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In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo a causa della perdurante epidemia di COVID-19, il cinema può essere una buona compagnia. Anche per coloro che sentono la mancanza del poker e che non riescono ad accontentarsi della versione online.

Un po’ di mesi fa – proprio durante la prima ondata di coronavirus – avevamo proposto un elenco di grandi “pellicole” sul poker. Consapevoli che ormai le avrete già visti tutte, ecco una nuova lista di film e show sul poker in grado di regalare un paio d’ore di svago con l’hobby preferito.

Molly’s Game (2017)

Regia: Aaron Sorkin
Protagonisti: Jessica Chastain, Idris Elba, Kevin Costner

Secondo il suo regista/scrittore Aaron Sorkin, “questo non è un film sul poker”. Eppure il critico Richard Roeper aveva dichiarato a PokerNews: “Penso che abbia buone possibilità di diventare uno dei migliori film sul poker di sempre“. Stavano parlando di Molly’s Game, un drammatico ritratto della storia di Molly Bloom, ex sciatrice professionista finita a gestire le partite di poker più ricche di Hollywood. Basato sul libro della stessa Bloom, Molly’s Game presenta uno spaccato di queste partite underground, in cui attori di fama mondiale sedevano accanto a vari personaggi coloriti di Los Angeles, giocandosi centinaia di migliaia di dollari. Molti dei personaggi principali sono romanzati, il che significa che non possiamo stabilire con certezza se i vari Matt Damon o Tobey Maguire fossero i modelli, ma la storia è vera. Questo permette allo spettatore di capire davvero quanto possano essere elettrizzanti questo genere di partite, restando però dall’altra parte della barricata. Rendendosi però anche conto di quanto l’FBI potrebbe interessarsi, qualora foste tentati di organizzare una partita high stakes nel vostro seminterrato.

Disponibile su: Netflix (US)

A Big Hand for the Little Lady (1966)

Regia: Fielder Cook
Protagonisti: Henry Fonda, Joanne Woodward

Come tutte le storie più teatrali – e in effetti come molte delle mani di poker più memorabili – il brillante A Big Hand For The Little Lady di Fielder Cook è un concentrato di suspense, momenti shock e colpi di scena. Questa divertente commedia western è incentrata su una singola mano di five-card draw, durante la quale praticamente ogni regola dell’etichetta viene trasgredita, al servizio di una trama contorta ma avvincente. Una su tutte quella che ciascun giocatore può giocare solo una mano per volta, dato che una mite donna di nome Mary è costretta a prendere le redini della situazione durante una partita di poker, dopo che il marito, Meredith, soffre apparentemente di un attacco di cuore. La situazione sfugge ben presto di mano, anche grazie a tutta una serie di personaggi poco raccomandabili pronti a sfruttare la situazione, ma Mary affronta la partita con uno slancio sorprendente. Il film ha molto da dire sul ruolo dei sessi, ma la cosa più importante è che siamo di fronte a un film molto divertente e dalla trama ben congegnata.

Disponibile su: Amazon Prime

Casino Royale (2006)

Regia: Martin Campbell
Protagonisti: Daniel Craig, Eva Green, Mads Mikkelsen

Ok, ok, le scene di poker in Casino Royale hanno la stessa credibilità di un episodio di una soap opera scritta male. Ma stiamo parlando di James Bond, e se cercate del realismo in tutto il franchise dello 007, finirete per rimanere a bocca asciutta. Casino Royale si merita comunque un posto nella lista dei film sul poker, principalmente perché è sempre divertente vedere una partita avere un ruolo così importante in un blockbuster – e il poker viene coreografato con grande stile. Abbiamo uno splendido tavolo da poker, nel mezzo di un opulento casinò, con comode poltrone per gli spettatori. Abbiamo 10 giocatori eppure tantissimo spazio tra l’uno e l’altro. Abbiamo un dealer disposto a mantenere alto il ritmo di gioco (tanto che sgrida Bond, distratto da Vesper Lynd, perché ci sta mettendo troppo a decidere il da farsi), e abbiamo Bond che dimostra il suo acume matematico calcolando le odds mentre legge un tell di Le Chiffre. E anche se nel film l’abilità sembra stare semplicemente nel ritrovarsi dalla parte giusta di un enorme cooler, è bello vedere qualcuno vincere più di $120 milioni con 7♠5♠ — specialmente ai danni di uno scandinavo, probabilmente il popolo che per primo ha inventato l’idea di giocare con mani spazzatura.

