Seat 7: Alexandr Shkudov, Russia – 2.745.000
Seat 8: Vyacheslav Balaev, Russia – 1.200.000
Seat 9: Anton Smirnov, Russia – 4.000.000

Anton Smirnov ha iniziato la partita nel ruolo di chipleader, oltre ad essere il giocatore più esperto al tavolo: 455mila dollari per lui finora, con due tavoli finali e parecchi in the money alle WSOP. Ma occhi puntati anche su Nikita Kuznetsov, $214.000 in carriera e 7° lo scorso anno nel Main Event di Sochi. La corsa di quest’ultimo si è tuttavia interrotta al 5° posto, mentre Smirnov è riuscito a raggiungere la fase a tre, insieme a Egor Turubanov e Vyacheslav Balaev. A questo punto i tre player russi hanno scelto di accordarsi per un minimo garantito a tutti di RUB 4.112.500 e il resto in palio.

L’eliminazione di Balaev al terzo posto ha dato il via al testa-a-testa finale tra Turubanov, 5° nel 2020 proprio al Main Event dell’EPT di Sochi, e Smirnov. Nell’ultima mano Turubanov, in possesso dello stack maggiore, si è presentato allo showdown con AK contro QJ di Smirnov. Il board scorre liscio e consegna titolo e RUB 6.167.000 (€69.652) a Egor Turubanov, giocatore amatoriale che con questa vittoria supera il suo precedente record di $64.542 e raggiunge quota 146mila euro incamerati nei tornei live.

Per il 29enne dipendente di un’azienda petrolifera il poker rischia di diventare una prospettiva interessante: “L’anno scorso ho fatto bene con il poker online” ha dichiarato a fine torneo, “e ho deciso di partecipare all’EPT di Sochi dove ho messo a segno il mio primo grande risultato. Adesso ho fatto ancora di più e sono davvero felice per la vittoria”.

Archiviato l’EPT National, il festival pokeristico di Sochi oggi manda in scena il torneo più importante: il Main Event, che inizia alle 12 ora locale con il Day1A.

 

Foto di testa: Sochi Casino and Resort (credits Neil Stoddard, Rational Intellectual Holdings Ltd)

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