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Alla fine ha vinto il giocatore più titolato e probabilmente anche più tecnico. Parliamo di Ankit Ahuja che si è lasciato alle spalle gli ultimi 5 avversari nell’ultima giornata delll’Eureka Main Event di Cipro.

Il giocatore indiano – ma residente a Charlotte negli Stati Uniti – vanta un curriculum notevole nel campo del poker. 105 in the money dal vivo, 21 alle WSOP compresi due tavoli finali, e 8 primi posti più o meno importanti. Fino a ieri il suo “best” era la vittoria in un evento delle DeepStack Championship Poker Series di Las Vegas edizione 2019. Quello raggiunto ieri ha superato il precedente per valore economico (anche se di poco) ma soprattutto in prestigio.

Vale la pena sottolineare come Ahuja sia andato a premio ben 66 volte in due anni, dalla fine del 2021 (e della pandemia) ad oggi. Da quando, cioè, ha deciso di dedicarsi in maniera seria ai tornei di poker, sottraendo un po’ di tempo alla sua professione di consulente tecnologico.

Come anticipato, nessuno dei suoi avversari vanta risultati paragonabili. Gli unici con un percorso professionistico alle spalle sono il rumeno Eduard Norel e il russo Roman Gadxhiev. E comunque ad inizio giornata le vincite in denaro di Ahuja superavano già quelle degli altri 5 messi assieme.

Eduard Norel (credits RIHL)

Il giocatore indiano ha iniziato la volata per il titolo al 3° posto del count con 63 bb a disposizione, dietro a Norel (chipleader 78 bb) e all’altro russo presente al final table, Andrei Vavilonskii.

E’ stato proprio Ahuja a centrare il primo colpo importante quando, dopo aver aperto preflop con 10♣10♦ si è fatto pagare da Mykhailo Demydenko su flop e turn di questo board: A♠7♠10♠4♥8♠. Al river l’ucraino ha fatto check, seguito prontamente dall’indiano intimorito dal board quasi mono-picche. Allo showdwon Damydenko ha mostrato A♦Q♦, top pair ma non abbastanza per battere il set di Ahuja.

Poco dopo l’ucraino, ormai short, è andato ai resti con 8♥8♦ ma ha trovato il call dominante di Norel con 9♥9♣. Il board liscio ha decretato la prima eliminazione del final table a 6.

In piedi, Mykhailo Demydenko (credits RIHL)

I bui molto alti condizionano il gioco e sempre più spesso le azioni si traducono in all-in preflop. Uno di questi premia di nuovo Ankit Ahuja. A colpi di raise e reraise si arriva alla fivebet-shove seguita dal call. Il giocatore indiano chiama con A♦K♥, dall’altra parte c’è Andrei Vavilonskii con Q♠Q♥. Il più classico dei coin-flip si risolve a favore della “Kournikova” grazie a questo board 5♠A♥9♥ che consegna ad Ahuja la chiplead.

A questo punto inizia una sfida tra il secondo (29 milioni) e il quarto (8 milioni) in classifica, cioè Eduard Norel e Roman Gadxhiev. Il russo si aggiudica il primo round: all-in preflop con coppia di 9 e call del rumeno con A♠7♦. Il flop porta subito un 9♥ che regala il set a Gadxhiev e sostanzialmente chiude lì la mano. Poi arriva un’action davvero strana.

Bui 250k/500k bb ante 500k. Roman Gadzhiev apre a 1 milione da cutoff, Eduard Norel controrilancia a 3 milioni da cutoff, Gadzhiev replica forbettando 7 milioni. Il call di Norel fa scendere questo flop: 4♥Q♥2♦. Il russo continua con altri 5,3 milioni di chips che nuovamente il suo avversario chiama. Al turn scende un 9♥: qui Gadzhiev checka e subisce l’all-in del rumeno che lo copre. Nonostante abbia investito tre quarti del proprio stack in questa mano, il russo decide di foldare per lo stupore di tutti i presenti.

Rimasto con solo 4,5 milioni, qualche mano più tardi Roman Gadxhiev li mette tutti da utg con K♦7♣. Purtroppo per lui c’è Ahuja pronto al call con A♥K♠. Altro board liscio e il torneo diventa una questione a 4.

Roman Gadzhiev (credits RIHL)

Nel frattempo l’altro rumeno presente al tavolo, Andrei Teodorescu, è riuscito a raggiungere il terzo posto scegliendo bene le mani e le posizioni per andare all-in. E soprattutto aspettando che Ankit Ahuja faccia il “lavoro sporco” grazie al suo monster stack. La scelta si rivela corretta.

In “guerra di bui”, Ahuja va all-in diretto da SB con in mano K♥5♥. Andrei Vavilonskii ci pensa un po’ ma alla fine sceglie di chiamare per 7 milioni di chips da BB. Allo showdown mostra A♠2♠ ed è quindi avanti ma il board è beffardo. Al turn 4♦7♠9♥A♥ il russo è in vantaggio 80%-20%, poi al river si materializza un 4♥ che chiude il colore per Ahuja. Il podio è adesso un affare tra due rumeni e un indiano.

Andrei Vavilonskii (credits RIHL)

Tuttavia Teodorescu e Norel, messi assieme, rappresentano poco più di un terzo dello stack di Ahuja. Gli rosicchiano qualcosa con un paio di colpi, prima un coin flip 6♦6♣ vs A♣K♣ che favorisce la coppia di Teodorescu e poi un’azione fortunata di Norel. Il rumeno va all-in con 8♦7♦ e trova il call di Ahuja con A♥Q♥. Il flop porta un po’ di tutto: 6♦A♦4♣, cioè top pair per Ahuja e monster draw (flush draw + scala a incastro) per Norel. Il turn 7♥ mantiene il vantaggio dell’indiano ma il J♦ al river chiude colore per Norel.

La corsa a tre si ferma però lì. Andrei Teodorescu e Ankit Ahuja finiscono ai resti preflop dopo una forbet shove e il successivo call. Showdown: Teodorescu A♦Q♣, Ahuja 10♠10♥. Il board scorre 7♣K♦4♣8♠6♦ e manda Eduard Norel e Ankit Ahuja all’heads-up per il titolo.

Andrei Teodorescu (credits RIHL)

Il testa-a-testa inizia con il player indiano avanti 2:1 (53,5 milioni a 26,3). I due si scambiano qualche colpo senza che le distanze cambino in maniera significativa, ma in meno di 45 minuti il titolo è assegnato.

Ankit Ahuja apre a 1,5 milioni (bui 300k/600k bb ante 600k) da SB/D. Eduard Norel tribetta fino a 4,6 milioni. L’indiano non ci sta e rialza a 9 milioni. Norel chiude andando all-in per circa 20.000.000 di chips che Ahuja snappa. Lo showdown vede Ahuja in vantaggio A♠K♥ vs K♠J♣. Il board 2♠6♥3♦3♣8♠ non cambia la situazione e consegna il primo Main Event Eureka disputato a Cipro ad Ankit Ahuja.

Questo è il payout finale:

1st – Ankit Ahuja, India, $362.365 
2nd – Eduard Norel, Romania, $226.550 
3rd – Andrei Teodorescu, Romania, $161.800 
4th – Andrei Vavilonskii, Russia, $124.475 
5th – Roman Gadzhiev, Russia, $95.750 
6th – Mykhailo Demydenko, Ukraine, $73.650

Immagine di testa: Ankit Ahuja, credits RIHL