Disponibile su: Amazon Prime

Bet Raise Fold (2013)

Registi: Ryan Firpo, Jay Rosenkrantz, Taylor Caby

Il mondo del poker online si muoveva con una velocità così alta, agli inizi degli anni 2010, che qualsiasi documentario, o persino articolo di giornale, era destinato a diventare obsoleto prima ancora di venire pubblicato. Ma i produttori di Bet Raise Fold non potevano immaginare quanto il soggetto del loro lavoro avrebbe subito un cambiamento drastico. Quella che era iniziata come un’analisi del fenomeno globale del poker online – i fenomeni che vincevano milioni su internet; la crescente popolarità dei tornei online e live; gli spettacolari passi avanti delle strategie – venne bruscamente interrotta dal Black Friday del poker, che spazzò via tutto. I tre registi furono costretti ad un cambio di rotta, chiedendosi cosa sarebbe successo ora che tutto quel potenziale era svanito nel nulla. Nel film possiamo apprezzare molti cenni storici, probabilmente prodotti prima del necessario cambio di tono, e alcuni personaggi fondamentali che portano avanti la narrativa (Tony Dunst, Danielle Andersen e Martin Bradstreet su tutti). Ovviamente, un solo film non poteva contenere tutto il racconto del poker, ma Bet Raise Fold è ciò che più si avvicina al concetto di documentario completo di un periodo storico molto strano per questo gioco.

Disponibile su: Amazon Prime

Grinders (2011)

Regia: Matt Gallagher

Sono sempre stato bravo a giocare a poker, ma ora sto cercando di farlo per vivere“. Il regista Matt Gallagher si ritrova a provare a trasformare un hobby profittevole nella sua principale fonte di guadagno, giocando a poker non per gloria o trofei, ma per nutrire la sua giovane famiglia. Mentre naviga tra i club di poker underground della sua Toronto – provando a vincere “un paio di grossi piatti” e tornare a casa con circa $500 a serata – Gallagher incontra una serie di personaggi interessanti, giocatori e proprietari di club, tutti con vari livelli di ambizione e illusione. Si imbatte persino in Daniel Negreanu, la cui carriera è iniziata nello stesso modo e nella stessa città, ma la cui attività lo ha portato all’apice del gioco. A parte il cameo di Negreanu, siamo di fronte ad una visione non certo romantica di una nicchia del mondo del poker, che non ha ottenuto grande successo. Ma oggi possiamo vedere il lavoro di Gallagher come una sorta di prodotto insolito: che ci piaccia o no, questo genere di giocatori esisteva davvero in grande numero durante gli anni del boom e questo film ne è la testimonianza.

Disponibile su: Amazon Prime

Nosebleed (2014)

Regia: Victor Saumont

A differenza della critica negativa che spesso accoglie i film sul poker, Nosebleed di Victor Saumont fu riempito di lodi quando uscì nel 2014. Si tratta di un documentario indipendente e di basso profilo, creato da chi frequentava il mondo del poker da tempo; la familiarità e la sensibilità di Saumont verso il soggetto gli hanno permesso di spingersi oltre. I personaggi chiave sono i giocatori professionisti francesi Sebastien ‘Seb86’ Sabic e Alex ‘Alexonmoon’ Luneau, e la narrativa ruota attorno il loro viaggio a Las Vegas per le World Series of Poker, che rappresenta una sorta di diversivo dalla loro normalità, fatta di cash game online high stakes. Sabic e Luneau si dimenticano presto della telecamera, mentre il loro viaggio prende pieghe inaspettate. Il risultato è uno sguardo autentico sugli alti e i bassi dei giocatori di poker professionisti, catturati in maniera del tutto originale.

Disponibile su: YouTube

 

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